PORDENONE, COPPIA UCCISA: TROVATI DEI CAPELLI ALL'INTERNO DELL'AUTO

 
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di Angelo Barraco
 
Pordenone – Procedono incessanti le indagini per il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza, avvenuto presso il parcheggio dello spiazzale antistante il palasport di Pordenone. Gli uomini del Reparto di Investigazioni Scientifiche dell’Arma, pochi giorni fa hanno effettuato un sopralluogo presso l’abitazione dove la coppia viveva da un anno e sono rimasti lì dentro per molto tempo per effettuare rilevamenti di natura scientifica. Durante gli esami effettuati all’interno dell’auto della coppia uccisa, i Carabinieri del Ris di Parma hanno trovato delle tracce biologiche diverse rispetto a quelle delle due vittime, si tratta di capelli che potrebbero appartenere al killer. Gli investigatori non sottovalutano il ritrovamento avvalorando la tesi che l’assassino, per sparare, sia stato costretto ad introdursi all’interno dell’auto della coppia. Ciò sarebbe confermato dalla circostanza del ritrovamento dei proiettili; soltanto uno è stato rinvenuto all’esterno dell’auto. Al vaglio degli inquirenti le trasferte della coppia in Svizzera, l’ipotesi è che i viaggi potessero essere legati al mondo degli anabolizzanti o ad interessi economici. Sul profilo facebook della donna è apparsa una minaccia scritta da un 20enne kosovaro che ha scritto: “Ti sta bene, così non vai più in discoteca”. Ricordiamo che vi sono tante piste al vaglio degli inquirenti: La pista passionale è sotto la lente d’ingrandimento, si sta analizzando anche il passato delle vittime, dove è emerso che Teresa faceva la cubista e/o ragazza immagine con lo pseudonimo di “Greta”. I due ragazzi erano frequentatori di locali notturni, da quanto emerso. Al setaccio vi sono le email e gli sms dei ragazzi per constatare la presenza o meno di qualcosa di anomalo. 
La pista mafiosa è stata però ipotizata perché lo zio di Teresa Costanza, Antonio Costanza (zio del padre), nel 1995 era sparito, vittima di lupara bianca. I pentiti, in merito alla scomparsa dell’uomo hanno detto che fu ucciso e sepolto in un terreno di Campofranco. La sua morte sarebbe stata decisa da Cosa Nostra perché il soggetto fu indicato come spia che indicava agli investigatori il nascondiglio del boss.
 
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