PUBBLICITA’ OCCULTA NEL SERVIZIO DELLA BELEN RODRIGUEZ CON SUO FIGLIO SUL SETTIMANALE CHI

di Cinzia Marchegiani


Spesso i giornali e le riviste sono accusati di realizzare servizi e reportage fotografici per propagandare e mettere in visibilità attori e personaggi che gravitano del mondo dello spettacolo. Stavolta il servizio su Belen Rodriquez pubblicato dal settimanale CHI sul n.17 dello scorso 24 aprile 2013, intitolato “Belen con il suo Santiago” è stato messo sotto istruttoria dall’AGCM, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che nella riunione del 29 gennaio 2014 ha deciso di sanzionare con 70mila euro ciascuno per Mondadori e Unifarm e a 50mila euro per Philips per pubblicità occulta.
In particolare, si legge nel comunicato dell’Antitrust, che nel servizio pubblicato erano riportate, ingrandite, riquadrate in rosso e isolate dal contesto, le immagini di un latte per neonati, Neolatte1, e di un biberon della Avent. Nelle didascalie che accompagnavano le foto venivano specificati prezzi e proprietà dei due prodotti: in particolare il latte artificiale veniva indicato come “un tipo di latte in polvere per lattanti con Bifidus naturali, che favoriscono una sana e buona digestione” mentre il biberon “in PES (Polietersulfone) per neonati, riduce al minimo l’aria nella pancia evitando coliche e irritabilità”.
L’indagine ha messo in evidenza che il latte Neolatte1 è prodotto da un’azienda tedesca ma distribuito nel canale delle farmacie da Unifarm, società di farmacisti, che opera nel settore della distribuzione intermedia del farmaco. La società olandese Philips produce anche prodotti per le mamme e i bambini, fra i quali il biberon Philips Avent.
Secondo l’Antitrust “ pur in assenza di una prova diretta dell’accordo, è stato possibile desumere la natura pubblicitaria del messaggio da molteplici indizi precisi e concordanti quali: la collocazione delle foto (ingrandite, riquadrate in rosso e fuori contesto rispetto al contesto narrativo e fotografico del servizio), le informazioni sui prodotti (caratteristiche e prezzi), la differenza tra il servizio in bozza (che non conteneva riferimenti specifici a prodotti individuati e alle loro caratteristiche) e quello poi pubblicato. Si tratta di chiari elementi distintivi rispetto a quelli che si trovano nei servizi giornalistici sulla vita dei personaggi pubblici, la c.d. informazione leggera.”
Nell’impaginazione mancava inoltre qualsiasi accorgimento o indicazione che rendesse evidente ai consumatori la natura promozionale delle immagini.
Come spesso accade, nulla è per caso e il lettore diventa spesso il consumatore inconsapevolmente indotto a acquistare prodotti che sembrano essere usati nella quotidianità dai personaggi intervistati, questi sono messaggi neanche tanto subliminali dovrebbero essere passati come delle vere pubblicità commerciali….. altro che Belen e il suo Santiago.