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Castelli Romani

Progetti Charmed e Cancer, frode sistematica: in Europa indagini in corso su alcuni residenti tra Nemi e Velletri

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Emessa la prima dura sentenza del Tribunale internazionale dell’Aia

Quello che ancora non succede in Italia sta succedendo in Olanda con una cassa di risonanza che è arrivata fino alla nostra redazione de L’Osservatore d’Italia.

Vorremmo non voler dire di essere stati profeti in patria ma un fatto è certo: i nostri dubbi, riscontri e approfondimenti giornalistici su quel singolare progetto europeo denominato CHARMED, finanziato per diversi milioni dalla Comunità europea e che ha fatto scalpore nella piccola cittadina di Nemi ha destato più interesse a Bruxelles che in Italia stessa ma è solitamente così: in ambienti estranei e con persone estranee risulta venire più facile far valere le proprie ragioni e farsi ascoltare.

Così i nostri articoli sono stati tradotti dall’italiano all’inglese, ma anche dall’italiano all’olandese e i fatti clamorosi ed eclatanti ci sono.

Per l’Europa due sono le parole che risuonano maggiormente: FRODE SISTEMATICA

Di frode sistematica è accusata dall’Agenzia esecutiva europea per la ricerca (REA) la PERCUROS BV che in parole spicciole è la società che coordina l’intero progetto CHARMED di Nemi il cui rappresentante legale è CHAN ALAN BARRY. Sono tutti nomi che la nostra redazione de L’Osservatore d’Italia ha evidenziato tre anni fa attraverso un’inchiesta giornalistica, quando fummo incuriositi da ciò che stava succedendo nella piccola cittadina di Nemi che pian piano si sta rivelando come una sorta di quartier generale.

Iniziammo a mettere insieme i pezzi di un puzzle i cui tasselli davvero sembrano incastrarsi in un quadro sistematico che sta meticolosamente ricostruendo Bruxelles e che proprio l’Europa non esita a definire FRAUDOLENTO.

L’Europa ha sospeso i progetti finanziati a Percuros BV (Società rappresentata da CHAN ALAN BARRY). L’Europa ha terminato per frode sistematica presso Leiden University Medical Center (LUMC) sette studi internazionali finanziati da Bruxelles che hanno a che fare con Percuros Bv. Oltre a bloccare i fondi a Lumc ha intimato all’università olandese di giustificare i fondi finora spesi.

La Commissione europea ha preso questa decisione dopo che sono state rilevate frodi in una serie di progetti a cui ha partecipato l’ospedale di Leida. Sembra che LUMC sia stata una vittima della società Percuros BV ma anche che non abbia vigilato a sufficienza come dimostrato da documenti interni da cui si evince che i sistemi di controllo nell’ospedale hanno fallito.

I problemi riguardano il personale che è stato distaccato al LUMC

Le persone coinvolte non risultano presenti nei sistemi dell’ospedale di Leida ed è impossibile sapere cosa abbiano fatto lì. Lo si legge in una lettera del LUMC all’Europa.

Secondo una indagine interna della LUMC, alcuni dipendenti di Leida avrebbero visto queste persone distaccate, ma nessuno può dire esattamente quando e per quanto tempo sia durata la loro permanenza. Ciò che è certo è che in ospedale non avevano carte di accesso né account computer.

Le persone distaccate all’ospedale sembra quasi fossero dei fantasmi e tuttavia, a Bruxelles sarebbero state presentate quietanze a favore di questi “ricercatori”. La parola ricercatori è tra virgolette perché, secondo gli investigatori europei, non è mai stato dimostrato che le persone che avrebbero dovuto essere inviate al LUMC fossero idonee e qualificate per condurre ricerche.
LA EUROPEAN RESEARCH EXECUTIVE AGENCYREA HA INDIVIDUATO IL PERSONALE DISTACCATO PRESSO LUMC NEO PROGETTI “CANCER” E “CHARMED” E HA RILEVATO COME “DIVERSI MEMBRI DEL PERSONALE DISTACCATI PRESSO QUESTA UNIVERSITÀ MANCANO DI COMPETENZE E BACKGROUND PER SVOLGERE I COMPITI RICERCA E INNOVAZIONE INDICATI NEGLI ALLEGATI DEL PROGETTO.”

