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Peste suina, altri 2 casi sospetti a Roma

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Installate le reti di contenimento dei cinghiali in alcune zone della Capitale dove sono state più frequenti le incursioni degli animali

Altri due casi sospetti di peste suina a Roma nella stessa area del caso zero, ovvero una zona del parco dell’Insugherata. Lo rende noto l’assessorato alla sanità della Regione Lazio.

“Da primi riscontri su analisi dei prelievi effettuati sui cinghiali emergono con alta probabilità altri due casi di positività su 16 campioni prelevati -precisa l’assessorato- i casi sono riferiti alla stessa area del caso 0. I campioni verranno inviati all’Istituto zooprofilattico di Perugia per la definitiva conferma”. L’Assessorato precisa di “proseguire tutte le attività previste dall’ordinanza regionale”, ovvero tra l’altro analisi su capi sospetti e sulle carcasse nonchè il loro smaltimento in sicurezza, e chiede al ministero “di assegnare anche i test di conferma all’Istituto zooprofilattico di Lazio e Toscana per ridurre i tempi degli esiti”.

Nel frattempo sono state installate le reti di contenimento dei cinghiali in alcune zone di Roma dove sono state più frequenti le incursioni degli animali. Questa mattina nel Municipio XV è partito il piano voluto dal Campidoglio per arginare l’arrivo degli ungulati. Presto sarà dato seguito anche all’ordinanza della Regione Lazio contro la peste suina dopo il caso zero al parco dell’Insugherata. L’assessora all’Ambiente e ai Rifiuti di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, avrebbe dato disposizione ad Ama di mappare la posizione dei cassonetti su cui intervenire, eventualmente, con altre recinzioni. In ogni caso il piano dovrebbe essere discusso domani in una riunione tra l’assessorato e la partecipata.

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Roma

inaugurati i nuovi laboratori della Polizia Scientifica per la balistica forense e la stampa 3D alla presenza del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia

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Inaugurati i nuovi laboratori della Polizia Scientifica per la balistica forense e la stampa 3D, allestiti dalla Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, utilizzando le risorse economiche messe a disposizione dalla Commissione Europea nell’ambito del “Fondo Sicurezza Interna”.
Alla cerimonia inaugurale, avvenuta venerdì 31 marzo presso il Polo Tuscolano della Polizia di Stato di Roma, presenti il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il Capo della Polizia- direttore generale della Pubblica sicurezza Lamberto Giannini.
 
L’evento, che si inserisce nell’ambito delle celebrazioni legate al 120simo anniversario della Polizia Scientifica (era il 2 aprile del 1903, infatti, quando le lezioni del Prof. Salvatore Ottolenghi sono diventate obbligatorie per i funzionari di Pubblica Sicurezza), si è svolto presso la Sala “Giovanni Palatucci”.
 
Durante il suo intervento il Ministro Piantedosi, nel sottolineare il valore e l’importanza della ricerca scientifica per una azione di modernizzazione della funzione di polizia, ha dichiarato: “Ringrazio tutti gli operatori tecnici della Polizia di Stato per la passione e la professionalità con cui svolgono le loro delicate attività. Iniziative come quella di oggi danno l’idea dello sforzo profuso nella direzione del continuo miglioramento delle tecniche e degli strumenti di indagine”.
 
Il Capo della Polizia – direttore generale della Pubblica sicurezza, Lamberto Giannini, nel rimarcare l’apprezzamento per la realizzazione dei progetti finanziati dal Fondo Sicurezza Interna ha voluto sottolineare il valore della professionalità degli operatori di polizia scientifica : “il capitale umano che è sempre centrale e che richiede grande professionalità, quello sul quale a mio avviso bisogna sempre investire al pari di quanto si investe sulla tecnologia”.
 
La prima delle strutture oggi inaugurate è il Laboratorio di Analisi dei Residui dello Sparo, con cui sarà possibile ricercare minime particelle sui tamponi che gli operatori dalla Polizia Scientifica applicano su mani, indumenti e qualsiasi altra superfice, quando si sospetta l’utilizzo di armi da fuoco. I due nuovi microscopi elettronici a scansione di ultima generazione, consentiranno di migliorare sensibilmente le prestazioni e la velocità di esecuzione degli accertamenti.
 
Oltre a questo laboratorio è stata allestita una Sala Armi che costituisce uno spazio espositivo completamente nuovo per la valorizzazione del patrimonio di armi da fuoco, anche di valore storico, custodite dalla Polizia Scientifica, con una collezione di oltre 400 esemplari, tra cui alcuni risalenti alla prima guerra mondiale, che serviranno ad illustrare l’evoluzione delle tecniche e dei materiali a scopo didattico e sperimentale.
 
Ancora, il Laboratorio di Balistica Forense, interamente riallestito con nuovi materiali ed un sistema di analisi comparativa dei reperti balistici che permetterà di incrementare le performance e creare una moderna banca dati per la rapida fruizione del patrimonio informativo derivante dalle indagini sui reati commessi con l’utilizzo di armi da fuoco. Ciò permetterà l’individuazione di collegamenti tra crimini seriali avvenuti in luoghi diversi ma riconducibili ai medesimi soggetti o bande criminali e di tracciare eventuali movimenti di armi.
 
