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Litorale

Pomezia EcoX, Andreassi torna sul caso dopo 200 giorni: “Non sappiamo cosa ha bruciato”

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Tempo di lettura 2 minuti La Regione è disponibile a dare un contributo economico

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POMEZIA – Dura e schietta la nota di Luca Andreassi, consigliere comunale di Albano Laziale delegato ai rifiuti e professore dI Ingegneria dell’Università Tor Vergata: “Doveva essere una Conferenza dei Servizi risolutiva. O quasi. Almeno così ci era stata presentata. Ovvero la Conferenza con al tavolo tutti i soggetti in qualche modo coinvolti nella vicenda ECO X con gli obiettivi di individuare e definire, anche economicamente, gli interventi di messa in sicurezza, rimozione rifiuti, caratterizzazione e bonifica del sito e discutere e approvare il documento tecnico – progettuale circa l’analisi dello stato dei luoghi e la relazione tecnica – economica degli interventi.

Insomma, ci aspettavamo, finalmente, dopo 200 giorni da quell’incendio e dopo 200 giorni in cui quella montagna di rifiuti combusti e contaminanti sta ancora lì, esattamente nello stesso posto di quel maledetto 5 maggio, una soluzione o, almeno, una strada per risolvere il problema.

Un percorso condiviso. Invece, a leggere il verbale disponibile sul sito istituzionale del Comune di Pomezia, sembra che la montagna abbia partorito il topolino. Iniziamo dalle assenze. Al tavolo non ci sono l’Arpa Lazio, agenzia tecnica regionale e la società ECO X.  E poi la discussione.

Discussione che rimbalza tra le preoccupazioni della ASL Roma 6 relativamente alle caratteristiche inquinanti di quella montagna di rifiuti con esplicito riferimento ad amianto e inquinamento del corpo idrico superficiale e la richiesta di urgenti provvedimenti per la rimozione a ISPRA che rispedisce al mittente il documento tecnico presentato per varie carenze, auspicando una relazione maggiormente dettagliata al fine di quantificare gli interventi di messa in sicurezza, smontaggio o demolizione delle infrastrutture insieme a verifica dell’attuale stato della rete di gestione delle acque reflue e delle acque di origine meteorica nonché della rete piezometrica per il monitoraggio delle acque sotterranee che non c’erano nel documento.

Fino ad arrivare alla posizione del Comune di Pomezia che sembra timidamente ipotizzare la possibilità di un intervento in danno, dopo 200 giorni, e della Regione Lazio, che, e questa mi pare di poter dire sia l’unica vera notizia, accanto alla rassicurazione sulla attivazione di tutte le azioni per la riscossione della polizza fidejussoria di 750.000 €, si dichiara disponibile a fornire un proprio contributo economico. Disponibilità subordinata alla quantificazione esatta delle attività di messa in sicurezza, rimozione dei rifiuti e caratterizzazione del sito.

Mi sembra la prima buona notizia, che coglierei al volo senza esitazioni se fossi il Sindaco di Pomezia che, invece, è molto silenzioso a leggere il verbale, che chiude la Conferenza limitandosi a dichiarare che “emerge la necessità di rimodulazione e revisione del documento oggetto della riunione”.

Di fatto, rimandando tutto a data da destinarsi.  Altro che riunione determinante. E tutto questo dopo 200 giorni. Almeno sapessimo cosa ha bruciato”.

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Cronaca

Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.

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Litorale

Anzio e Nettuno, prorogato il commissariamento. Cosentino (SI): “Notizia attesa e auspicata”

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Il Consiglio dei ministri ha prorogato il commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno. La proroga del Commissariamento di sei mesi dovrebbe terminare il 22 novembre 2024. Anche se potrebbero essere accorciati i termini con un provvedimento del Governo per permettere le elezioni comunali in autunno. Se al contrario si completasse il commissariamento le lezioni potrebbero essere svolte nella primavera del 2025.

