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Roma

PROCURA DI VELLETRI: TRA LUNGAGGINI E "STRANE COINCIDENZE"

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Tempo di lettura 5 minuti L'ultima bufera giudiziaria di Albano Laziale sarebbe stata archiviata se chi l’ha presentata non avesse opposto ricorso alla richiesta di archiviazione.

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di Chiara Rai

Velletri (RM) – L’anno scorso c’è stato un flebile contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione addirittura le denunce risultano contenute sia da parte dei privati che degli enti pubblici. Eppure, almeno per quanto riguarda le denunce contro le pubbliche amministrazioni note al nostro quotidiano L’Osservatore d’Italia, ce ne sarebbe di lavoro di fare. I dati sul contrasto ai reati contro la pubblica amministrazione sono contenuti nel bilancio sociale 2014 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri.

Ad esporre i fatti è il Procuratore Francesco Prete. Il Procuratore capo di Velletri nella sua relazione scrive: "La nuova legge 190/2012  – Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica  amministrazione Ndr. –  non ha sortito in questo circondario apprezzabili risultati nell'emersione dei fenomeni più perniciosi, restando contenute le denunce di tali reati provenienti da privati o da organi della P.A.".

Dunque, la domanda sorge spontanea sono poche le denunce o sono troppe le richieste di archiviazione? Il fatto è che spesso e volentieri la Procura di Velletri è chiamata in causa per questioni poco edificanti: strane archiviazioni, strane lentezze di processi che poi finiscono in prescrizione, “strane coincidenze” come scrive il giudice Ayala in un suo libro.

Solo lo scorso anno il Messaggero ha parlato di una talpa in Procura per informare i manager corrotti da Cerroni sul delicatissimo tema dei rifiuti, anche qui entra in ballo la procura di Velletri. È Fegatelli (il direttore del dipartimento istituzionale e territorio della Regione Lazio) a rivolgersi a un sindacalista affinché cerchi di sapere se i Pm stiano indagando sugli uffici di via della Pisana.  L’alto dirigente chiama il sindacalista Franco Marcoccia della Uil Lazio e gli chiede se può fare delle verifiche “informali” presso la Procura di Velletri per tentare di accertare se è indagato. Per tranquillizzarlo, Marcoccia millanta credito negli uffici giudiziari, poiché – confida – può cercare di sapere tramite un’amica della moglie che è fidanzata con un magistrato di quel Tribunale.

Nella conversazione gli rivela anche che sono entrati i carabinieri. Fegatelli sospetta che stiano indagando pure su di lui per la questione dei rifiuti e gli chiede: "Mi verifichi un attimo se mi sta arrivando qualche pilotto da parte di qualcuno?". Marcoccia: "Allora io mò a Velletri ti ci vedo subito, perché se ci sta quel magistrato che è fidanzato con un'amica di mia moglie, ti ci vedo subito, se no te ce vado a vede’ domani…aggia parlà con una persona". Il bello è che non è la prima volta che si parla di presunte talpe o legami magistratura-politica che derivano da rapporti a doppio nodo. E allora anche un posto in Regione ricoperto da un parente di un Pm non diventa fantascienza quando determinate “storie” denunciate finiscono come carta straccia in un cestino perché magari è una denuncia anonima. Anche questo elemento dovrebbe essere preso in considerazione.

Ma addirittura ci sono casi di archiviazione anche quando c’è qualcuno che ci mette la faccia. Non a caso il tribunale di Velletri si trova nella classifica  stilata da "Osservatorio per il monitoraggio degli effetti sull’economia delle riforme della giustizia", “Elenchi Tribunali con le performance sotto media su due dimensioni”. Al 21 posto su 75 per lungaggine dei processi, alcuni pendenti da tre anni. Insomma Velletri è tra i tribunali “bocciati” volendo parlare di pagelle. E ancora altri numeri: per quanto riguarda il Tribunale ordinario, nel 2013, erano 1.314.511 i processi pendenti di primo grado, il 29% dei quali concentrato in soli dieci Tribunali tra cui Velletri (Napoli, Santa Maria Capua Vetere, Roma, Latina, Bologna, Milano, Velletri, Perugia, Taranto).  

