Connect with us

Cronaca

Pomezia, al via i lavori di manutenzione straordinaria anche a Torvaianica

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuti
image_pdfimage_print

Partiranno nel corso della prossima settimana (salvo condizioni meteorologiche avverse) i lavori di manutenzione straordinaria per il rifacimento del manto stradale delle vie di Pomezia e Torvaianica più ammalorate. I lavori interesseranno:

  • via Danimarca
  • lungomare delle Meduse
  • via di Torvaianica Alta
  • via delle Orchidee
  • via Castagnetta
  • via Fratelli Bandiera
  • via Virgilio
  • via Cavour
  • piazza San Benedetto da Norcia

“Un intervento importante – spiega l’Assessore Federica Castagnacci – interamente finanziato con fondi comunali per un costo di circa 500mila euro netti, che va ad aggiungersi ai cantieri già aperti ieri mattina a Pomezia centro per il rifacimento completo di via Confalonieri e via Filippo Re. Lavori, questi ultimi, frutto dell’accordo con SNAM Rete Gas in compensazione per gli scavi realizzati nei mesi scorsi”.

Prossima anche l’opera di realizzazione della pista ciclabile in via Varrone, via Augusto Imperatore, via Martiri delle Foibe e via Romualdi, che, nell’ambito del Piano Nazionale di Sicurezza Stradale cofinanziato dalla Regione Lazio, consentirà il rifacimento del manto stradale nelle vie interessate dal cantiere. In corso invece i lavori su via Campobello, che si concluderanno anch’essi con la riasfaltatura completa dell’arteria stradale. Anche questo intervento è cofinanziato con quota parte di fondi comunali.

“Lavori straordinari sulle strade della nostra Città – dichiara il Sindaco Adriano Zuccalà –. Oltre 10 km di vie comunali completamente nuove e più sicure. Un investimento importante per la sicurezza di automobilisti, ciclisti e pedoni che, come ho avuto modo di dire nel corso della giornata sulla sicurezza stradale, è una delle priorità di questa Amministrazione”.
I lavori seguiranno un cronoprogramma definito che verrà puntualmente comunicato alla cittadinanza al fine di evitare il più possibile i disagi al traffico in Città.

Continua a leggere
Commenta l'articolo

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Cronaca

19enne picchiato e poi investito perchè rimprovera dei ragazzi che sfrecciano con l’auto vicino la fermata del bus: ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Anzio

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuti
image_pdfimage_print

E’ caccia ai criminali. La Polizia sta esaminando le telecamere presenti nella zona dell’accaduto

Li ha rimproverati perché correvano troppo in auto nelle vicinanze della fermata dell’autobus. Tanto è bastato ad alcuni ragazzi, non è chiaro ancora quanti fossero, per passare alle vie di fatto. Prima le botte e poi lo hanno investito con l’auto. Vittima della brutale aggressione un ragazzo di 19 anni che ora è ricoverato in gravi condizioni in ospedale.

É accaduto intorno alle 17 in piazza Cesare Battisti ad Anzio, cittadina sul litorale a sud Roma. Il 19enne è stato portato in ambulanza in codice rosso all’ospedale della località di mare ed è ricoverato in prognosi riservata. È ora caccia agli aggressori. Gli agenti della polizia che indagano sull’accaduto stanno analizzando le telecamere presenti in zona per cercare di risalire agli autori.

Secondo una prima ricostruzione, il ragazzo avrebbe avuto una discussione con i suoi aggressori prima del pestaggio. Il 19enne,secondo il racconto di alcuni testimoni, li avrebbe rimproverati perché stavano correndo con la macchina nell’area a ridosso della fermata degli autobus. A quel punto i ragazzi a bordo dell’auto, due o forse tre, si sarebbero fermati con l’intenzione di dargli una lezione. Scesi dall’auto hanno iniziato a colpirlo con calci e pugni facendolo cadere a terra. Al pestaggio hanno assistito diversi passanti che hanno subito chiamato le forze dell’ordine. Temendo l’arrivo della polizia gli aggressori sono risaliti sulla loro macchina e sono scappati investendo il ragazzo alle gambe. Fondamentale per ricostruire l’accaduto e risalire agli aggressori e pirati della strada sarà la visione dei video delle telecamere di sorveglianza della zona. Il 19enne ora è in gravi condizioni all’ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno

Continua a leggere

Cronaca

Caro studi e crisi abitativa: torna la protesta degli studenti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

“Stiamo piantando nuovamente le tende in Sapienza. Abbiamo deciso di protestare in quanto il Governo continua ad ignorare il caro studi e la crisi abitativa, senza attuare alcuna soluzione concreta. Ci sentiamo traditi rispetto alle promesse che avevamo ricevuto prima dell’estate”. Lo annunciano gli studenti dell’Udu (Unione degli universitari) che questa notte sono tornati a dormire nell’università romana.

