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Cronaca

Profilo di Igor Vaclavic: ecco chi è il lupo di Budrio

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Tempo di lettura 5 minuti L'analisi: "E' una figura losca, pericoloso per tutti e catturarlo è fondamentale"

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di Angelo Barraco
 
 
BOLOGNA – Prosegue senza sosta la caccia a Norbert Feher, il killer serbo di 41 anni meglio noto con il nome di Igor Vaclavic o “Igor il Russo”,  che il primo aprile scorso uccise Davide Fabbri, barista di Budrio e successivamente, a Portomaggiore (Ferrara), ha ucciso la guardia volontaria Valerio Verri.
 
Una scia di sangue  che lentamente scivola lungo tutta la penisola e che si imprigiona nei profondi solchi del dubbio e dell’incertezza che ormai da circa 10 giorni permane tra i cittadini, da quando quest’uomo ha fatto perdere le proprie tracce, sfuggendo alla giustizia e rendendosi latitante. Una lunga scia di terrore e violenza che l’uomo si porta addosso da molto tempo e dagli accertamenti è emerso inoltre che in passato era stato processato a Ferrara, nel suo paese invece è ricercato per rapina e violenza sessuale. Le ricerche proseguono senza soste e  ci sono circa mille uomini delle forze dell’ordine che scandagliano ogni luogo  possibile nascondiglio da lui utilizzato. Alle ricerche partecipano anche i paracadutisti dei Carabinieri e i “Cacciatori” di Calabria,  ma la domanda che si pongono tutti è sempre la stessa: dove si nasconde “Igor”? Qualcuno lo sta aiutando in questa folle fuga?
 
Gli inquirenti hanno scandagliato prevalentemente i boschi, i canali e le campagne della provincia di Bologna, particolare attenzione per i casolari. Una delle ipotesi avanzata dagli inquirenti è che “Igor” possa essere fuggito tra i canali Marmorta e Campotto sottraendo un’imbarcazione. Gli inquirenti hanno raccolto una mole di segnalazioni relative a possibili avvistamenti che lo collocavano nei posti più disparati, una che ha destato molto clamore e particolare attenzione riguardava quella di un giovane originario della Repubblica Ceca che percorreva l’Europa a piedi, tante le segnalazioni ai Carabinieri poiché insospettiti da uno zainetto nero. Tante sono anche le segnalazioni che si possono considerare inattendibili. L’ausilio dei cani molecolari è certamente fondamentale per l’individuazione del killer ma la pioggia e il vento può essere un serio e irrimediabile problema perché le tracce lasciate dall’uomo possono essere cancellate. Purtroppo non stiamo raccontando le nuove avventure di Diabolik, l’eroe mascherato che riesce sempre a sfuggire alle forme di controllo dello Stato, non sono storie da telefilm americano con finale a sorpresa.
 
Qui il finale è tutto da scrivere poiché la storia che vi abbiamo raccontato non è frutto di immaginazione alcuna ma pura verità in divenire e con possibili risvolti, i morti ci sono veramente, ci sono le famiglie che hanno perso un congiunto e oggi si trovano ad accarezzare una foto dentro una cornice, con una mano che sfiora il vetro e con l’altra si asciugano le lacrime. C’è un paese confuso che vive con la speranza che un killer spietato venga arrestato e consegnato alla giustizia, che venga condannato ad una pena esemplare senza sconti e senza possibilità futura di poter tornare in libertà tra i liberi, ovvero tra tutti coloro che hanno scelto di vivere un’esistenza terrena pulita, trasparente e limpida, senza un morto sulla coscienza e senza macchiarsi di delitti. C’è poi la speranza nella giustizia divina, dove molti stringono tra le mani un rosario che scalfisce l’indice e il medio con le punte estreme di una croce in metallo, tracciando solchi invocativi e inni alla speranza nel cambiamento dove i soggetti  pregano Dio affinché l’altissimo salvi l’uomo dai peccati e dai peccatori che distruggono il mondo e ogni bene e purezza terrena. Cambia la forma mentis, certamente, ma il principio di base è lo stesso: “È la giustizia, non la carità, che manca nel mondo” come disse la filosofa e scrittrice britannica Mary Wollstonecraft Godwin.
 
