PROCESSO MAFIA CAPITALE: CODACONS E M5S COSTITUITI PARTE CIVILE
Redazione
Roma – Il Codacons assieme al Movimento 5 Stelle si è costituito parte civile nel processo per “Mafia capitale”, inoltre ha depositato una istanza dinanzi al giudice Iannello del Tribunale penale di Roma in cui si chiede di convocare in qualità di testimoni una serie di soggetti, il cui ruolo potrebbe essere determinante ai fini dell’accertamento dei fatti.
Ex Sindaci di Roma, giornalisti e consiglieri citati come testimoni al processo. Il Codacons ha formalmente citato come testimoni nel processo che si aprirà il prossimo 5 novembre, gli ex sindaci di Roma Gianni Alemanno e Ignazio Marino, per il loro ruolo istituzionale nella gestione degli appalti romani. Tra i soggetti di cui il Codacons chiede la convocazione, troviamo anche l’archistar Massimiliano Fuksas, la cui “Nuvola” all’Eur è stata rallentata e danneggiata nella sua realizzazione materiale proprio dagli illeciti commessi nell’ambito della vicenda “Mafia capitale”; il giornalista del Corriere della Sera, Sergio Rizzo, che ha svolto inchieste assai dettagliate sul sistema degli appalti truccati nella capitale; l’ex assessore comunale Umberto Croppi, che ha denunciato di essere stato allontanato dalla giunta capitolina dopo aver scoperto i primi segnali del malaffare romano.
Tra gli altri, il Codacons ha citato come testimoni funzionari e dipendenti del Comune, che negli anni sono stati vessati e mobbizzati per non aver voluto piegarsi ad appalti concessi al di fuori delle regole.
Danni subiti dal cittadino romano. “Il danno subito dal singolo che la direttiva mira a risarcire consiste nel pregiudizio sofferto dal consumatore che dimostri di essere stato leso dall'abbassarsi del tasso di concorrenzialità in quel mercato rilevante, cosi come di recente statuito dalla Cassazione – si legge nella costituzione di parte civile – Alla luce di tali principi, risulta evidente che il cittadino romano che usufruisce di opere e servizi erogati da soggetti scelti non secondo legge e secondo la normativa che regola il mercato, subisca un danno dovuto al minor grado di concorrenzialità creatosi sul mercato a causa dell’irregolarità e illegittimità delle procedure di affidamento dei lavori, che ha l’effetto di abbassare la qualità e aumentare il prezzo finale di tutti quei servizi offerti da Roma capitale, di cui il cittadino romano è il primo utente/consumatore!”
Il Codacons e le condotte contestate. Le condotte contestate e, più specificatamente, le omissioni agli obblighi imposti dalla legge per assicurare il buon andamento e l’imparzialità della Pubblica Amministrazione, hanno indubbiamente causato un grave nocumento alle odierne costituende parti civili – spiega il Codacons – il cui diritto costituzionale alla corretta gestione della cosa pubblica di cui all’art. 97 è stato certamente lesionato, generando un ingente danno economico, morale, sociale e di immagine. Ciò, tra l’altro, in servizi pubblici di primaria importanza, come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti ed i servizi di igiene urbana in genere, il servizio giardini e, quindi, la pulizia delle spiagge, la buona tenuta del verde pubblico (si pensi, a mero titolo esemplificativo, all’affidamento diretto per lavori a somma urgenza per indagini sulla stabilità delle alberature stradali e per conseguenti interventi di potatura, di cui al capo di imputazione), le piste ciclabili, etc., ma anche agli illeciti affidamenti della gestione del servizio di accoglienza per richiedenti asilo e per flussi di immigrati richiedenti protezione internazionale, quali profughi o rifugiati (e per l’accoglienza di persone in genere, anche di minori stranieri non accompagnati).
Danni subiti in qualità di rappresentanti politici. Il Codacons informa che a subire danno in qualità non solo di cittadini, ma anche di rappresentanti politici, sono stati Roberta Lombardi, deputata e già presidente del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati, e il Consigliere Comunale Marcello de Vito, entrambi firmatari della prima costituzione di parte civile, assieme al vicepresidente Codacons, Giovanni Pignoloni.
Si legge nell’atto: “proprio il modus operandi di MAFIA CAPITALE ha completamente inabissato quanto faticosamente e quotidianamente portato avanti dalle costituende parti civili generando una totale sfiducia nella classe politica romana e, nello specifico, nei riguardi dei consiglieri comunali facenti parte di quella giunta capitolina oggi coinvolta in uno scandalo senza precedenti. L’onore, il decoro e la reputazione delle costituende parti civili sono stati brutalmente compromessi e danneggiati”.
Richiesta risarcimento per i danni patrimoniali e morali subiti. Per tali motivi, è stata avanzata richiesta di risarcimento per i danni patrimoniali e morali subiti. Il 5 novembre, in occasione dell’avvio del processo, il Codacons depositerà numerose altre costituzioni per conto dei cittadini residenti nella capitale che hanno aderito all’azione collettiva promossa dall’associazione e dal M5S.