Pes 2018: Konami fa gol su Xbox One, PS4 e Pc

Anche quest’anno, puntuale come un orologio svizzero, Konami ha lanciato il suo videogame dedicato al calcio, quindi, per la gioia di tutti i fan del mondo, PES 2018 è finalmente realtà. Vincitore del premio “Best Sports Game” alla Gamescom di quest’anno, il titolo ha creato grande attesa nel mondo dell’industria videoludica e in particolare tra i giocatori che hanno avuto la possibilità di provarlo in versione demo o negli eventi in cui il gioco è stato mostrato. Esaminando il titolo, che vi ricordiamo essere disponibile su Pc, Ps4 e Xbox One, si può osservare che sul campo da gioco virtuale Konami non ha voluto stravolgere quanto di buono fatto negli ultimi anni, un lavoro che a detta degli appassionati del genere, l’ha portata nuovamente a rivaleggiare ad armi pari con il rivale di Ea, ossia FIFA. Gli sviluppatori, in quest’edizione 2018, hanno comunque deciso di rallentare ulteriormente la velocità della partita in modo da porre l’accento sul gioco ragionato, di sistemare l’intelligenza artificiale dei portieri e di rivedere tutto il sistema delle animazioni e della fisica del pallone. Tutti elementi, in altre parole, che l’attentissima community aveva messo in evidenza negli scorsi mesi e che sono stati ulteriormente perfezionati. Ma andiamo a esaminare il titolo Konami più da vicino.

Una volta avviato il gioco, Pro Evolution Soccer 2018 si presenta agli occhi degli appassionati con dei menu molto simili a quelli dell’edizione scorsa. Stesso discorso va fatto anche per quanto concerne le modalità di gioco, a parte un paio, e alcune opzioni extra. Dunque si possono disputare le partite amichevoli, la Champions League e l’Europa League, così come la Champions asiatica. Si possono anche giocare alcuni campionati europei, di cui solo un paio completamente licenziati, e utilizzare una manciata di club internazionali sparsi qua e là. Mancano praticamente tutte le big inglesi e tedesche, e in Italia addirittura la Juventus. Insomma, niente di nuovo in tal senso, anche se questa questione licenze inizia un po’ a pesare dopo tutti questi anni. Sono Presenti poi tutti i classici tornei tipici della serie e la modalità Diventa un Mito, ormai vetusta sotto certi punti di vista, che fa il paio con la Master League. Quest’ultima come novità di rilievo propone dei tornei pre-campionato e una gestione del mercato un po’ più rifinita. Dulcis in fundo, le “vere” novità: le partite in cooperativa online con un massimo di tre giocatori per squadra anche sulla stessa console, e la partita casuale. Presente ovviamente anche l’apprezzatissima modalità MyClub, qui, oltre allo scontato inserimento di nuove leggende, gran parte del lavoro svolto è stato orientato a migliorare e ricalibrare il sistema che gestisce le aste e l’intesa della squadra, fondamentali in una modalità che fa proprio di elementi come questi gli aspetti fondamentali. Tutto questo senza dimenticare l’integrazione della modalità co-op online 2Vs2 o 3Vs3 con supporto fino ad un massimo di due ospiti in locale, fruibile sia all’interno dello stesso MyClub che in versione stand alone, e soprattutto la ricomparsa della selezione casuale, tornata d’attualità dopo anni di silenzio e che darà modo di effettuare match fra squadre composte da giocatori random selezionati secondo criteri più o meno definibili. Dal punto di vista del gameplay su questo Pes 2018 sono stati fatti diversi passi in avanti rispetto alla passata edizione. Una volta scesi in campo, l’utente ritrova il solito feeling con i comandi e una giocabilità simile a quella del capitolo precedente, ma un tantino più rifinito in diverse sfaccettature. Il ritmo di gioco è lento e ragionato, le squadre tendono a costruire l’azione piuttosto che a cercare quella personale del singolo, tranne nei casi in cui la fase del match lo consente e il giocatore che si impersona non è uno di quei fuoriclasse che ha nelle proprie corde l’estro e un certo tipo di giocata solitaria.