NELL’INDAGINE tuttora in corso sono stati trasmessi alla REA i nominativi di queste persone che potrebbero non soddisfare i requisiti e che risultano coinvolti nei progetti sospesi dall’Europa (CHARMED e CANCER) attivi fino all’anno 2021.

Si tratta, per adesso, di 13 persone, di cui la maggior parte orbitante in Italia nell’area dei Castelli Romani tra cui molti presentano stretti rapporti di parentela. Nominativi di cui questo giornale è a conoscenza e che per ora mantiene riservati per via dell’indagine europea in corso. Queste persone non risultano secondo LUMC aver mai riferito nulla sulle loro presunte attività di ricerca svolte.

La società Percuros B.V. a metà giugno di quest’anno si ferma improvvisamente

Secondo i dati della Camera di Commercio, i libri si trovano ora presso un indirizzo di una casa in un sobborgo di Londra. Quando la frode venne alla luce, da Leiden si cercò di capire come ciò fosse potuto accadere. La ricerca è stata condotta anche sul sistema di posta dell’ospedale. E’ emerso un altro punto interessante: uno scambio di e-mail inviato dalla società Percuros B.V. era stato fornito agli investigatori europei. Nella corrispondenza il LUMC non veniva contemplato. Gli investigatori hanno poi trovato lo stesso scambio di posta, ma con destinatari diversi.

“La frode è strutturale e il rischio di recidiva è elevato”, scrive l’Agenzia Esecutiva Europea per la ricerca (REA). Per inciso, si tratta di una sentenza provvisoria di Bruxelles. Le indagini non sono ancora state concluse. E non sono le uniche in corso.

A Leida rimasero piuttosto scioccati dopo le lettere da Bruxelles. È stata avviata un’indagine interna ed è stato istituito un comitato esterno per esaminare come prevenire questo tipo di “irregolarità” in futuro. Sono stati adottati provvedimenti disciplinari nei confronti di tre dipendenti. Ma questo lo abbiamo già scritto.

Il LUMC ha dichiarato a Bruxelles che collabora pienamente all’indagine sulla presunta frode, che non fa più affari con Percuros BV e che rimborserà i soldi se Bruxelles lo richiederà.

Non è ancora noto di quanti soldi si tratti, ma potrebbe trattarsi di diversi milioni di euro. Il LUMC fa molta ricerca con i fondi europei e ha molti progetti in piedi rispetto ai soli sette progetti da cui ora deve uscire.

I documenti e gli hard disk non sono stati restituiti all’ospedale

L’ospedale vuole indietro i dischi rigidi e i documenti che ritiene gli appartengano, ma che non sono stati restituiti da Percuros BV al momento della chiusura dell’attività. In uno dei progetti (CHARMED) in cui sono state riscontrate “irregolarità”, veniva pubblicizzata anche la birra.

Il 6 luglio 2023, l’Agenzia esecutiva europea per la ricerca ha interrotto la partecipazione di LUMC e Percuros a tutti i progetti MSCA, inclusi CHARMED, CANCER (777682), PRISAR2 (872860) e CONCRETE (872391) dell’azione RISE.

Questa decisione è il risultato di una lunga procedura, iniziata con l’audit di PERCUROS BV per il progetto H2020-MSCA-RISE-2014-PRISAR-644373.

La procedura è ancora in corso. Il caso è seguito dall’Agenzia esecutiva per la ricerca e dall’OLAF. LUMC ha dichiarato di non essere a conoscenza di queste attività fraudolente.
Percuros BV è ora in liquidazione. La Commissione sta cercando di recuperare da queste istituzioni i costi non utilizzati/respinti.Si tratta di un’indagine che interessa Percuros BV, il suo fondatore CHAN ALAN BARRY e altre persone coinvolte nei progetti CHARMED e CANCER.