Noi abbiamo parlato con la Dott.ssa Mary Petrillo, Docente in materie  di criminologia all’Univ. Cusano e Coordinatrice Crime Analysts Team (CAT) che ha tracciato in esclusiva per noi un profilo di “Igor/Norbert”. “Al momento non possiamo affermare con certezza che "Igor/Norbert" sia un soggetto psicopatico, purtroppo il termine è spesso abusato, ma ha invece un suo significato ben preciso e va diagnosticato e valutato con strumenti idonei.  Una cosa è certa abbiamo a che fare con un soggetto molto pericoloso ed ora che è in fuga, vagando tra i boschi e rasentando i luoghi abitati, sappiamo quanto sia temibile per lo stato di tribolazione che in questo momento starà vivendo, come fosse una "belva" affamata e braccata. Pur essendo molto preparato a vivere fino allo stremo, sappiamo che ha un ottimo addestramento militare, ciò non significa che non si senta comunque oppresso ed è proprio questa sensazione che lo rende più pericoloso. La percezione, poi, che ognuno di noi sta avendo riguardo questo soggetto è proprio quella di un elemento nocivo e questa sua lunga fuga lo rende anche ammantato di mistero. L'immaginario collettivo lo vede quindi portatore di caratteristiche di crudeltà e terrore, infatti, come ci viene descritto da chi lo ha conosciuto o che ci ha avuto a che fare, come vittima delle sue nefandezze, Igor è identificato come una sorta di "animale" selvaggio, crudele, dalle pulsioni irrefrenabili fino al punto di uccidere e quindi ad essere una vera e propria minaccia per l'incolumità delle persone, questo perché, tenendo conto dei suoi trascorsi, sembra che possa irrompere da un momento all'altro nella nostra vita quotidiana, portando distruzione e, come già avvenuto, morte. Ciò mette a repentaglio la salute psichica delle persone che vivono in quei luoghi e questa situazione col suo perdurare genera in loro paura e angoscia. Quindi chi è Igor? Igor rappresenta qualcosa di misterioso, infatti, ha molte personalità: Igor, Norbert e chissà quante altre a noi sconosciute, è un soggetto crudele, la sua violenza è smisurata quanto il suo ego. Sicuramente si muove preferibilmente la notte piuttosto che il giorno, proprio per scampare al pericolo di essere catturato. È energico, astuto, dotato di potenza fisica, è forte, brutale e temibile. Igor desidera e si prende ciò che vuole, ha, a mio parere, una vera e propria pulsione di possedere. Questo perché è sicuramente un insoddisfatto, avido, aggressivo, famelico e distruttivo. Gli dà forza il suo forte istinto alla conservazione che paradossalmente, semmai si sentisse minacciato, lo porterebbe invece a rischio suicidio, pur di non essere catturato. Solo un forte senso del limite riuscirebbe a fermarlo, solo la determinazione di chi lo sta braccando può scoraggiarlo o anche il "tradimento" di qualcuno che, eventualmente,  lo stia coprendo nella fuga ( questo forse potrebbe essere l'unico modo per catturarlo vivo!). Ha sicuramente un atteggiamento reattivamente recriminatorio verso le persone e le situazioni per lui frustranti, è, secondo me, un soggetto che cerca di limitare la sua angoscia, il suo senso di dipendenza che esplica attraverso il fumo e probabilmente l'alcol, il cibo o altro tipo di sostanze, con la commissione di questi atti criminali,  attraverso i quali egli tende a gratificarsi e affrancarsi dal forte senso di angoscia che lo pervade e che è un po' tipico dei cosiddetti "reduci di guerra" , spesso affetti anche da disturbo post traumatico da stress. Molti di questi soggetti con le persone che servono ai loro scopi, manifestano anche una certa inclinazione al vittimismo, possono essere logorroici e questo sempre perché in realtà sono invece narcisisti che pensano agli altri sempre in funzione dei loro scopi e lo fanno, appunto, sia adottando un comportamento dimesso o anche ironico, sempre se funzionale ai suoi scopi ( ad esempio in carcere, o con conoscenti), sia attraverso una strategia aggressiva come finora accaduto. Si tratta, quindi, molto probabilmente, di una persona con una spiccata tendenza narcisistica, questo tipo di soggetti hanno un forte bisogno di essere riconosciuti e ammirati anche in situazioni estreme, proprio come Igor, sono incapaci di costruire legami affettivi e duraturi. Igor/Norbert è una figura losca, pericoloso per tutti e catturarlo è fondamentale per dirimere la sensazione di panico che ha generato in tutti noi e per quelle persone che vivono in quei luoghi affinché possano ritrovare un equilibrio psichico e sentirsi salvi”.