Ad esempio c’è il processo al sindaco di Nemi Alberto Bertucci, imputato per turbativa d’asta e frode nei pubblici incanti che non riesce a vedere luce tra rinvii di udienze e difetti di notifiche. Dopo più di due anni di rinvii, tutte le notifiche agli imputati sono  finalmente andate a buon fine. Un esito giunto dopo ben cinque udienze conclusesi con un nulla di fatto. Possibile che una giustizia lenta e farraginosa debba essere la causa di tanti processi lasciati cadere nel vuoto per decorrenza dei termini?

L'ultima bufera giudiziaria di Albano Laziale sarebbe stata archiviata se chi l’ha presentata non avesse opposto ricorso alla richiesta di archiviazione. Ma se adesso il procedimento si protrarrà per le lunghe tra eccessivi rinvii e difetti di notifiche potrebbe chiudersi anche con una sonora prescrizione “beffa” per i cittadini perché si parla di milioni di euro di soldi pubblici e di reati gravi come l’abuso d’ufficio in concorso.

Parliamo della denuncia di Marco Risica. O meglio di undici  imputati ad Albano Laziale tra cui il primo cittadino Nicola Marini che dovranno presentarsi di fronte al Gup il prossimo 10 marzo 2016 per rispondere di diversi reati tra cui l'abuso d'ufficio in concorso. Marco Risica insieme all'ex consigliere comunale Nabil Cassabgi sono i promotori di questa vicenda giudiziaria che ha scatenato una vera e propria bufera politica.

Risica durante la video intervista rilasciata al direttore de L'Osservatore d'Italia  lancia pesanti accuse riguardo presunte collusioni tra chi dovrebbe garantire uno stato di legalità e alcuni imputati. "Sciatto", è il termine con il quale Risica definisce il dispositivo che fissa i capi d'imputazione per gli 11 imputati  e li rimanda al Gup nell'udienza del 10 marzo 2016. "Sciatto per appartenere ad un ufficio troppo delicato come quello del Pubblico Ministero. – ha affermato Risica durante la video intervista – Il Pubblico Ministero viene percepito dall'opinione pubblica come la pubblica accusa, ed è vero, la pubblica accusa degli imputati – ha sottolineato Risica – ma costituisce al tempo stesso la difesa della legalità e la difesa dei cittadini".

Ed ecco che Risica durante la video intervista lancia una prima riflessione che getta gravi ombre sulla Procura di Velletri:  "Questo documento sembra scritto più dalla difesa degli imputati e non dalla pubblica accusa". Per capire e comprendere i passaggi che hanno caratterizzato fino ad ora questa vicenda giudiziaria occorre partire dalla richiesta di archiviazione fatta dal Pubblico Ministero riguardo la denuncia dei fatti presentata da Marco Risica e da Nabil Cassabgi, i quali nel momento in cui sono venuti a conoscenza della richiesta di archiviazione hanno immediatamente presentato opposizione al Gip Alessandra Ilari, la quale ha accolto in pieno il ricorso aggiungendo tra gli indagati anche Vincenzo Santoro. Risica fa notare che per la stessa fattispecie di reati che vengono contestati agli imputati, tra i quali spicca il nome dell'attuale sindaco di Albano Laziale Nicola Marini esponente tra l'altro del PD e che è interessato da tutti i capi d'imputazione formulati dal Pm per il processo, la Procura di Roma aveva chiesto l'arresto di un dirigente del Comune di Roma per la nota vicenda dell'aula Giulio Cesare.