“Sulla proroga del commissariamento dei comuni di Anzio e Nettuno, nessun dubbio che sia una notizia attesa e auspicata, in uno scenario di acclarata presenza di infiltrazione mafiosa e operatività di ben 4 ‘ndrine di origine calabrese. – Dichiara in una nota Danilo Cosentino Segretario regionale di Sinistra Italiana Lazio – Sinistra Italiana – prosegue Cosentino – da anni insieme alle realtà civiche cittadine ha tenuto alta l’attenzione sui comuni del litorale romano ben prima dell’indagine Tritone, con atti parlamentari e la presenza costante sul territorio.
La proroga arriva all’indomani della sentenza della Corte di Appello che conferma le 34 condanne emesse dal gup di Roma e che quindi ribadisce inequivocabilmente la presenza di una locale di ‘ndrangheta ad Anzio e Nettuno diramata in molti settori imprenditoriali fino ad infiltrare le amministrazioni. Le tempistiche impongono una seria riflessione delle forze progressiste e di sinistra delle due città che hanno la responsabilità ed il dovere di unirsi per affrontare nel 2025 le amministrative più delicate della storia di questi territori.”

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Castelli Romani

Asl Roma 6, emodinamica h24 in rete emergenza cardiologia regione

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Marchitelli: “Una prova tangibile che il nostro percorso è lastricato di azioni concrete”

Rocca: “Un passo verso un futuro più sicuro per tutti gli abitanti”

L’Azienda sanitaria locale Roma 6 entra così nella Rete regionale emergenza cardiologica e l’Ospedale dei Castelli assicurerà “un livello eccellente di assistenza sanitaria”. Lo rende noto la Asl Roma 6.

“Oggi è una giornata storica per la nostra grande comunità e per l’Asl Roma 6: finalmente, dopo tre anni, entriamo ufficialmente a far parte della rete dell’emergenza cardiologica regionale. Di fatto, riusciremo a salvare sempre più vite”, ha dichiarato il commissario della Asl Roma 6, Francesco Marchitelli.

Per il presidente della regione Lazio, Francesco Rocca: “Questo servizio non solo salva vite durante le emergenze cardiovascolari, ma migliora anche la qualità della vita dei pazienti affetti da patologie croniche e ottimizza l’uso delle risorse sanitarie disponibili. È un investimento nel benessere e nella sicurezza della comunità del territorio della Asl Roma 6, un passo verso un futuro più sicuro per tutti i suoi abitanti”.

Secondo il commissario Marchitelli, «questa è una prova tangibile che il nostro percorso è lastricato di azioni concrete: è l’esempio più calzante del cambio di paradigma, dell’umanizzazione delle cure e del benessere organizzativo.

Parole, a cui seguono i fatti. Le emergenze cardiovascolari, come gli infarti miocardici e gli ictus ischemici, possono colpire in qualsiasi momento, senza preavviso. L’attivazione del servizio di emodinamica 24 ore su 24 consente di rispondere prontamente a queste situazioni critiche, fornendo diagnosi e trattamenti tempestivi. La rapidità d’intervento è spesso determinante per la sopravvivenza e il recupero ottimale dei pazienti colpiti da tali condizioni”.

“Con l’attivazione di questo servizio la comunità del vasto territorio che va dai Castelli Romani al litorale, potrà accedere più facilmente alle cure dell’infarto senza dover essere trasferita in un’altra Azienda sanitaria locale romana.

Fino ad ora, infatti, gli infarti sono stati curati nella nostra Emodinamica nelle 12 ore diurne, ma adesso si potrà accedere alle cure anche nelle ore notturne. Attivare il servizio di emodinamica 24 ore su 24 non è solo una risposta alle esigenze immediate della popolazione, ma anche un investimento nel futuro della salute. Prevenire e trattare tempestivamente le malattie cardiovascolari riduce il carico sulla sanità pubblica a lungo termine e migliora la salute generale dei cittadini», ha affermato il direttore sanitario della Asl Roma 6, Vincenzo Carlo La Regina, che si è complimentato con «tutti i medici, gli operatori sanitari e gli amministrativi per aver permesso di raggiungere questo eccellente risultato.

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