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Capranica, domenica l’inaugurazione del villaggio di Natale in miniatura

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Francesco Virgili “Da undici anni allietiamo le feste natalizie di grandi e piccini.”
 
 
Sarà inaugurato domenica 3 dicembre 2023, alle ore 16, a Capranica (VT), in via Valle Santi 3, il Villaggio di Natale in miniatura realizzato da Francesco Virgili.
 
Il consigliere comunale non ha fatto tutto da solo, ma si è avvalso della preziosa collaborazione di Maria Giuseppina Rossi, Claudio Concordia, Danilo Di Giuseppe, Roberto Mazzolini, Graziella Platti, Luigi Jaculli, Manuela Meloni, Massimo Barbarani e Mario Sortino.
 
“Anche quest’anno l’allestimento è particolarmente ricco – dichiara Francesco Virgili – con negozi, aree di svago e parchi giochi, sciatori, due mongolfiere, un trenino elettrico della Lionel, una pista delle automobili, Babbo Natale a bordo della sua slitta magica. Il villaggio in miniatura ha un quadro dedicato alla famosa base di lancio statunitense di Cape Canaveral.
 
Invito tutti i cittadini di Capranica a partecipare all’inaugurazione e a visitare assieme alle famiglie il villaggio in miniatura – conclude Virgili – abbiamo iniziato ad allestirlo il 20 settembre per terminare il 15 di novembre. Sono undici anni che allietiamo le festività natalizie di grandi e piccini e questo per noi è una grande gioia.”
 
Sono stati invitati all’inaugurazione il presidente della provincia Alessandro Romoli, il Sindaco di Capranica Pietro Nocchi, il primo cittadino di Vetralla Sandrino Aquilani, il sindaco di Morlupo Ettore Iacomussi e quello di Vejano Teresa Pasquali, il vice Sindaco di Tessennano Giorgio Gentilini, il presidente del consiglio comunale di Sutri Vincenzo Petroni, con l’assessore Antonio Tosi e il consigliere Roberto Zocchi.
 
Il villaggio di natale in miniatura, a ingresso gratuito, è visitabile tutti i sabati e le domeniche, fino al 10 gennaio 2024, con orario 10-13 e 16-19.
 
 
Privo di virus.www.avast.com

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Frosinone, il Conservatorio di Musica inaugura l’anno accademico

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Un ricco programma musicale rigorosamente ad ingresso libero animerà il fine settimana della città di Frosinone grazie al suo Conservatorio che offrirà alla cittadinanza due concerti di straordinaria bellezza. Il 30 novembre alle ore 18 presso l’Auditorium Daniele Paris della prestigiosa istituzione AFAM si terrà la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-24; in programma l’ouverture Egmont di Ludwig van Beethoven la Ballata n.4 di Fryderyk Chopin e soprattutto il sontuoso primo Concerto per pianoforte e orchestra Pëtr Il’ič Čajkovskij affidati al giovane quanto talentuoso pianista Lorenzo Marigliani, allievo del M° Giorgia Tomassi,  ed all’Orchestra Sinfonica del Conservatorio diretta dal M° Simone Genuini.

 

Un appuntamento imperdibile cui ne seguirà immediatamente un secondo altrettanto intenso il 2 dicembre sempre alle 18 con il Concerto in Omaggio al M° Mauro Paris, indimenticato docente: protagoniste le stagioni di Astor Piazzolla e la Misatango di Martin Palmeri affidate ad un ensemble d’eccezione composto da Mezzosoprano – Fabiola Mastrogiacomo, Bandoneon – Adriano Ranieri, Pianoforte – Pietro Liberati, Sax – Massimo Bettazzi, Violini – Alessio Gizzi, Brunella Bruni, Viola – Ettore Belli, Violoncello – Maurizio Simonelli, Contrabbasso – Valerio Di Lelio, Ensemble Vocale Thesaurus ,Coro dell’Accademia Gandolfina, Direttore: Alberto Galletti

