POLITICI, AMMINISTRATORI E… FACCENDIERI: ECCO GLI AUGURI DI PASQUA DA PARTE DEI BAMBINI

di Chiara Rai

I migliori auguri per Pasqua da parte del nostro quotidiano L’osservatore d’Italia vorrebbero essere uno spunto di riflessione.

Proviamo a chiedervi di soffermarvi sui disegni dei bambini. Lì ci sono risposte disarmanti, risposte di cui si è disperatamente in cerca e che in realtà sono sotto i nostri occhi.

I disegni dei bambini sono anche colori, sono ricerca di un angolo d’idillio, sono volontà di tenere ben salde le radici di quella che concepiscono come “famiglia”, sono amore, sono anche rabbia dovuta all’incomprensione.

Se chi amministra provasse soltanto un attimo a vedere con occhi sinceri i disegni dei bambini, senza pensare di essere in campagna elettorale, si accorgerebbe come non è possibile regalargli rifiuti speciali sotto il nostro suolo, debiti per le generazioni future, incapacità gestionale mista ad un evidente egoismo e volontà d’accaparrarsi il bene comune. Se i politici guardassero i disegni dei bambini potrebbero accorgersi che anziché tappezzare gli alberi con i manifesti elettorali bisognerebbe battersi contro il disboscamento, contro lo sfruttamento del territorio, preservando quei colori che ritroviamo nelle opere dei più piccoli: il mare, le colline e montagne. Quella natura che stiamo violentando e che è il perno essenziale della vita.

Se si iniziasse a rispettare l’ambiente che ci circonda con vere ed efficaci opere volte a ribaltare una condizione allarmante allora significa che quello sguardo sull’opera dei nostri figli avrà avuto l’effetto sperato.

Gli auguri di questa Pasqua già soffiata via, sono di rinnovamento sincero di fronte ad occhi innocenti.

La volontà e il coraggio di denunciare quello che nei disegni dei bambini non deve esserci: un territorio devastato dall’uomo stesso. L’inquinamento industriale, il petrolio nell’acqua, i pesci morti, la carne con le radiazioni, le medicine letali, le cure negate. Potremmo noi scatenare quel diluvio necessario a pulire il mondo. Noi sognatori, noi ancora capaci di guardare negli occhi i bambini. A quelli che nascono e che muoiono e che differenziano i rifiuti per tirare su qualche soldo possiamo rispondere con un albero piantato, con un malato curato, con un ricercatore premiato per il suo impegno in difesa del diritto alla salute, con un museo visitato, con un libro letto, con una strada messa a posto, con un sistema pubblico che funzioni perché quel sistema è il domani di innocenti che si affacciano alla vita.