Il Leiden University Medical Center intanto ha vinto un procedimento sommario contro Percuros B.V. L’ospedale voleva indietro dati, documenti e dischi rigidi dopo che era stata riscontrata una frode nei progetti in cui i due avevano lavorato insieme. I progetti sono stati interrotti, ma secondo il LUMC i dati sono ancora presso l’azienda PERCUROS BV che da allora è stata sciolta.

PERCUROS BV E CHAN ALAN BARRY LATITANTI ALL’UDIENZA DEL TRIBUNALE DELL’AIA

All’udienza della settimana scorsa presso il tribunale dell’Aia, Percuros BV non si è presentato. Il giudice ha deciso comunque di trattare il caso e ora stabilisce che tutti gli elementi richiesti,dalla LUMC debbano essere consegnati entro due giorni. I due giorni sono già trascorsi e il tribunale ha imposto una sanzione di 50.000 euro al giorno sia all’azienda ormai chiusa che al proprietario CHAN ALAN BARRY per ogni giorno di mancata consegna. Non si tratta solo di carta, ma di tutti i documenti digitali. A questo scopo viene nominato anche un esperto ICT.

Il LUMC afferma di aver bisogno dei documenti per indagare sulle accuse di frode con i sussidi europei. Dalla fine dello scorso anno è in corso un’indagine sulle irregolarità nei progetti in cui il LUMC ha collaborato con Percuros BV. Il LUMC punta il dito contro questa azienda.

Percuros BV ha fatto affari con molte università nazionali e straniere

La Commissione Europea ora sta indagando solo su questioni che coinvolgono l’Università di Leiden, ma la TU Delft ha ora annunciato una propria indagine interna sulle collaborazioni avute con l’agenzia di ricerca.

LUMC non è riuscita a mettersi in contatto con l’ex proprietario CHAN ALAN BARRY o il suo avvocato. Ecco perché è andato in tribunale.

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Grottaferrata, vittime di violenza: inaugurata la prima casa di semi autonomia dedicata a Giulia Cecchettin

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A Grottaferrata questa mattina è stata inaugurata la prima casa di semi autonomia per vittime di violenza intitolata a Giulia Cecchetin, la studentessa uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta.

La struttura è la prima nell’area Metropolitana di Roma, come evidenziato dal sindaco capitolino e metropolitano Roberto Gualtieri: «Questa è una casa di semi autonomia – ha detto – che prevede un percorso di protezione dopo la fase di violenza, ma poi le donne vengono aiutate a recuperare una vita autonoma. La struttura ne può ospitare quattro».

Giulia era originaria di Vigonovo in provincia di Venezia e il sindaco della sua città, Luca Martello, è voluto essere presente, in rappresentanza anche della famiglia della giovane uccisa, per ricevere le “chiavi” simboliche della nuova casa.

L’amministrazione comunale di Grottaferrata ha scelto di intitolare la struttura dopo una verifica con la famiglia di Giulia effettuata dalla Città Metropolitana ed ha invitato all’inaugurazione anche il primo cittadino di Vigonovo: «Ritengo che questa sia – ha detto Luca Martello – una significativa opportunità per evidenziare l’urgenza di rafforzare i servizi di supporto alle donne vittime di violenza e ribadire ancora una volta come sia necessario lavorare tutti uniti, senza divisioni ideologiche, affinché sia promossa una cultura del rispetto e della parità di genere.

Il padre di Giulia ringrazia Roma e Grottaferrata per questa iniziativa, non ha potuto essere qui ma ho viaggiato io, tutta la notte, per essere presente a nome di tutta la nostra comunità». Le prime due donne ospiti arriveranno la prossima settimana.