In pratica ad Albano Laziale fu indetta una gara negoziata – ad inviti – alla quale parteciparono 5 società (tutte riconducibili allo stesso gruppo)  e quattro di queste non avevano i requisiti per partecipare alla stessa. Situazione evidenziata  all'epoca dei fatti anche dall'AVCP e richiamata nello stesso dispositivo che lo ricorda. E qui Risica rimarca il fatto che per lo stesso reato alla Procura di Velletri è stata chiesta l'archiviazione mentre a Roma è stato chiesto l'arresto.

La divergenza interpretativa tra le due Procure – Roma e Velletri – riguardo la stessa fattispecie di reato viene ipotizzata da Risica dal fatto che il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini figura tra i proprietari della società immobiliare denominata Marini Immobiliare Srl la quale a sua volta ha partecipazioni in altre società immobiliari il cui amministratore unico è Andrea Magnanimi. Risica quindi spiega che Nicola Marini nominò presidente della commissione edilizia del Comune di Albano Laziale il geometra Mario Iacoacci zio di Andrea Magnanimi e che quest'ultimo figura come CTU di riferimento del Pubblico Ministero che ha inizialmente richiesto l'archiviazione del caso. Esisterebbe quindi una relazione di carattere professionale tra il Pm e Mario Iacoacci zio di Andrea Magnanimi a sua volta socio del sindaco oggi imputato Nicola Marini. Risica evidenzia anche il fatto che la figlia di Mario Iacoacci e il Pm in questione frequentano lo stesso villaggio a Sibari in Calabria. Non da poco conto infine il fatto riportato da Risica durante la video intervista che lo stesso Mario Iacoacci durante alcune sedute della commissione edilizia di Albano Laziale amava vantarsi della sua amicizia con il Pubblico Ministero dicendo a chi obiettava qualcosa "guarda che telefono a Peppe".

Per tutti questi motivi Risica ipotizza che non ci sia stata equidistanza nel comportamento della Procura di Velletri nei confronti del sindaco Nicola Marini e dei suoi accoliti  rispetto per esempio all'ex sindaco di Albano Laziale Marco Mattei che non figurava all'interno di nessuna denuncia e nel dispositivo figura invece, con enorme stupore,  come capo lista – Mattei+10 – quasi come se fosse stato tirato per i capelli per significare un "mal comune mezzo gaudio".

Castelli Romani

Monte Porzio Catone, “Ho fatto tornare bambino un intero paese”: l’intervista esclusiva alla Presidente della Pro Loco

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Virna Cupellini, classe 1989, mamma di Ginevra, 11 anni, e Francesco, 9 anni (quasi 10, ci tiene a precisarlo) da più di un anno la nuova presidente della Pro Loco Monte Porzio Catone

L’abbiamo incontrata in uno dei bar centrali del paese a due passi da quel “Garibaldine”, come dicono in paese, che è l’emblema ed il simbolo di questa associazione.

Una ragazza solare, molto attiva (quello che sottolineiamo è che per fare da “fori porta” ,l’arco di ingresso al paese, al bar ha saluto ed abbracciato una decina di persone segno tangibile di una grande popolarità e di una simpatia prorompente)

Virna, ci diamo del tu, oppure?

Ma certo che si .. in fondo è una chiaccheriata che faccio assai volentieri con te.

Allora subito giù dritto con le domande: ma chi te l’ha fatto fare?

(mi guarda subito con il suo sorriso e mi dice):
Pensa, quando mi fanno questa domanda mi scoccio un po’ … ti spiego.
Negli ultimi anni mi avevano chiesto in tanti di diventare presidente.
La morte improvvisa di Carmelo (
Carmelo Santoro ex presidente n.d.s.) che era stato per anni il cuore della Pro Loco ed il successivo periodo del Covid aveva rallentato moltissimo le attività della Associazione. C’era bisogno di una nuova spinta, di nuova benzina.
Tante le volte che in Paese mi chiedevano di prendere in mano questo gruppo già collaudato da anni di esperienza.
Gli impegni personali, il lavoro, la famiglia e chi più ne ha più ne metta mi avevano sempre fatto rispondere, anche se a malincuore, no.
Poi, questo lo sanno in pochi, una mattina mi chiama il sindaco
(Massimo Pulcini n.d.s.) e mi dice che alcuni monteporziani avevano chiesto al presidente della Pro Loco di Monte Compatri di dargli una mano per il Carnevale.
Non te lo nascondo il mio “orgoglio” monteporziano ha avuto la meglio ed ho detto un SI convinto e forte.

