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Referendum Costituzionale: la Cassazione da il via libera. Ora tocca al Governo decidere la data

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Tempo di lettura 3 minuti I cittadini saranno chiamati alle urne per esprimere un “Si” o un “No” in merito alla riforma costituzionale del governo Renzi

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di Angelo Barraco
 
Roma – La Cassazione ha dato il via libera al referendum, in cui i cittadini voteranno la riforma costituzionale. Adesso si attende che il governo stabilisca la data della consultazione popolare, dove i cittadini saranno chiamati alle urne per esprimere un “Si” o un “No” in merito alla riforma costituzionale del governo Renzi che è stata approvata lo scorso 12 aprile in via definitiva. Ma quali sono le novità introdotte dal Ddl Boschi? Il primo punto del ddl riguarda la fine del bicameralismo paritario. I futuri Senatori saranno 100 (74 consiglieri regionali, 21 sindaci, 5 componenti di nomina del presidente della Repubblica) e saranno scelti dai consigli regionali per mezzo di una legge elettorale che dovrà essere varata entro i sei mesi dall’entrata in vigore della riforma costituzionale. E’ previsto un arco temporale di tre mesi alle regione per adeguarsi a tale cambiamento. I cinque senatori scelti dal Colle rimarranno in carica per sette anni e non potranno ricoprire altri mandati. Gli ex presidenti della Repubblica rimarranno Senatori a vita. Allo stato attuale invece la Camera è costituita da 630 deputati ed è l’unica ad avere un rapporto di fiducia con il Governo. Un altro punto del ddl riguarda la durata del mandato dei nuovi senatori, che è uguale a quella degli organi istituzionali territoriali in cui sono stati eletti. L’immunità parlamentare rimane ma non hanno alcuna indennità in qualità di senatori, mantengono quella che hanno se sono sindaci o consiglieri. Vi è il bicameralismo per la formazione delle leggi costituzionali, leggi elettorali e trattati dell’UE, le altre leggi passano dalla Camera e poi dal Senato che entro dieci giorni può disporre l’esame se richiesto da un terzo dei componenti. A maggioranza assoluta ed entro i 30 giorni può chiedere la modifica del testo. Vi sarà nel regolamento della Camera dei deputati una disciplina che riguarda lo statuto delle opposizioni. Per il Presidente della Repubblica il vece è necessario il quorum di due terzi dei componenti dell’assemblea nelle prime tre votazioni, dalla quarta invece sono necessari i tre quinti, scende ulteriormente dalla settima. Sarà il Presidente della Camera a sostituire il Capo dello Stato e non più il presidente del Senato. L’elezione dei 5 giudici di nomina parlamentare della Corte Costituzionale avverrà sa Camera e Senato separatamente: due saranno eletti dal Senato e tre dalla Camera. Non è prevista legislazione concorrente tra Stato e Regioni e vi sarà una ridistribuzione delle materie di competenza statali e regionali. Per le leggi di iniziativa popolare basteranno 150mila firme e non più 50mila. Lo Stato di Guerra sarà deliberato dalla Camera dei deputati e la conseguente attribuzione di poteri al Governo. Abrogazione dell’articolo 99 della costituzione “Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro è composto, nei modi stabiliti dalla legge, di esperti e di rappresentanti delle categorie produttive, in misura che tenga conto della loro importanza numerica e qualitativa. E` organo di consulenza delle Camere e del Governo per le materie e secondo le funzioni che gli sono attribuite dalla legge. Ha l'iniziativa legislativa e può contribuire alla elaborazione della legislazione economica e sociale secondo i principi ed entro i limiti stabiliti dalla legge”. La riforma dispone il giudizio preventivo prima della promulgazione purche’ vi sia un ricorso motivato e presentato entro dieci giorni dall’approvazione della legge “almeno un quarto dei componenti della Camera dei deputati o un terzo dei componenti del Senato della Repubblica”. 
 
