Più naufragi, più morti annegati. Migranti come “scudi umani”: i soliti noti scatenati contro Matteo Salvini reo di essersi ribellato in nome dell’Italia stanca e oberata

Scudi umani. Null’altro sono i migranti per chi vuole portare l’Italia in stato di soggezione e di destabilizzazione. L’ondata di arrivi con gommoni molto insicuri, praticamente fatti a quattro soldi, per durare poche ore in mare – dopodiché, più gente muore e meglio è per chi li ha messi in mare, tanto hanno già pagato – gommoni ‘usa e getta’, dove il ‘getta’ arriva prima dell’’usa’, è stata stoppata da una decisione di Salvini. Ma che avrebbe potuto essere presa dalla amministrazione precedente, se davvero avesse voluto mettere riparo ad una situazione insostenibile. Dovevamo aspettarci, come già stanno avvenendo, più naufragi, più morti annegati, dei quali dare la colpa a chi ha gettato il sasso nello stagno, cioè Matteo Salvini e questo governo. Reo di essersi ribellato, nel nome di un’Italia stanca e oberata, allo strapotere occulto dei ‘soliti noti’. Ci tacceranno di complottismo, ma non importa. La situazione è stata creata ad arte da chi vuole ridurre l’Italia ad un ghetto a basso costo, come ha già fatto in passato influenzando il cambio lira-euro.

Migranti, scudi umani per qualcuno

Oggi i migranti, alla luce di quanto sta accadendo, e guardando i commenti dei giornali che fanno capo ad una certa proprietà, sono null’altro che scudi umani, sui quali speculare in modo ignobile per scalzare posizioni politiche non altrimenti rimovibili. Il classico sassolino nel ben oliato ingranaggio, il cui lavoro – dell’ingranaggio che sta stritolando la nostra nazione – è iniziato con Ciampi, che ha separato la Banca d’Italia dal Ministero del Tesoro, caldeggiato dallo stesso ministro del Tesoro Beniamino Andreatta. Manovra ormai storica, propedeutica all’avvento dell’euro. Manovra che tolse l’appoggio della Banca d’Italia al Tesoro per l’acquisto dei titoli di Stato invenduti, emessi per finanziare la nazione, e che di fatto tolse all’Italia la sovranità monetaria. Successivamente, appunto, il cambio fatto da Prodi lira-euro, svalutando la lira del 600% – dichiarato dallo stesso Prodi – fece raddoppiare i prezzi e dimezzare gli stipendi. Stavamo ancora riprendendoci a fatica, quando arrivò, dopo Berlusconi, il colpo del coniglio, rappresentato dal governo tecnico di Mario Monti. Il quale, da esperto economista, docente della materia alla Bocconi, applicò un aumento esponenziale dei valori catastali, volendo intenzionalmente colpire al cuore la nostra economia, il bene primario degli Italiani, la casa, visto che da noi l’85% degli Italiani era – ora forse non più – proprietario della casa di abitazione. E visto che l’edilizia costituiva – ora forse non più – il nerbo dell’economia nazionale. I successivi governi Letta, Renzi, Gentiloni, hanno continuato sulla stessa traccia, favorendo la penetrazione straniera nell’orto di casa nostra, in totale dispregio di un sia pur minimo ‘amor di patria’, al grido non di ‘siamo tutti antifascisti’, come si sbrigano ad insegnare ai migranti coloro che li accolgono, il che la dice lunga su chi li accoglie e su chi li propizia; ma di ‘siamo tutti europei’, quando ancora invece, fatta l’Italia, come disse Massimo d’Azeglio, dobbiamo fare gli Italiani. Ci tacceranno di complottismo, ma non importa. Le cose vanno viste in prospettiva, quella creata dal tempo, riunendo i puntini per creare un disegno preciso, come quelli dei giornali di enigmistica. Ridurre in braghe di tela l’Italia, tuttavia, non è facile, dato il carattere nazionale. Ci siamo arrampicati su ben altri specchi, in passato. Così è arrivata l’onda nera, dall’Africa, un continente zeppo e traboccante delle più grandi ricchezze naturali, a cominciare dal petrolio. Ma proprio per questo da sempre sottoposto a sfruttamenti colonialistici, che non s’interrompono neanche negli anni 2000. Mattei fu ucciso per questo motivo, perché voleva sottrarre quelle fonti energetiche a chi fino ad allora aveva fatto il buono e il cattivo tempo. Si disse che a mettere la bomba nel suo aereo privato erano state le ‘sette sorelle’, cioè le più grandi compagnie petrolifere del mondo. In realtà, chi aveva un interesse pressante alla sua scomparsa erano gli Inglesi, a cui aveva fatto le scarpe in Iraq, scalzando la British Petroleum, e la Francia, da sempre desiderosa di acquisire le immense riserve petrolifere libiche. La prova è che più volte il francesi hanno cercato di uccidere Gheddafi, vedi la strage di Ustica e altri avvenimenti successivi. Fino a riuscirci.