Quindi mi stai dicendo che è colpa di quel nostro “pazzo” amico comune Claudio Monti (presidente della Pro Loco Monte Compatri n.d.s.) se oggi tu ti trovi qui?

Avoja! Sua e di Emanuele Carli (altro esponente della Pro Loco di Monte Compatri n.d.s.) che incontrai in quei giorni successivi al mio SI perché si offrirono di darmi una mano per preparare quel primo evento, il Carnevale Monteporziano del 2023, che facemmo assieme a loro.
Una sorta di “guerra” tra paesi all’insegna dell’allegria e della spensieratezza.
Quindi non è stato un “chi me lo ha fatto fare” ma è stata una scelta al momento giusto, all’occasione giusta: una sana follia scatenata da un’altra sana follia.

Continuo con l’ironia: hai evitato una “guerra di coriandoli” tra paesi?

(sorride di cuore) Lo puoi dire forte!
Ti immagini le reazioni: ao’ i monticiani che ce vengono a insegna’ a festeggia’ carnevale!
Sarebbe stato uno smacco davvero enorme per tutti noi
(continua a sorridere facendo davvero comprendere come il suo ruolo la riempia di gioia e di carica) e – aggiunge ridendo – ho evitato che Monte Porzio fosse invasa dai coriandoli monticiani

E poi ancora:

… nel mio cuore resta indelebile l’immagine che ho di me bambina.
Un paese sempre in festa. Luci, colori, fantasia, una sana spensieratezza che riempiva davvero il cuore a grandi e piccini. Ecco perché ho voluto “mettermi in gioco”.

Carnevale 2023

Ma dopo il dolce … un po’ di “amaro” me lo consenti? Anche la Pro Loco di Monte Compatri è stata oggetto di qualche polemica e Claudio mi ha risposto con una frase che, personalmente, ho incorniciato. Lui mi disse: quelli che fanno polemica sono talmente pochi che il loro rumore non ci da alcun fastidio.
Fai tuo questo pensiero?

Certo che si – risponde decisa – anzi aggiungo che io sono, da sempre, una donna che accetta critiche, consigli, suggerimenti ma debbono avere un qualcosa di propositivo.
Se nascono solo con lo scopo di denigrare, distruggere non hanno nessun senso in quanto non è sicuramente facile poter accontentare o soddisfare tutti, si agisce nel modo migliore e, ovvio, se ci sono idee in più sono la prima ad accettarle e metterle in atto.
Ma remare solo contro, permettimi, non ha senso e soprattutto non serve a nulla.

Secondo te, oggi, hanno ancora un senso le varie Pro Loco?

Guarda necessariamente hanno dovuto cambiare la loro collocazione, mi spiego meglio.
Un tempo nascevano per organizzare esclusivamente le sagre, le feste patronali, etc. oggi debbono diventare un po’ la Vetrina del Paese.
Debbono fare in modo che le varie associazioni, enti, presenti sul territorio si trasformino in tessere di un mosaico capace di diventare l’istantanea del Paese e la Pro Loco deve essere capace di mettere queste tessere una di fianco all’altra.
Ti dico una cosa: in questi giorni a Monte Porzio c’è stata Orchidee dal Mondo. Per la prima volta in assoluto la Pro Loco ha dato la disponibilità a collaboratore mettendo le proprie risorse a disposizione della Associazione che da oltre 20 anni gestisce questo evento di natura internazionale.
Quello che io ed i ragazzi e le ragazze vogliamo fare è essere un po’ la benzina a tutte quelle che possono essere le attività di rilancio culturale, turistico, di immagine del nostro paese.
Lo so, è uno sforzo immane ma non te lo nascondo: quando un evento finisce mi manca quella adrenalina che nasce proprio dal coinvolgimento.
Può sembrare paradossale: uno stress che a me crea sorrisi e voglia di divertirmi.