Matteo Renzi è ottimista è dice che “I segnali sono davvero buoni, per stare al merito. Il quesito non riguarda la legge elettorale o i poteri del governo, che non sono minimamente toccati”. Renzi punta al “Si”. Vi sono invece gli schieramenti del “No” che invece sono molto determinati anche durante queste vacanze. Luigi Di Maio dice per esempio che “Possiamo battere i Si e anche di misura. Ma non ci riusciremo solo attraverso i media, dovremo batterli lavorando sul territorio". Renzi sottolinea inoltre che “I nostri comitati sono tantissimi, arrivano quasi a quota tremila. Abbiamo chiesto un aiuto a chi vuole darci una mano, anche a livello economico e ad oggi abbiamo ricevuto più di 88.100 euro”. I bersaniani, attraverso Gotor e Stumpo, lanciano un ultimatum: o il governo apporta delle modifiche all’Italicum prima del referendum o la sinistra Interna vota no e Stumpo sottolinea “Si tratta di una scelta non indolore ma ci appare evidente che le due cose, riforme e Italicum, si tengono insieme malamente. Noi abbiamo posto una serie di questioni, dal primo momento, e abbiamo detto che non andava bene la legge elettorale, tanto più che non la votammo”. Renzi invece sottolinea “riguarda il numero dei politici, il tetto allo stipendio dei consiglieri regionali, il voto di fiducia, il Senato, l'abolizione degli enti inutili come il Cnel, le competenze delle Regioni”. Il referendum potrebbe essere fissato o per il 27 novembre o la prima domenica di dicembre. 

Cronaca

Emanuela Bruni nuovo presidente della Fondazione MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo

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È Maria, detta Emanuela, Bruni frascatana classe 1960 la nuova presidente della Fondazione MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.
La scelta è stata ufficializzata dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione riunitosi oggi dopo la nomina di Alessandro Giuli come Ministro della Cultura.
La Bruni, giornalista professionista nonché scrittrice, è stata la prima Donna a presiedere l’Ufficio del Cerimoniale di Palazzo Chigi.
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana su nomina del presidente Carlo Azeglio Ciampi, di cui fu stretta collaboratrice in quanto responsabile della Comunicazione radiotelevisiva per l’ingresso nell’Euro, vanta un curriculum di alto spessore e profilo istituzionale: dall’ufficio stampa di Palazzo Chigi per circa un decennio al coordinamento dell’attività dei Servizi del Cerimoniale Nazionale ed Internazionale.
Già assessore alla Cultura della città di Frascati, di cui oggi è consigliere comunale e presidente della Commissione Affari Istituzionali della città Tuscolana, la neopresidente Emanuela Bruni, laureata in lettere e con un Master in Comunicazione Istituzionale e Relazione con i Media per la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, è “giornalista di razza” passata attraverso le redazioni di testate importanti come “L’eco di Bergamo” ed il “Sole24Ore”.
Appassionata ed esperta di arte ed architettura è oggi nell’Ufficio Stampa dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia.

Tra le sue pubblicazioni spiccano il “Piccolo dizionario delle italiane”, “La frascatana e le altre” e l’ultima sua opera, “Verde e antico” dedicata ai giardini ed ai paesaggi dei Castelli Romani.
La Bruni, negli ultimi anni, ha dato vita ad uno dei salotti letterari più importanti di Frascati e della provincia romana “Libri in Osteria” che ha ospitato autori del calibro di Angelo Polimeno Bottai, Luigi Contu, Riccardo Cucchi, Antonella Prenner, Michele Bovi e tanti tanti altri.

Giunga alla neopresidente Emanuela Bruni da parte della redazione de L’osservatore d’Italia l’augurio per un buon lavoro

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Ambiente

Tragedia sul Monte Bianco: Ritrovati i corpi di quattro alpinisti

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Due italiani e due coreani vittime della montagna. L’ultimo sogno realizzato sul Cervino prima del fatale destino

Un silenzio carico di dolore avvolge le pendici del Monte Bianco, dove ieri sono stati ritrovati i corpi senza vita di quattro alpinisti: due italiani e due coreani. Sara Stefanelli e Andrea Galimberti, i due connazionali di cui si erano perse le tracce dal 7 settembre, hanno trovato il loro ultimo riposo tra i ghiacci eterni della montagna che amavano.

Il tragico epilogo è giunto dopo giorni di angosciosa attesa e speranza. Le condizioni meteorologiche avverse avevano impedito per tre interminabili giorni il decollo degli elicotteri di soccorso. Solo ieri, con una schiarita, un elicottero del soccorso alpino francese è riuscito a levarsi in volo, portando alla luce la drammatica verità.

Etienne Rolland, comandante del Pghm di Chamonix, ha confermato che le due cordate sono state “rapidamente localizzate”, grazie alle informazioni sul loro probabile percorso e altitudine. Una conferma che rende ancora più straziante l’idea che i soccorritori sapessero dove cercare, ma fossero stati ostacolati dalle forze della natura.

La notizia ha scosso profondamente la comunità alpinistica e non solo. Sulla pagina Facebook di Andrea Galimberti, una cascata di messaggi di cordoglio ha sostituito le precedenti speranze di un lieto fine. Amici e conoscenti piangono ora la perdita di un appassionato alpinista e della sua compagna d’avventure, Sara.

