REFERENDUM E TV: BOLDRINI CENSURA RENZI E FA LO SPOT A FAVORE DEL SI

di Emanuel Galea
Il presidente del Consiglio, designato dal Quirinale e solo inizialmente sorretto da tutto il Partito Democratico, sulla riforma costituzionale di Maria Elena Boschi, non ha mai smentito se stesso. È insensibile a qualsiasi critica costruttiva e seguendo solamente l’eco della sua voce continua a ripetere: "O cambio l’Italia, o cambio mestiere". Claudio Petruccioli, 75 enne politico e giornalista italiano, già presidente del consiglio d'amministrazione Rai, non più tardi del 23 maggio, sul referendum di ottobre, lo paragonò all’Occhetto della gioiosa macchina da guerra. Anche in quell'occasione, Petruccioli ribadì quanto Renzi da tempo va dicendo: ”se perdo me ne vado, mi ritiro a vita privata".

Dimissioni se vince il NO Pochi sono i cittadini che non hanno sentito Matteo dichiarare la sua intenzione di smettere di fare politica se dovesse perdere il referendum sulla riforma costituzionale. Il 12 gennaio, Renzi lo ha pubblicamente dichiarato a Repubblica Tv e di seguito non ha smesso di ribadirlo in tutte le occasioni. È convinto che il voto sulle riforme di ottobre si vincerà se lui si schierasse e desse l’idea del  “fare”. Gli italiani sono divisi ed il “si” è molto incerto. Sulla sua idea del  “fare” molti sono scettici. Ciò nonostante il dibattito nel paese è acceso e non si risparmiano colpi da ambo le parti. Si può essere pro oppure contro però il dibattito sereno serve a chiarire le idee.

Boldrini su referendum La signora Laura Boldrini, figura istituzionale, anziché mantenere un doveroso equilibrio, per l’ennesima volta rompe gli indugi e questa volta sceglie di censurare il presidente del Consiglio. Nella trasmissione “di Martedì” condotta da Giovanni Floris su LA 7, la presidente della Camera, si è accalorata e alzando il tono per accattivarsi l’applauso degli invitati, con la sua voce roca ha ammonito che non si dovrebbe caricare di significato politico questo referendum. Non si dovrebbe legare la revisione della Carta al futuro politico di chi oggi è al governo. A Renzi non lo nomina ma è più che evidente che il richiamo della Boldrini e velatamente indirizzato a Matteo. La Boldrini non si rassegna alle svariate uscite di Renzi, che minaccia di dimettersi nel caso di un No al referendum di ottobre. Il 3 giugno, askanews, ha riportato la dichiarazione rilasciata dalla presidente della Camera Laura Boldrini al Corriere della Sera: "Bisogna stare ai fatti, senza caricare questo voto di altri significati. Noi come italiani ci dovremmo esprimere sul merito della riforma che è la Costituzione. Il referendum di ottobre non può diventare un test sul governo, non è nelle cose". Poi, chiarendo la voce e assumendo un’aria solenne ha continuato: "Stiamo parlando della Costituzione italiana e qui anche i giornalisti dovrebbero riuscire a non schierarsi, sforzandosi di mettere i cittadini in condizioni di comprendere il merito".

Messaggi subliminali In poche parole, mentre con molto tatto e diplomazia cerca di correggere l’atteggiamento baldanzoso del presidente del Consiglio, molto velatamente fa uno spot pubblicitario a favore del Sì al referendum. Di solito i presidenti della Camera si astengono dall’esprimere giudizi su questioni che spettano al paese, ma questo accadeva in tempi normali.  Oggi a governare il paese c’è il governo Renzi, di più non si può aspettare. Non abbiamo alcuna ragione per dubitare che il fuoco sacro che brucia il cuore della presidente Laura Boldrini sia quello acceso dall’amore verso la Carta Costituzionale e mai verso la conservazione di quell’alto scranno che le è stato generosamente offerto come omaggio ai suoi tanti servizi resi alla Patria. Per chi lo vuole credere, stesso fuoco sacro alberga nell’intimo di quei senatori e deputati che si struggono contro un No a quel referendum.

Vogliono farci credere di essere contrari, dicono, a qualsiasi coinvolgimento del referendum con la vita del governo, perché si preoccupano per la Carta Costituzionale. La verità è che temono di perdere quella comoda poltrona e andare a casa anzitempo. Puoi non crederlo ma così è (se vi pare).