L’immobile dove oggi sorge un alloggio accogliente con una bella vetrata che affaccia su un piccolo giardino con un grande ulivo fu sequestrato nel 2010 al tesoriere della banda della Magliana e si trova in una zona residenziale di Grottaferrata non lontano dalla stazione dei Carabinieri. La struttura è stata realizzata grazie a una iniziativa della consigliera delegata alle Pari opportunità della Città metropolitana di Roma, Tiziana Biolghini, in accordo con il sindaco di Grottaferrata, Mirko Di Bernardo: “La giunta in questa settimana – ha detto Di Bernardo – ha valutato che l’appello della sorella di Giulia fosse forte e importante.

Abbiamo pensato che la risposta migliore fosse nei fatti e in un progetto qual è una casa di semiautonomia per le donne vittime di violenza, che potesse essere segno di speranza per tutti per rispondere a una grande emergenza.

L’emergenza si affronta con la pianificazione di attività ma anche con strutture che aiutino le donne a non sentirsi sole ma inserite in un sistema che le promuove e le difende”.

Il Comune di Grottaferrata lo ha ristrutturato e in accordo con Città Metropolitana affidato in gestione all’associazione Ponte Donna presieduta da Carla Centioni, attivista e femminista che da oltre 20 anni si dedica a contrastare la violenza di genere. C’è già un bell’albero di Natale nel salotto, divani colorati, un’angolo cucina accogliente e le camere da letto con i peluche sul letto: “Le donne vittime di violenza – ha detto l’assessore al Sociale avvocato Francesca Maria Passini – potranno portare anche i loro figli, saranno al sicuro”. Tante le forze dell’ordine presenti, autorità civili, politiche e religiose.

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Velletri, rapina a mano armata: in manette due uomini di Lariano

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I Carabinieri della Compagnia di Velletri hanno arrestato due cittadini italiani, un 43enne e un 45enne di Lariano, in esecuzione di un’ordinanza del Gip del Tribunale di Velletri, poiché gravemente indiziati, in concorso, di rapina a mano armata commessa in danno di un’anziana.
La sera dello scorso 15 giugno, una donna 78enne, che abita da sola in una zona isolata del comune di Lariano, rimase vittima di una rapina all’interno della propria abitazione quando un individuo, a volto travisato, la costrinse, minacciandola con una pistola, a consegnare la somma di 250 euro.
Le indagini dei Carabinieri della Stazione di Lariano – sviluppate attraverso immediati controlli a veicoli “sospetti” svolti nell’area la notte stessa della rapina, attraverso l’acquisizione delle immagini di videosorveglianza pubblica e privata, una serie di perquisizioni personali e domiciliari, l’acquisizione di sommarie informazioni e analisi dei cellulari sequestrati – hanno permesso di delineare il ruolo dei due complici quali esecutore materiale ed ideatore nonché incaricato dell’approvvigionamento della pistola (a salve) utilizzata.
La Procura della Repubblica di Velletri, sulla base delle consistenti risultanze investigative emerse, riscontrando la sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha richiesto ed ottenuto dal Gip del locale Tribunale la misura della custodia in carcere per entrambi gli indagati. Gli arrestati sono stati portati al carcere di Velletri.



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Asl Roma 6, agli ospedali riuniti di Anzio e Nettuno accesi i riflettori su Maxima ed Evo

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Due tac di nuovissima generazione già operative per migliorare la cura e assistenza dei pazienti

Taglio del nastro agli Ospedali riuniti di Anzio e Nettuno per due nuove Tac (tomografia assiale computerizzata) di ultima generazione, già installate e subito operative. Entusiasmo e partecipazione hanno animato il reparto di radiologia in un sabato mattina assistito anche dal bel tempo.

Il Commissario Straordinario Francesco Marchitelli ha ringraziato tutti i medici, gli operatori e i professionisti che hanno lavorato su questo grande obbiettivo:”Proseguono importanti acquisizioni di moderne tecnologie da destinare ai nostri Ospedali che ci pongono tra le aziende sanitarie al passo con nuovi tempi dettati dalla ricerca e lo sviluppo. Grazie al percorso di rinnovamento dei macchinari riusciamo sempre di più a soddisfare le esigenze dei nostri pazienti e dare loro risposte certe: questo è ciò che abbiamo più a cuore”.