Le ultime immagini condivise sui social dai due mostrano momenti di pura gioia sul Cervino, appena pochi giorni prima della tragedia. Scatti che ora assumono un significato quasi profetico, immortalando l’ultimo grande sogno realizzato insieme. Andrea descriveva con entusiasmo l’ascesa al Cervino compiuta il 3 settembre: “Dopo il classico corso di alpinismo tre mesi fa Sara inizia ad arrampicare con me. Davvero tanta roba da subito, in alta quota sul facile non ha problemi anzi va da Dio”.

Queste parole, cariche di orgoglio e affetto, risuonano ora come un addio involontario, un testamento della passione che li univa e che li ha portati a sfidare le vette più impervie.

La tragedia sul Monte Bianco non ha risparmiato nemmeno i due alpinisti coreani, il cui destino si è intrecciato fatalmente con quello degli italiani. Quattro vite spezzate, quattro storie di passione per la montagna interrotte bruscamente.

Mentre la comunità alpinistica si stringe nel dolore, questa tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza in montagna e sui rischi che anche i più esperti corrono nell’affrontare le sfide delle alte quote. Il Monte Bianco, maestoso e implacabile, si conferma ancora una volta una bellezza tanto affascinante quanto pericolosa, capace di regalare emozioni uniche ma anche di reclamare un tributo altissimo.

Le indagini sulle cause precise dell’incidente sono ancora in corso, ma già si leva un coro unanime: quello della prevenzione e della prudenza, anche per i più esperti. Perché la montagna, nella sua immensa bellezza, resta sempre un ambiente che richiede il massimo rispetto e un’infinita cautela.

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Economia e Finanza

Manovra economica: Giorgetti illustra il quadro, dubbi su tetti agli emendamenti

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Il ministro dell’Economia spiega le difficoltà legate alle nuove regole europee. Tajani: “Grande unità di intenti nel Centrodestra”

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto il punto sulla manovra economica in una riunione con i parlamentari della Lega, alla presenza di Matteo Salvini. “Ho illustrato ampiamente la cornice della manovra,” ha dichiarato Giorgetti, evidenziando le complessità del processo dovute alle nuove regole del Patto di Stabilità europeo. “Queste nuove norme rendono difficile non solo la preparazione del bilancio, ma anche la gestione degli emendamenti, poiché dobbiamo rispettare clausole stringenti riguardanti la spesa pubblica,” ha aggiunto il ministro. Tuttavia, ha precisato che al momento non sono stati discussi eventuali limiti sul numero di emendamenti.

Le dichiarazioni di Giorgetti giungono all’indomani di un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, durante il quale i leader del Centrodestra hanno discusso la Legge di Bilancio. In merito all’incontro, il vicepremier Antonio Tajani ha espresso ottimismo: “C’è grande unità di intenti nel Centrodestra, come ha dimostrato la riunione di ieri,” ha affermato Tajani in un’intervista. Tra i temi al centro della manovra, il taglio del cuneo fiscale e le privatizzazioni sono considerati prioritari per finanziare misure come l’aumento delle pensioni minime.

Il ruolo della Bce e la riduzione del debito

Tajani ha anche ribadito l’importanza di una strategia per la riduzione del debito pubblico, sottolineando la necessità di un taglio dei tassi di interesse almeno dello 0,50%. “È giunto il momento che la Bce si trasformi da guardiana dell’inflazione a una vera banca centrale che sostenga l’economia reale,” ha dichiarato.

Incontro con Forza Italia: conferme e proposte

Sempre nella giornata odierna, una delegazione di Forza Italia, composta dai capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, insieme a esponenti economici del partito, ha incontrato Giorgetti presso il Ministero dell’Economia per discutere l’impostazione della manovra. “Forza Italia ha espresso apprezzamento per la struttura della manovra, in linea con le indicazioni del segretario Antonio Tajani,” si legge in una nota del partito. Tra le priorità di FI, confermate durante l’incontro, vi sono il taglio del cuneo fiscale, la riduzione dell’Irpef e l’aumento delle pensioni minime.

Il confronto ha toccato anche temi come il costo dell’energia e la competitività delle imprese italiane. Forza Italia ha inoltre proposto di estendere le tutele al lavoro femminile, in particolare alle lavoratrici autonome, e di confermare il sostegno ai giovani con misure dedicate alla prima casa e all’inizio di nuove attività imprenditoriali. In conclusione, il partito ha ribadito l’importanza delle liberalizzazioni e della tassazione dei colossi del web, un tema che potrebbe essere esteso anche in ambito europeo.

Il dialogo tra governo e maggioranza proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di definire una manovra che tenga conto delle esigenze di crescita economica, stabilità finanziaria e rispetto delle nuove direttive europee.

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