RAVENNA: BULLISMO; 12ENNE PICCHIATO E RIPRESO CON I CELLULARI DA 4 COETANEI

di Angelo Barraco

Ravenna –  Ancora un episodio di bullismo che vede come vittima un 12enne, che è stato picchiato ed è stato-secondo quanto ha dichiarato- anche denudato all’uscita da scuola. A compiere il vile gesto sarebbero stati 4 coetanei. La vittima è stata ripresa anche con i cellulari e i coetanei condividevano su Whatsapp i video delle aggressioni. I Carabinieri hanno acquisito i video delle aggressioni dove, da quanto emerge dai filmati, il giovane sarebbe stato picchiato ma in quei video non vi è denudamento. La tragica storia è emersa dopo che il giovane ha raccontato tutto alla madre in lacrime. Ancora una volta la dignità di una persona è stata spazzata via da ragazzi che, probabilmente non hanno un giusto controllo da parte di chi dovrebbe occuparsi della loro educazione e del loro controllo poiché è illogico pensare che dei 12enni arrechino danni così gravi ai loro coetanei senza limiti morali. Questo episodio riporta alla mente un altro caso dove vi furono video delle percosse pubblicate sui social network, il caso è avvenuto a Prato. Ripercorriamo un po’ la vicenda: Su ordine della Procura di Prato, i Carabinieri di Montemurlo si sono recati presso l’abitazione di una ragazza di 19 anni e l’hanno perquisita. La ragazza vive con la famiglia. Il motivo della perquisizione è dovuto al fatto che la 19enne è accusata di aver compiuto atti di bullismo nei confronti di una sua compagna di classe portatrice di handicap. La prova di tali atti starebbe proprio sul web, dove la 19enne avrebbe pubblicato dei filmati di derisione su instagram. L’accusa sostiene che la ragazza disabile avrebbe subito atti di bullismo anche da altri compagni di classe che oltre a pubblicare video sui social, avrebbero esercitato anche violenza fisica sulla ragazza disabile. Ad interrompere questo calvario e ad accorgersi delle malefatte attuate ai danni della ragazza è stato il fratello, che ha visto i video pubblicati su Instagram e si è prodigato nel riferire quanto stava accadendo alla madre, che ha denunciato tutto alla Procura di Prato. I capi d’accusa per la 19enne sono: violenza privata e atti persecutori.