Si legge nei suoi occhi davvero qualcosa di unico, una luce particolare.

Nel mentre venivamo al bar mi hai parlato della bambina che è in te, mi spieghi meglio: è collegata alla tua scelta nell’accettare il ruolo di Presidente della Pro Loco?

Certo! Il tram tram quotidiano delle nostre vite smorsa quell’entusiasmo che io, da mamma, vedo negli occhi dei miei figli quando si gettano a capofitto nelle loro attività.
Quando insieme agli altri vivo questi eventi ho gli stessi occhi dei miei figli. Riesco a far tornare a vivere quella Virna bambina colpita dalle luci, dai colori, dai profumi, dalle emozioni.
E ti dico che già a quella prima edizione del Carnevali lessi negli occhi di molti miei coetanei, e non solo, quella stessa luce.
Posso dirti con estrema franchezza che avevamo fatto tornare un intero paese “bambino”

Tra pochi giorni Monte Porzio andrà al voto. C’è qualcosa che vuoi dire ai candidati?

Non necessariamente. Perché siamo un paese fortunato.
La collaborazione con l’amministrazione attuale nasce da un rapporto di rispetto reciproco e soprattutto dalla volontà condivisa di fare il Bene del Paese e vale lo stesso con le attuali forze di opposizione che apprezzano il nostro lavoro anzi lo sostengono proprio nell’ottica davvero super partes che la Pro Loco rispecchia.
Noi non facciamo attività di partito, consentimelo.
Noi siamo una libera associazione di liberi cittadini che si mettono a disposizione della collettività con amore ed entusiasmo quindi sappiamo bene che il nostro impegno verrà sempre messo al centro di ogni azione amministrativa della nostra Città.

Tu e Claudio siete quasi ormai delle “leggende” nei vostri comuni: ma mi spieghi sta cosa della Festa dei Folli come vi è venuta in mente?

(sorride a crepapelle)

La festa dei folli 2023

È voce comune che noi siamo il “Paese dei Matti” allora perché limitarci solo al Carnevale per mostrare tutto ciò? Anni fa l’Associazione Carnevale Enzo Torreggiani creò il Carnevale Estivo. Dopo quello invernale realizzato grazie alla spinta di Claudio ed Emanuele tanta gente mi ha chiesto di riportare in auge anche quello estivo. E da lì l’idea di fare nascere la Festa dei Folli proprio per far in modo che questa “sana follia contagiosa” potesse colorare ancora una volta le calde giornate d’estate. Debbo dirti che ha avuto un successo insperato e soprattutto ha portato in piazza centinaia di persone. Anche perché poteva sembrare una follia tentare di eguagliare ciò che il carnevale monteporziano aveva sempre fatto fino a quel momento.
Però, noi, folli ce semo de natura, e allora VAAAAI! Ed è stato TOP!
Quella è stata praticamente la consacrazione del mio impegno nei confronti della mia comunità e del mio paese!
Siamo il “Paese dei Matti”? Quindi non potevamo evitare di farlo.

Che dirti, vorrà dire che questa estate mi dovrò sdoppiare per festeggiare con te e con Claudio?

Guai a mancare – mi risponde – sorridendo.

Festa dei Folli a parte che cosa bolle nel pentolone della Pro Loco di Monte Porzio?

