Pomezia incendio sulla Pontina:escluso amianto

 

Red. Cronaca


POMEZIA (RM) – Vigili del Fuoco ancora impegnati a Pomezia, dopo aver lavorato per l'intera nottata, all'interno del capannone dove ieri mattina è scoppiato un incendio all'interno di un capannone di una ditta di smaltimento di rifiuti in plastica e carta su via Pontina. Le fiamme al momento sarebbero basse mentre il fumo è ancora molto denso. Non si registrano feriti nè intossicati. Ieri a causa dell'incendio si è sollevata una densa nube di fumo che ha interessato 21 comuni della zona.


Un'altissima colonna di fumo nero e denso in pochi minuti ieri mattina ha trasformato il paesaggio della frazione Cinque Poderi di Pomezia, comune a sud di Roma.
La nuvola minacciosa ha reso buia la zona, mentre nelle campagne intorno splendeva il sole. Un odore acre e forte bruciava narici ed occhi. A scatenarla è stato un incendio divampato intorno alle 8 nello stabilimento di stoccaggio e smaltimento di rifiuti industriali Eco X al km.33 della via Pontina Vecchia, accompagnato da un grande boato e da una serie di esplosioni.

 

Con il passare delle ore ben 21 comuni sono stati coinvolti dalla nuvola nera: nel pomeriggio la sindaca Raggi, in qualità di primo cittadino della Città metropolitana di Roma, ha invitato, su indicazione della Asl a tenere le finestre chiuse di abitazioni, uffici ed ospedali. Per lo più si tratta di comuni dei Castelli romani, la coltre nera infatti non ha coinvolto la Capitale, né tantomeno la via Pontina, arteria che collega Roma al litorale del Circeo. Provvedimenti che invece ha adottato nell'immediatezza dell'incendio il sindaco di Pomezia Fabio Fucci (M5s) invitando gli abitanti a lavare accuratamente frutta e verdura ed anche chiudendo le scuole ed evacuando le abitazioni nel raggio di 100 metri dall'incendio. Il bar che si trova a poca distanza dallo stabilimento andato a fuoco ha apposto sulla serranda un piccolo cartello con su scritto: "bar chiuso causa nube tossica". Non ci sono stati intossicati, ma il rischio adesso è il problema ambientale, soprattutto, perché intorno a Pomezia sono tantissimi i campi coltivati.


Asl, sospetto amianto, accertamenti
– "Ritenendo possibile la presenza di coperture in cemento amianto sui capannoni dell'impianto, è stato richiesto ad Arpa Lazio di poter estendere le attività di campionamento ambientale al fine di determinare l'eventuale presenza di fibre aerodisperse". Lo ha detto il direttore generale della Asl Roma 6 Narciso Mostarda, sull'incendio di Pomezia. "Contestualmente è stato contattato il Centro Regionale Amianto della Asl di Viterbo – ha aggiunto – per concordare l'analisi dei campioni ed eventuali ulteriori accertamenti da effettuare".


Virginia Raggi,
come sindaco della Città metropolitana, dopo le indicazioni della Asl Roma 6 sulla nube scaturita dall'incendio vicino Pomezia, ha invitato i cittadini di 21 Comuni, "Nettuno, Anzio, Pomezia, Ardea, Velletri, Lavinio, Lanuvio, Genzano, Albano laziale, Ariccia, Nemi, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Frascati, Grottaferrata, Rocca di Papa, Rocca Priora, Montecompatri, Monte Porzio Catone e Colonna a tenere chiuse le finestre di abitazioni, scuole, uffici, strutture sanitarie e socio-assistenziali"

Abitante, sentito un boato poi esplosioni 
– "Ho sentito un boato incredibile, un'esplosione pazzesca, e poi tante altre in successione", ha raccontato Sabino D'Agnelli, che abita a poche centinaia di metri dalla Eco X, la fabbrica che è andata a fuoco. "Stavo facendo colazione – racconta – quando ho sentito il boato, pochi minuti dopo mi ha chiamato mia figlia dicendo che stava andando a fuoco la ditta".