Complice sicuramente un’intelligenza artificiale leggermente più evoluta, gli atleti virtuali si comportano in maniera più logica nella gestione del pallone e mostrano una maggiore predisposizione a rispettare la tattica e le strategie scelte dall’allenatore. In questo modo si hanno movimenti più intelligenti, che seguono la naturale evoluzione dell’azione. In questo nuovo Pes si riesce finalmente a costruire un’azione e a compiere i gesti più semplici senza dover sempre fare troppi “passaggi” innaturali nei micro movimenti a causa di animazioni troppo rigide. Questo si traduce anche in un maggior controllo palla, segno che il Real Touch+ funziona, che assieme a una più credibile “fisicità” dei calciatori nella gestione della sfera, con gli atleti più possenti capaci di far sentire maggiormente il proprio peso, specie nei contrasti, portano a un approccio alle varie situazioni della partita più libere e aperte rispetto al recente passato. Migliorie sono state apportate anche nelle conclusioni a rete, dove però si nota una certa discrepanza nel realismo dei tiri tesi, rispetto a quelli più morbidi. Nel primo caso si ha la sensazione davvero di percepire una certa potenza nella botta e una pesantezza di fondo della palla, mentre nel secondo a volte no. Mantenendo fede a quanto già visto nel precedente capitolo, tecnicamente PES 2018 si attesta su livelli di assoluta eccellenza. Tutto merito del Fox Engine, sempre più raffinato ed in grado non solo di offrire un colpo d’occhio decisamente di impatto, ma anche di garantire una fisica a giocatori e pallone al limite della realtà. Il livello delle animazioni ha raggiunto vette davvero incredibili, tanto da consentire anche ricostruzioni in sede di motion capture a dir poco meticolose e tali da riprodurre su schermo le gesta e le forme di gran parte dei giocatori presenti all’interno del gioco, conosciuti o meno che siano. Come da prassi, Konami non si è infatti limitata a mappare solo i nomi più rilevanti, ma ha cercato di “approfondire il discorso” anche con atleti di leghe e campionati certamente minori ma non per questo meno importanti.

Il punto di forza di PES resta tuttavia la fisica utilizzata per la gestione della palla, come sempre dotata di un peso specifico maggiore rispetto alla concorrenza e per questo capace di garantire uno maggiore spettro di possibilità. Scoccare un tiro dalla lunga distanza che possa raggiungere il sette non sarà mai una cosa scontata, mentre a fare tutto il resto ci penseranno i già citati Real Touch+ e full body touch che in qualsiasi occasione saranno sempre pronti a ricordarvi che in PES molto dipenderà dalla vostra capacità di capire come intervenire sul pallone al fine di non trasformare un goal sicuro in una figuraccia dalle proporzioni bibliche. Alti e bassi invece per gli stadi, che nel caso di quelli generici sono per la maggior parte nella media, mentre assolutamente spettacolari appaiono quelli coperti da licenza ufficiale. Ad ogni modo, a corroborare il tutto ci sono poi una regia degna di una trasmissione televisiva, con inquadrature ad hoc sui volti dei calciatori in fase di riscaldamento o dopo un’azione decisamente pericolosa, sugli spalti e a bordo campo che, specie durante le manifestazioni ufficiali come per esempio la Champions League, restituisce agli utenti tutta l’atmosfera della competizione e la sensazione di parteciparvi davvero con la propria squadra del cuore. Completa il quadro un comparto sonoro capace di restituire tutta l’atmosfera che si respira all’interno di un vero stadio durante una partita di calcio. Buona, infine, la telecronaca in italiano del mai scontato Fabio Caressa, che in Pes 2018 propone al pubblico una serie di nuove frasi che vanno ad aggiungersi e ad arricchire, il vecchio commento delle ultime edizioni che lo hanno visto protagonista insieme a Marchegiani. Volendo parlare di difetti, l’ultima fatica dedicata al mondo del calcio di Konami non è perfetta, alcuni nei infatti ci sono e coinvolgono principalmente la presenza di licenze ridotte all’osso e la tendenza del sistema ad assegnare di tanto in tanto il controllo del giocatore piazzato peggio o quello del portiere a propendere sempre più verso la respinta che non verso la trattenuta del pallone anche in occasione di tiri facilmente parabili. Problemi sicuramente fastidiosi ma comunque parzialmente arginabili e che si spera possano essere risolti nel prossimo futuro. A parte questo però, Pes 2018 è un prodotto serio, ben realizzato e che sicuramente vale la pena di essere giocato dagli amanti del genere.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 9
Gameplay: 8,5
Sonoro: 8,5
Longevità: 8,5


VOTO FINALE: 8,5

Francesco Pellegrino Lise