 

Alle parole del Direttore del Conservatorio il  M° Mauro Gizzi è affidata la presentazione del programma che apre splendidamente la stagione didattico-artistica: “è particolare l’emozione che oggi mi pervade al termine del mio primo anno da Direttore di questa nobile istituzione Afam. E’ stato un anno intenso, ricco, anche complesso, ma foriero di soddisfazioni e di nuove sfide da abbracciare. Convegni, congressi, festival, l’open day, masterclass, una stagione concertistica sul territorio fitta di appuntamenti ed una instancabile attività didattica in forme tradizionali e rinnovate hanno animato l’anno del cinquantesimo. Tra le novità più gradite dalla cittadinanza spiccano in quest’ultimo scorcio stagionale le lauree in forma di concerto pubblico, ed ecco perché abbiamo deciso di inaugurare la nostra programmazione accademica ed artistica proprio con questo tipo di evento.

 

Dopo gli ultimi sofferti anni di crisi globale il Conservatorio sembra aver nuovamente intrapreso la strada di una nuova fioritura artistica e didattica, come testimoniato dai nostri concerti, affettuosamente frequentati da un pubblico sempre più ampio e dalle numerose richieste per le nuove ammissioni. Questo risultato è a mio avviso merito anche di una profonda sinergia e reciproca disponibilità tra le diverse componenti dell’istituzione che desidero ringraziare: il Presidente Gualdini, il Consiglio Accademico ed il Consiglio di Amministrazione, i docenti, il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario, ma soprattutto gli allievi e le loro care famiglie; così ringrazio le istituzioni cittadine che spero vorranno continuare a sostenerci con sempre maggiore partecipazione e tutti gli amici del Conservatorio che ci seguono con affetto. Ci siamo salutati lo scorso anno con la promessa di risaldare sempre più quel legame tra il Conservatorio ed il suo territorio; abbiamo ancora tanta strada da fare ma da quel che vedo, mi concedo di credere che davvero siamo sulla strada giusta.”

Privo di virus.www.avast.com

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Zagarolo e Monte Compatri: sgominata rete di spaccio. Un boss sinti nel giro della coca

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I Carabinieri del Gruppo di Frascati hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Roma, su richiesta della Procura della Repubblica di Roma Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 13 persone (di cui 9 in carcere e 4 agli arresti domiciliari), gravemente indiziate dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, spaccio di sostanze stupefacenti ed autoriciclaggio, nel territorio di Zagarolo, nella località Valle Martella e Montecompatri, a sud est della Capitale.
Le indagini, condotte da settembre a dicembre 2021 dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frascati e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, traggono origine da una serie di singoli arresti, effettuati a Valle Martella, per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti che hanno spinto gli inquirenti ad approfondire la provenienza e la gestione dello stupefacente nell’area.
I successivi approfondimenti investigativi, svolti tramite pedinamenti, servizi di osservazione e attività tecniche, hanno consentito di raccogliere elementi indiziari  in ordine all’esistenza di un’associazione diretta e gestita, quale capo promotore, da un ragazzo di origine sinti di 21 anni, dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina. Il ragazzo si avvaleva della stretta collaborazione della cognata, anche lei di origine sinti di 33 anni, nonché di altri soggetti per la cessione a terzi. L’attività di spaccio veniva svolta dalla tarda mattinata fino a tarda notte.
Le indagini dei Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frascati, rese difficoltose dal contesto territoriale e dall’impiego di “vedette” che con il “passa parola” informavano della presenza di forze dell’ordine in zona, hanno consentito di documentare l’organizzazione in turni dello spaccio da parte dei sodali, a cui oltre allo “stipendio” era garantito il pagamento delle spese legali in caso di arresto.
L’attività di spaccio, pur avvenendo in diverse zone, si concentrava soprattutto in due piazze di spaccio di Valle Martella e Zagarolo.
I due soggetti a capo dell’associazione, inoltre, avevano reinvestito parte dei proventi derivanti dall’attività illecita in una pizzeria, anch’essa sequestrata preventivamente dai Carabinieri.
Si precisa che il procedimento penale versa nella fase delle indagini preliminari per cui gli indagati devono ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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