Oggi la Francia con Macron vuole tenere l’Italia fuori dalla nazione libica, proprio per interessi petroliferi

Un’altra vittima illustre della capacità politica italiana – definita dagli Inglesi ‘Talento naturale’ – e della altrettanto capace bravura di espandersi nello scacchiere mediorentale, con la sua apparente flemma, ma che mascherava una decisione e fermezza nel perseguire i disegni politici di grande respiro, che avrebbero portato l’Italia ad essere la prima in Europa, fu Aldo Moro, di cui in quest’anno ricorre la prematura scomparsa. Che tutti attribuiscono alle Bierre, ma che in realtà fu operata da chi non aveva interesse che Moro portasse a termine il suo disegno politico ed economico. E non fu, – o almeno non solo per quello – come si disse, per paura che i comunisti arrivassero al governo, cosa che un Berlinguer ormai staccatosi dal PCUS non avrebbe voluto realizzare, almeno nell’immediato. Coloro che tramarono per l’eliminazione di un uomo politico che stava facendo troppo bene per l’Italia, nonostante le minacce esplicite, sono ancora oggi i nostri avversari europei. Giustamente Maria Fida Moro rivela che suo padre fu ucciso perchè voleva un’Europa diversa da quella che oggi siamo costretti a subire. In una sua intervista all’ANSA, così si esprime Maria Fida: “Credo che papà fosse un europeista nel senso mazziniano del termine: credeva in una Europa solidale, neutrale ma non distaccata e credeva che l’Europa dovesse divenire non una confederazione bensì un luogo di accoglienza e di formazione culturale. Purtroppo quello che non e’ successo e che è stato il vero motivo sua uccisione”. Il vero obiettivo, dice ancora Maria Fida, riguardava non solo la distruzione di questo progetto politico, ma anche l’eliminazione dell’unica persona che sapesse portarlo avanti. E allora bisogna chiedersi a chi giova che l’Europa che noi oggi vediamo sia preda delle lobby e delle ‘massonerie’ più o meno occulte? Crediamo di non sbagliare – a rischio, ancora una volta, d’esser chiamati complottisti – attribuendo un forte interesse a questa situazione da parte della Bilderberg; che, nonostante tutto, esiste, anche se molti la vogliono ignorare, e bisogna vedere perché. Anche in Sicilia si negava l’esistenza della mafia. Tra gli appartenenti e presenti alla riunione annuale del Gruppo Bilderberg notiamo diversi uomini politici e imprenditori italiani, fra gli altri, reperibili sul web, Carlo De Benedetti, già finanziatore del PD renziano, che ha di recente rinunziato alla presidenza del gruppo editoriale, comprendente anche La Stampa e Il Secolo XIX, a favore del figlio Marco De Benedetti, affiancato dagli altri due fratelli: il che spiega le copertine e gli articoli contro Salvini e la sua politica.

La realtà è molto più semplice: la mossa di Salvini ha spiazzato il grande regista internazionale, il miliardario ungherese americano ebreo George Soros

Quello che nel 1992 realizzò enormi profitti speculando sulla nostra lira, come lui stesso ha ammesso. E che portò la nostra moneta ad un passo dal baratro. Oggi, con un patrimonio calcolato oltre i 14 miliardi di dollari, dopo aver ricevuto perfino il Premio Terzani, viene definito un ‘filantropo’. Peccato che la sua politica ed il suo enorme potere lo portino ad esser uno dei nemici più aspri di chi la nostra identità di nazione vuole conservare. I suoi progetti partono da molto lontano, come dimostra la sua altrimenti inspiegabile amicizia con Emma Bonino, anche lei nel circo della Bilderberg. Una Emma Bonino fautrice di aborti clandestini – lei stessa dichiarò di averne commessi 10141, clandestini e pericolosi, perché effettuati con una pompa di bicicletta; comunque, uscì dal carcere dopo una settimana – definendo l’aborto un ‘diritto’. Un’operazione che comunque va contro l’unità della famiglia tradizionale, l’unica che oggi possa sostenere una crescita demografica e una solidità politica, culturale ed economica; e della quale invece si vogliono minare le basi con le famiglie ‘arcobaleno’ e con la difesa di pretesi diritti. Oggi Soros, a quanto pare, attacca l’Italia con gli sbarchi incontrollati, minando alla base la stabilità della nostra nazione. Pare che 500.000 migranti o presunti tali siano pronti a venire a sbarcare sulle coste italo-europee. Tante persone non si radunano spontaneamente, perché un giorno hanno deciso di farlo, per venire da noi. È chiaro che alle spalle c’è un’accorta regìa, una componente propagandistica che fa pubblicità e raduna questa gente raccontando frottole. Altrimenti non si spiegherebbe il successo, in termini numerici, di questa operazione di emigrazione di massa. Crediamo di non sbagliare attribuendo anche questo ad un unico regista, George Soros. Oggi i migranti diventano carne da macello, scudi umani da interporre tra lui e Salvini. Per cui aspettiamoci pure altri naufragi di massa, provocati facilmente ad arte dai traghettatori. Dei quali poi accusare Salvini e la sua politica. Intanto la decisione italiana di chiudere i porti sta facendo traballare perfino la Germania, in una Europa che ha subito mostrato la sua poca solidità. Segno del fatto che dietro un paravento molto sottile, ogni nazione coltiva ancora la propria identità. I problemi dell’Africa, che è il paese più ricco al mondo di risorse naturali, si potranno risolvere non andando ad invadere altre nazioni già civilizzate da tempo, portando scompiglio e destabilizzazione; ma soltanto quando gli Africani stessi potranno mettersi a tavola con quelli che ora vogliono tutto per sé, e ne potranno dividere i proventi. Oggi l’Africa è solo una terra di conquista e di sfruttamento. E i ‘neri’, i ‘migranti’, solo scudi umani.

Roberto Ragone