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di Angelo Barraco
Ragusa – Continuano i viaggi della speranza dalle coste libiche alle coste italiane. Ieri sono stati soccorsi 98 migranti dal pattugliatore “Fasan” e portati su una nave della Marina Militare chiamata “Foscari”. Invece è successo un altro avvenimento raro ma importate ai fini del comprendere certe dinamiche organizzative del trasporto degli immigrati dalla Libia all’Italia. E’ stato individuato e fermato lo scafista di un altro barcone giunto ieri a Ragusa, lo scafista è eritreo. Oltre al fermo dello scafista è avvenuto alche il fermo di due soggetti che in Libia si occupavano della vigilanza armata dei migranti; uno è stato tratto in arresto, uno invece denunciato perché di minore età.
Costoro, gli organizzatori, avevano detto ai migranti di dire al loro arrivo che gli scafisti erano morti, i migranti hanno fatto tale racconto alle autorità competenti ma è risultato inverosimile e successivamente hanno detto la verità. Paolo Gentiloni ha parlato in merito alla missione Ue in Libia dicendo chiaramente che la missione non prevede affatto “bombardamenti da aerei o da navi in mare e non ci sara' alcun intervento di occupazione con forze militari sul terreno" invece, dice Gentiloni quello che sarà fatto sarà "un enorme lavoro di intelligence teso a individuare i trafficanti, le operazioni navali di sequestro e confisca in mare dei mezzi una volta salvati i migranti e incursioni mirate sulle coste”. Gentiloni non nasconde a se stesso le difficoltà pratiche e procedurali per avviare la missione, ma ricorda che “e' essenziale avere una risoluzione Onu: lo richiedono anche solo il sequestro e la confisca al largo o l'eliminazione a riva dei mezzi”. Il ministro degli Esteri poi dice: “Entro il mese capiremo se capiremo se la risoluzione del Consiglio di sicurezza va a buon fine. I due snodi essenziali sono: rassicurare i membri permanenti che il riferimento al Capitolo 7, cioe' il ricorso all'uso della forza, non prelude a interventi militari in Libia, motivo di forte preoccupazione per Mosca e Pechino.
Noi sappiamo bene di non avere intenzioni del genere” continua dicendo “Ma Lavrov a Mosca mi ha sottolineato la necessita' che la risoluzione sia molto chiara su questo punto. Secondo snodo, l'ingaggio delle autorita' libiche a questo tipo di intervento, a partire dal Parlamento di Tobruk. Sapendo che in Libia non c'e' un solo governo e quindi nulla e' semplice su questo piano". Gentiloni ricorda che "il progetto verra' sottoposto ai ministri degli Esteri e della Difesa lunedi'” aggiunge poi “L'Italia e' tra i Paesi che si augurano la sua immediata approvazione Ci siamo candidati a guidarla, offrendo anche Roma come sede del comando. Penso che il passo finale sara' quello del Consiglio europeo di fine giugno" aggiunge poi "Nessuna singola misura puo' risolvere una volta per tutte il problema dei migranti. Sara' permanente nei prossimi decenni, basta guardare i divari di reddito e demografici tra Europa e Africa, le crisi e le guerre. Non illudiamoci di poterlo cancellare, possiamo solo lavorare per regolarlo”.