Una piccola anticipazione della mobilitazione nazionale dell’Unione degli Universitari che inizierà ufficialmente oggi e durerà tutta la settimana, portando tendate, flash mob, presidi e striscionate in 25 città universitarie di tutto il Paese.

Lo slogan scelto è “Vorrei un futuro qui” e serve per chiedere misure urgenti per poter studiare e lavorare in Italia, senza dover emigrare all’estero. Il lancio ufficiale è oggi, davanti alla Sapienza, dove si terrà un presidio alle ore 10.30. Ma gli universitari non saranno da soli: sarà presente anche una delegazione parlamentare dei partiti di opposizione, oltre a esponenti della Cgil e delle associazioni che hanno deciso di incontrare gli studenti e sostenere la mobilitazione dell’Udu.

Le prime iniziative dell’Unione degli Universitari si terranno a Lecce, Palermo, Torino, Bologna e Perugia, oltre che Roma. Nei giorni successivi si aggiungeranno le altre venti città. “Il Consiglio dei ministri – conclude Camilla Piredda dell’Udu – interverrà sugli idonei non beneficiari del precedente anno accademico che non avevano ancora ricevuto la borsa di studio, stanziando 17 milioni di euro.

È un piccolo passo avanti, ma non è possibile rincorrere in questo modo le emergenze e fare aspettare un anno gli studenti senza borsa. Chiediamo al presidente Meloni e al ministro Bernini di trovare urgentemente un miliardo di euro per intervenire su studentati pubblici, affitti, borse di studio, salute mentale e caro libri. Oltre a smettere di sprecare le risorse del Pnrr per gli alloggi privati che costano mille euro al mese”.

Continua a leggere

Cronaca

Stragi Cosa Nostra, 30 anni latitante: morto Matteo Messina Denaro

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il boss mafioso fu arrestato a Gennaio. Soffriva di tumore al colon

Dopo una agonia di alcuni giorni è morto nell’ospedale dell’Aquila il boss Matteo Messina Denaro, l’ultimo stragista di Cosa Nostra arrestato a gennaio dopo 30 anni di latitanza.

Il capomafia, 62 anni, soffriva di una grave forma di tumore al colon che gli era stata diagnosticata mentre era ancora ricercato, a fine 2020. Ed era stato proprio il cancro al colon a portare i carabinieri del Ros e la Procura di Palermo sulle tracce del boss, riuscito a sfuggire alla giustizia per 30 anni. Dopo la cattura, Messina Denaro è stato sottoposto alla chemioterapia nel supercarcere dell’Aquila dove gli è stata allestita una sorta di infermeria attigua alla cella.  

Una equipe di oncologi e di infermieri del nosocomio abruzzese ha costantemente seguito il paziente apparso subito, comunque, in gravissime condizioni. Nei 9 mesi di detenzione, il padrino di Castelvetrano è stato sottoposto a due operazioni chirurgiche legate alle complicanze del cancro. Dall’ultima non si è più ripreso, tanto che i medici hanno deciso di non rimandarlo in carcere, ma di curarlo in una stanza di massima sicurezza dell’ospedale, trattandolo con la terapia del dolore e poi sedandolo.

Prima di perdere coscienza ha incontrato alcuni familiari e dato il cognome alla figlia Lorenza Alagna, avuta in latitanza e mai riconosciuta. La ragazza, che aveva incontrato il padre per la prima volta in carcere ad aprile, insieme a una delle sorelle del capomafia e alla nipote Lorenza Guttadauro, che è anche il difensore del boss, è stata al suo capezzale negli ultimi giorni.

Venerdì, sulla base del testamento biologico lasciato dal boss che ha rifiutato l’accanimento terapeutico, gli è stata interrotta l’alimentazione ed è stato dichiarato in coma irreversibile. Nei giorni scorsi la Direzione sanitaria della Asl dell’Aquila ha cominciato a organizzare le fasi successive alla morte del boss e quelle della riconsegna della salma alla famiglia, rappresentata da Lorenza Guttadauro e Lorenza Alagna.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti