QUARTO, SINDACO CAPUOZZO ESPULSO DA MOVIMENTO 5 STELLE

di Angelo Barraco
 
Napoli Il Sindaco di Quarto Rosa Capuozzo è stata espulsa dal Movimento 5 Stelle, l’espulsione è avvenuta a distanza di 24 ore dalla richiesta di dimissioni fatta da Beppe Grillo sul suo blog: “Noi siamo il M5S e l’esempio vale più di qualsiasi poltrona. Noi dobbiamo garantire il M5S tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto”. Nella nota del Movimento Cinque Stelle si legge: “la strada dell’onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, senza eccezione alcuna, al di sopra di ogni sospetto. Per farlo occorre marcare le differenze tra noi e chi ci ha governato finora in modo netto. A Quarto, un Comune già sciolto due volte per mafia, dove il Movimento 5 Stelle la scorsa estate è stata l’unica lista politica nazionale autorizzata a correre per le elezioni, lo abbiamo fatto espellendo un consigliere (poi indagato) perché fece pressioni politiche che contraddicevano il nostro programma. Alla prima avvisaglia abbiamo messo alla porta De Robbio e oggi abbiamo preso consapevolezza di aver inflitto un grande colpo al malaffare”. In merito all’espulsione la Capuozzo non si è ancora espressa pubblicamente. Alcuni penta stellati però non hanno accolto bene il fatto che la decisione sia arrivata dall’alto senza una consultazione territoriale. Bisogna ricordare inoltre che nella giornata di ieri sono state effettuate perquisizioni a casa del Sindaco e in Comune. E’ stata perquisita anche la casa del capogruppo del M5S Alessandro Nicolais, ma non risulta indagato. 
 
"È dovere di un sindaco del Movimento 5 stelle denunciare immediatamente e senza tentennamenti alle autorità ogni ricatto o minaccia che riceve. Perché noi siamo geneticamente diversi dai partiti che invece di sbattere la porta in faccia alla criminalità organizzata, come fatto a Quarto, la fa accomodare e sedere al proprio tavolo per spartirsi la torta", si legge sul blog del leader Cinquestelle. "La nostra differenza sta proprio nel non predicarla solamente, l'onestà, ma nell'applicarla giornalmente. Come diceva Paolo Borsellino in riferimento alla necessaria pulizia da fare all'interno dei partiti, non bisogna soltanto essere onesti, 'ma apparire onesti', al di fuori di ogni dubbio e al di sopra di ogni sospetto", conclude il post, che ripercorre la vicenda giudiziaria e le intercettazioni che hanno coinvolto l'amministratrice campana. "La camorra a Quarto ha perso, perché non è riuscita a incidere in alcun modo sull'amministrazione, e tutte le richieste pervenute sono state rimandate indietro duramente. Ma dalle parole di Rosa Capuozzo è evidente che si è trattato di un caso di ricatto da parte dell'ex consigliere Giovanni De Robbio, al contrario di quanto da lei stessa sostenuto nelle sue dichiarazioni pubbliche e di quanto riferito ai membri del M5S nei diversi incontri avuti, in cui ha parlato di semplici pressioni politiche", conclude il blog di Grillo
 
Inchiesta: Sul finire di ottobre il consigliere comunale di Quarto, Giovanni De Robbio (Movimento Cinque Stelle), si sarebbe rivolto con toni discutibili con il Sindaco Rosa Capuozzo, Movimento Cinque Stelle. Da qui parte l’inchiesta. Il consigliere avrebbe mostrato al Sindaco una foto aerea della sua casa dal cellulare, il consigliere De Robbio avrebbe alluso a presunte irregolarità nell’abitazione, il Sindaco aggiunge inoltre “disse che dovevo stare tranquilla perché dovevo essere meno aggressiva, non dovevo scalciare, dovevo essere più tranquilla con il territorio”.
 
L’inchiesta è coordinata dal pm Henry John Woodcock e condotta dai Carabinieri di Pozzuoli. Dopo questo incontro il consigliere avrebbe avvicinato il Sindaco altre due volte, quest’ultima in compagnia di un geometra e lo avrebbe indicato come una persona capace che avrebbe potuto dare una consulenza in ambito edilizio. Il primo cittadino ha spiegato agli inquirenti: “Mi dissero che aveva la mia foto in cassaforte”. Il terzo episodio in cui De Robbio evvicinò il Sindaco ha avuto luogo in consiglio comunale e gli disse che avrebbe fatto si che il sopralluogo che ha portato all’irregolarità risultasse falso. De Robbio è indagato per tentata estorsione, per voto di scambio aggravato in concorso con Alfonso Cesarano, che è il titolare di una ditta di pompe funebri e secondo gli inquirenti è un esponente vicino al clan camorristico Poverino. Dalle intercettazioni fatte al figlio di Cesarano emergono le seguenti affermazioni: “Adesso si deve portare a votare chiunque esso sia, anche le vecchie di ottant'anni si devono portare là sopra e devono mettere la X sul Movimento Cinque Stelle che è la cosa fondamentale”, ma anche “Questo De Robbio, noi abbiamo fatto l'accordo con lui… ci siamo seduti al tavolo… hanno parlato, hanno chiacchierato, hanno concordato diciamo delle cose loro, hanno parlato di tutte le cose e noi abbiamo detto che gli avremmo dato una mano”, più esplicitamente si dice nell’intercettazione: “Questo assessore che gli diamo noi, lui ci deve dare quello che abbiamo detto che ci deve dare, così come lo abbiamo fatto salire, così lo facciamo cadere”.
 
Oltre a De Robbio sono indagati il geometra Giulio Intemerato, per estorsione ai danni del primo cittadino, Mario Ferro. Intanto Alessandro Di Battista scrive su facebook: “Proprio oggi, mentre il PD fa partire l'ennesima macchina del fango contro il M5S, viene condannato Ozzimo (ex-assessore PD a Roma) per Mafia Capitale.Che pena, hanno favorito la crescita di fenomeni mafiosi nella Capitale, candidano condannati ovunque, hanno salvato dall'arresto il senatore NCD Azzollini, fanno leggi anti-corruzione che di "anti" hanno solo il nome e ancora parlano.Provano a confondere le acque. Infangano perché sono abituati ad avere fango addosso. Spaventano perché sono terribilmente spaventati. E sarà sempre peggio. Da qui alle amministrative i loro attacchi si intensificheranno.Rispondiamo colpo su colpo ma parliamo di temi. Di reddito di cittadinanza. Di sovranità monetaria. Di trasparenza sulle banche. Di legge anti-corruzione. Sono le nostre soluzioni. La strada è lunga. Ma è quella giusta. A riveder le stelle!”. In risposta ad Orfini che scrisse su Twitter: “Quando segnalai che a Ostia i clan inneggiavano al m5s,Di Maio disse che mi dovevano ricoverare. Lo disse da Quarto,dove la camorra vota m5s”.