Il Direttore Sanitario Dottor Vincenzo La Regina si è detto emozionato e ha lanciato un messaggio di ottimismo puntando su una “ricetta” che ha trovato tutti d’accordo: “Umanizzazione delle cure e benessere della persona al centro. Questi macchinari – ha detto – altamente sofisticati, ci permetteranno, grazie a tecnologie di ultima generazione, d’effettuare esami sempre più accurati garantendo immagini ad altissima risoluzione in tutte le applicazioni cliniche cui è destinata e in tempi rapidi. Cerchiamo di fornire la massima attenzione alle persone che si affidano a noi. Coscienti di questa grande responsabilità, siamo davvero molto contenti oggi di restituire un ulteriore servizio ai nostri utenti che troveranno risposte all’avanguardia presso gli Ospedali riuniti di Anzio e Nettuno. Ringrazio tutti coloro che nell’azienda si impegnano ogni giorno per rendere la nostra Asl un’eccellenza. Insieme si riescono ad affrontare grandi sfide”.

Parole di apprezzamento sono arrivate anche dal presidente del Consiglio regionale del Lazio On. Antonello Aurigemma: “La nuova apparecchiatura di tomografia assiale computerizzata (tac), inaugurata oggi presso gli ospedali riuniti di Anzio e Nettuno rappresenta una misura importante che rafforza i servizi di un presidio sanitario, vero punto di riferimento per i cittadini del litorale, e non solo. Così – aggiunge – si valorizza la sanità dei nostri territori”.

Sono due le Tomografie Computerizzate nuove installate ad Anzio. La Revolution Maxima totalmente finanziata con Fondi Europei del Piano di Ripresa e Resilienza ha sostituito la esistente. La Revolution Evo è totalmente finanziata con Fondi Statali con obiettivo ‘Piano Operativo Regionale per il recupero delle liste di attesa’. Sono due Tomografie computerizzate di ultima generazione, entrambe da 128 slices in ricostruzione e dotate di sistemi di controllo della Dose di radiazione in linea e nel pieno rispetto del Dlgs 101/20.

Sono intervenuti anche il dottor Ciriaco Consolante Direttore Sanitario dell’ Ospedale di Anzio, il procuratore capo di Velletri Giancarlo Amato, il commissario straordinario del comune di Nettuno Dottor Antonio Reppucci, la dottoressa Nicoletta Guatelli Direttore Unità Complessa di Radiologia Ospedale Anzio, il Monsignor Carlo Passamonti. Franco Quaranta, geometra che ha diretto i lavori esecutivi di installazione. 
 
Presenti il Dott. Matteo Mauro Orciuoli, gli Ingegneri dottoressa Alessandra Candreva direttrice Uoc Ingegneria Ospedaliera e delle Tecnologie Sanitarie e il Dottor Alessandro Banin, il dottor Carlo Capotondi, Direttore UOC Radiologia Diagnostica ed Interventistica e cura il coordinamento di tutti i responsabili delle radiologie aziendali e il Dott. Daniele Panichelli.

LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELLE DUE TAC

Revolution Maxima è stato progettato per l’esecuzione di indagini diagnostiche di imaging nei vari distretti corporei di pazienti anche in situazioni di urgenza medica e chirurgica. Il macchinario è adatto per applicazioni di oncologia e di routine radiologica (vascolare, toracico, encefalo, addominale, ortopedico).

Revolution EVO garantisce tempi di scansione più veloci che consentono di ridurre le apnee e di evitare la sedazione, contribuendo contemporaneamente a ridurre gli artefatti causati dal movimento del paziente o dell’organo. Per esempio, utilizzando un pitch più elevato, è possibile eseguire la scansione total body di un trauma di 1000 mm in soli 6 secondi.

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