Il mio sogno è quello di aumentare le feste e gli eventi.
I commercianti, le varie associazioni e i cittadini stanno rispondendo con un immenso entusiasmo.
Facendo la lista parto con un evento che dovrebbe svolgersi a breve con la società Iperico (la società che gestisce il museo del Vino n.d.s.) abbiamo in cantiere un evento enogastronomico.
Poi la Festa dei Folli, in più volevo coinvolgere la Banda e far tornare la loro festa, Sant’Antonino, l’Estate Monteporziana, ciò tutta una serie di eventi che, come ti dicevo prima, potessero tornare a far risplendere ogni istante il nostro stupendo paese.
Vuoi che te lo dica con uno spot? Voglio trasformare il “grigiore” di molte giornate in un turbinio di colori … chiedo troppo?

Il calciobalilla umano in piazza 2023

Hai le idee davvero molto chiare e quello che entusiasma è la tua forza e quella formidabile “Virnabambina” che alberga in te.
Io amo chiudere le mie interviste così: ho la bacchetta magica puoi far avverare un desiderio per la tua famiglia ed uno per Monte Porzio: cosa chiedi?

Oddio, non ero preparata.
Beh, per la mia famiglia visti i momenti che viviamo chiedo serenità perché oggi assistiamo ad un mondo davvero pieno di mille e più incertezze.
Per Monte Porzio ti posso rispondere con un mio sogno?

Vai …

Allora sono bambina passo l’arco arrivo sulla piazzetta della Chiesa e la vedo scintillante di colori, di luci, di brillantini, sono colpita dal calore che le centinaia di persone che riempino la piazza mi trasmettono, riesco addirittura a toccare le emozioni di tutti.
Non so se riesco a spiegare questa mia visione, questo mio sogno.
Ecco io vorrei che questo accadesse ogni volta che noi monteporziani facciamo una festa, un evento: vivere insieme questa magia.

Il sorriso di Virna diventa ancora più contagioso e credo che non vi sia nessuna immagine più bella per chiudere questa nostra chiacchierata.
Ci salutiamo con un abbraccio e credo che sia davvero importante continuare a far rivivere, ogni tanto, quel bambino che ognuno di noi ha dentro l’anima.
Basta poco … sognare ma con cuore ed occhi aperti.

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Castelli Romani

Monte Compatri, scoperta fabbrica della cocaina: involucri incendiati

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FRASCATI – I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati hanno arrestato quattro persone, tra i 20 e 30 anni, tre provenienti dal quartiere Tor Bella Monaca e uno di Monte Compatri, tutte già note per precedenti reati, gravemente indiziate dei reati di produzione, fabbricazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso e danneggiamento a seguito di incendio.
A seguito di un prolungato servizio di osservazione e pedinamento, i Carabinieri hanno notato uno strano viavai all’interno di un immobile di campagna nel comune di Monte Compatri e hanno quindi deciso di eseguire una verifica all’interno sorprendendo i quattro indagati che alla vista degli operanti hanno appiccato, all’interno del locale protetto da porte blindate, un incendio. Il fuoco è stato prontamente spento dagli stessi Carabinieri accertando che gli indagati avevano dato alle fiamme centinaia di involucri di cocaina, destinati allo spaccio.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Frascati hanno rinvenuto in totale circa 1 kg di cocaina, sequestrato insieme a numeroso materiale per il taglio e confezionamento in dosi: centinaia di ritagli circolari in plastica destinati a contenere le singole dosi, centinaia di buste ermetiche, decine di accendini, circa 1,4 kg di sostanza da taglio del tipo mannite e bilance di precisione.
Ma non solo, i Carabinieri – supportati nella ricerca dello stupefacente dall’Unità Cinofila della Polizia Municipale di Ciampino – hanno rinvenuto all’interno del bagno un blocco di cocaina, ancora non porzionato del peso di 180 g.
Alla luce di tutto quanto accertato, i quattro sono stati arrestati e tradotti nel carcere di Velletri, a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.
É importante precisare che, in considerazione dello stato del procedimento, gli indagati devono considerarsi innocenti fino a sentenza definitiva.

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Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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