Raid russo su un rifugio di civili a Mariupol. Mosca nega: “Non siamo stati noi”

Mentre gli occhi del mondo sono puntati sul nuovo tavolo di trattativa fra Russia e Ucraina non si placa la violenza sul campo con le città di Mariupol e Kiev sempre più sotto assedio.

Il Financial Times anticipa una bozza di piano di pace in 15 punti che include la rinuncia da parte dell’Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi, in cambio di protezione da alleati quali Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia.
Mentre gli occhi del mondo sono puntati sul nuovo tavolo di trattativa fra Russia e Ucraina non si placa la violenza sul campo con le città di Mariupol e Kiev sempre più sotto assedio.

Il Financial Times anticipa una bozza di piano di pace in 15 punti che include la rinuncia da parte dell’Ucraina alla Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi, in cambio di protezione da alleati quali Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia.

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Una bozza che “rappresenta soltanto le richieste della Russia”, accusa però Kiev con il consigliere del presidente Zelensky, Mykhailo Podoliak. Inoltre l’esercito ucraino riferisce di un attacco russo sferrato contro i civili in fuga da Mariupol, nel quale ci sarebbero morti. E il consiglio comunale della città riferisce di raid russo su un teatro della città, rifugio per centinaia di civili. Un’accusa che Mosca rigetta. Secondo il ministero della Difesa di Mosca è stata la milizia ultranazionalista ucraina del Battaglione Azov a distruggere l’edificio. Lo riporta la Tass.

Il Cremlino nega anche di aver colpito civili in fila per il pane a Cherniv, notizia riportata in mattinata dal corrispondente sul posto di Suspilne news citato da The Kyiv Independent.

Kiev intanto annuncia di aver liberato il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov. “Vanya è al sicuro”, ha riferito il vice capo dell’ufficio presidenziale ucraino Kirill Tymoshenko, citato da Ukrinform, sottolineando che il primo cittadino, che era stato sequestrato venerdì scorso, tornerà presto alle sue funzioni.

Zelensky oggi è intervenuto in videoconferenza al Congresso Usa, ribadendo le richieste di un maggiore coinvolgimento dell’Occidente nel conflitto. “Kiev è vittima dei bombardamenti dei russi tutti i giorni, ma noi non molliamo, come tutte le altre città”, ha detto sottolineando che il suo Paese “vive l’11 settembre da tre settimane”.