POLISPORTIVA BORGHESIANA VOLLEY, CARTOCCI: «LE RAGAZZE DELL’AMATORIALE CI DANNO SODDISFAZIONI»

Redazione

Roma – In un quadro complessivamente positivo che anche quest’anno caratterizza il settore volley della Polisportiva Borghesiana, non “stona” nemmeno la squadra Amatoriale femminile che è stata affidata a Giancarlo Cartocci, tecnico di rientro nel club capitolino proprio in questa stagione. «Le nostre ragazze – spiega l’allenatore – hanno appena concluso la prima fase, quella del campionato regolare, chiudendo il girone al secondo posto dietro al Nautilus che ha dimostrato di essere una squadra molto forte e competitiva. Ora ci aspettano i quarti di finale dei play off dove incroceremo il Città di Frascati, società che è sicuramente attrezzata per essere protagonista: la prima gara si giocherà sul nostro campo il prossimo 7 aprile, poi il ritorno fuori casa è in programma sette giorni dopo e l’eventuale bella, da disputare ancora nel nostro centro sportivo, si terrebbe il 21 aprile. Sarà una sfida complicata e piena di insidie, ma sono fiducioso: la nostra volontà è di cercare di arrivare in fondo». Anche se le prospettive di partenza di questa squadra non erano di competere ai massimi livelli. «Ho ereditato un gruppo che l’anno scorso si era laureato campione provinciale Uisp – sottolinea Cartocci -, ma quest’anno alcune di quelle ragazze per motivazioni svariate non hanno potuto proseguire l’avventura e sinceramente all’inizio del campionato non pensavo che potessimo essere così competitivi. Il gruppo, comunque, ricalca quello della passata stagione con qualche nuovo innesto: anche per questo lo spirito e la compattezza sono sicuramente forti e questi sono aspetti importanti per una buona competitività di squadra». Il coach, per la prima volta in carriera, ha accettato di allenare una formazione femminile. «All’inizio della stagione sono stato contattato dalla Polisportiva Borghesiana, un club che conosco bene per averci lavorato in passato – spiega Cartocci – Ero un po’ perplesso nel prendere una squadra “rosa” perché mi sono sempre trovato bene nel lavorare con gli uomini, ma alla fine l’esperimento è stato positivo e ora cerchiamo di toglierci delle belle soddisfazioni».