Nel laboratorio è stata allestita una nuova galleria di tiro, destinata all’esecuzione di prove a fuoco e di prove sperimentali per lo studio delle traiettorie balistiche.
 
Infine, il laboratorio di stampa 3D, dedicato alla produzione di manufatti per il supporto alle indagini di polizia giudiziaria, che è stato rinnovato e potenziato attraverso l’acquisizione di nuovi dispositivi di stampa in grado di offrire prestazioni più elevate e utilizzare nuovi materiali, con un grado di dettaglio estremamente elevato, rendendoli maggiormente realistici e simili agli originali.
 
I nuovi laboratori, inaugurati, tecnologicamente all’avanguardia, rappresentano un notevole e tangibile passo in avanti per la Polizia Scientifica, sempre più protesa alla modernità e alle sfide future. Secondo il Direttore Centrale Anticrimine Francesco Messina: “le strumentazioni che da oggi saranno a disposizione della Polizia Scientifica consentiranno un ulteriore passo in avanti nel settore della balistica forense, dove già i nostri investigatori rappresentano un’eccellenza, con professionalità ed un know how costantemente implementato e raffinato nel corso dei decenni, che ha quasi colmato il gap tra realtà a ciò che fino a pochi anni era solo appannaggio di fiction e telefilm”.
 
 
 
 
 



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Castelli Romani

Montecompatri, neonato morto dopo circoncisione: in manette due donne accusate di omicidio preterintenzionale

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Indagata anche la mamma del piccolo
 
MONTECOMPATRI (RM) – Sono state fermate dai Carabinieri della sezione Operativa della Compagnia di Frascati e della Stazione di Colonna, su decreto di fermo del Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Velletri, per i reati di omicidio preterintenzionale aggravato ed esercizio abusivo di una professione, due donne nigeriane gravemente indiziate di avere operato l’intervento di circoncisione sul bambino nigeriano morto la mattina del 24 marzo scorso.
 
Anche la madre del bambino è indagata in stato di libertà, gravemente indiziata per concorso in omicidio preterintenzionale. L’autopsia accerterà le cause della morte del bimbo. L’ininterrotta attività di indagine svolta dai Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Velletri, dal momento in cui il bambino era deceduto, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari in ordine al fatto che la madre del neonato avesse richiesto per il tramite di una delle due donne l’intervento della seconda al fine di praticare la circoncisione al figlio presso la propria abitazione di Montecompatri; che la seconda donna avesse effettuato l’intervento con l’aiuto della prima. La mattina del 24 marzo scorso la mamma disperata, dopo il malore del bambino, ha chiamato il 112 e ha chiesto aiuto a una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Colonna che stava eseguendo un posto di controllo in via Casilina, all’altezza del capolinea della metro C; inutile la corsa in ospedale dell’ambulanza scortata dai Carabinieri. Sono stati sequestrati i cellulari di tutti i coinvolti nella vicenda e, presso l’abitazione della seconda donna, la somma di euro 4.240, ritenuta provento dell’esercizio abusivo della professione, numerose siringhe e medicinali vari. Entrambe le donne fermate sono state tradotte presso la casa circondariale di Roma Rebibbia-Femminile in attesa della convalida.
 



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Cronaca

Roma, borseggi e furti nel centro storico: 19 persone arrestate nel fine settimana

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In manette anche due giovani sorpresi a derubare una mamma distratta mentre accudiva il suo bambino
 
 
ROMA – Nell’ambito dei servizi mirati alla prevenzione e al contrasto dei furti nei luoghi di maggiore interesse e affluenza del centro storico, i Carabinieri della Compagnia Roma Centro, nel corso del fine settimana, hanno arrestato 19 persone gravemente indiziate del reato di furto.
 
Nel particolare, i Carabinieri del Comando Roma Piazza Venezia hanno bloccato due 22enni romeni, senza fissa dimora, che, in piazza dell’Esquilino, approfittando della distrazione di una mamma che stava accudendo il suo bambino, le hanno sfilato la borsa lasciata appesa alle maniglie del passeggino. I due sono stati arrestati e la refurtiva recuperata.
 
I Carabinieri hanno poi arrestato 8 cittadini stranieri – tre di etnia rom e due sudamericani – sorpresi a derubare i passeggeri a bordo della metropolitana linea “A”, in particolare tra le fermate “Barberini” e “Colosseo”, e altri 4 – un cittadino italiano e tre sudamericani – sorpresi a derubare turisti intenti a cenare ai tavoli esterni dei locali del centro storico, sfilando portafogli e telefoni cellulari da borse e zaini appoggiati sulle sedie.
 
Infine, altre 5 persone, tutte senza fissa dimora e con precedenti, sono state arrestate dai Carabinieri del Nucleo Scalo Termini dopo essere stati sorpresi a rubare all’interno dei negozi della Galleria Forum Termini.
 
Le vittime dei furti hanno tutte presentato regolare denuncia e nel corso delle udienze tenutesi presso le aule di piazzale Clodio, gli arresti sono stati convalidati.
 



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