Rogo colposo,indaga procura Velletri 
– La procura di Velletri ha aperto un'inchiesta sul rogo divampato in un deposito di plastica a Pomezia e procede per incendio colposo. Il procuratore Francesco Prete ha affidato gli accertamenti al sostituto Luigi Paoletti ed il primo atto è stato quello di affidare all'Arpa l'incarico di monitorare l'aria, il suolo, il sottosuolo oltre alle falde acquifere. Gli esiti di questi primi interventi sono previsti nel giro di un paio di giorni e lo stesso tempo sarà necessario per domare i focolai dell'incendio.
La Eco X di Pomezia, dove si è sviluppato l'incendio, è una azienda che tratta materiali di recupero, in particolare carta e plastica. Si trova lungo la via Pontina, in un'area fortemente caratterizzata da insediamenti industriali. A quanto riferisce il sindaco della città Fabio Fucci, che è in costante contatto con i vigili del fuoco e con la polizia locale, l'incendio si sarebbe dapprima sviluppato dal materiale che era accatastato nel piazzale dell'azienda; le fiamme poi si sarebbero propagate anche ai materiali conservati all'interno dei capannoni. Al momento al primo cittadino non sono state comunicate ipotesi sulle cause del rogo.

"Voglio ringraziare i vigili del fuoco che sono intervenuti sul posto.
Si tratta di un incidente molto grave. Gli uffici dell'Arpa, con le centraline, si sono immediatamente attivati e sono sul posto per monitorare la qualità dell'aria, anche studiando il flusso dei venti nelle prossime ore". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. "Oltre dunque all'immediato intervento per spegnere le fiamme – ha aggiunto – è attivo il monitoraggio, e daremo subito i dati".

 

ARPA LAZIO Dall’analisi dei dati non emergono superamenti dei limiti imposti per la qualità dell’aria ambiente dalla normativa vigente Dopo l'incendio sviluppatosi nella mattinata di ieri presso l’impianto di trattamento rifiuti della Eco X di Pomezia, Arpa Lazio fa sapere che durante le operazioni di validazione dei dati della rete di monitoraggio della qualità dell’aria sono state analizzate con particolare attenzione le concentrazioni misurate presso le stazioni Ciampino, Cinecittà e Fermi, più prossime al sito interessato all’incendio anche in considerazione della direzione dei venti prevalenti nella giornata. Oltre a queste stazioni sono stati considerati anche i dati rilevati dal mezzo mobile, posizionato nel centro abitato di Albano Laziale. Dall’analisi dei dati non emergono superamenti dei limiti imposti per la qualità dell’aria ambiente dalla normativa vigente. Sono inoltre stati analizzati i dati di concentrazione media oraria rilevati dalle medesime postazioni di misura.  Anche quest’ultimi non hanno evidenziato picchi di concentrazione di ossidi di azoto (NOx), di polveri e di benzene. I dati sono in linea con quelli misurati nelle giornate precedenti a quella dell’incendio e coerenti con quelli misurati normalmente in questo periodo dell’anno.
Durante la giornata di ieri 5 maggio 2017 Arpalazio ha provveduto ad installare dei campionatori attivi e passivi nelle immediate vicinanze del sito dell’evento. I risultati del monitoraggio con questi campionatori verranno resi disponibili a tutte le Autorità competenti, non appena verranno completate le determinazioni analitiche di laboratorio, che richiedono alcuni giorni. Dall'Arpa fanno inoltre sapere che è in corso l’elaborazione di una simulazione modellistica dell’evento al fine di valutare le aree di potenziale massima ricaduta degli inquinanti prodotti dall’incendio, sulla base della quale verranno successivamente effettuati campionamenti delle altre matrici ambientali ed alimentari interessate.

Il vento che ieri soffiava verso i Castelli Romani – spiegano vigili urbani al lavoro su luogo dell'incendio – ora ha cambiato direzione e punta sulla direttrice Pomezia-Roma. Secondo alcuni residenti a Pomezia, che hanno parenti a Roma, l'odore acre sarebbe stato avvertito nel quartiere di Roma Sud di Decima. La nuvola oggi ha cambiato forma e colore: ieri nera, oggi grigia e soprattutto molto più bassa.

E' durato soltanto un'ora il temporale che si è abbattuto nella zona.La nuvola, sempre più chiara, spinta dal vento, si dirige sempre verso Pomezia e Roma ma la sua altezza è notevolmente diminuita.

Intanto la sindaca di Roma Virginia Raggi e il Campidoglio, a quanto si apprende, sono in contatto con Arpa, Protezione Civile, Polizia Locale e Polizia Città Metropolitana per monitorare la situazione della nube