Regionali Sicilia: una partita sul filo dell’astensionismo

Dalle 8 di questa mattina in Sicilia si sono aperti i seggi per le elezioni regionali, che chiuderanno alle 22. Lo scrutinio inizierà domattina alle 8. Sono circa quattro milioni e mezzo i votanti chiamati alle urne. Cinque i candidati alla presidenza: Giancarlo Cancelleri del M5S, Claudio Fava della sinistra, Roberto La Rosa dei Siciliani liberi, Fabrizio Micari del centrosinistra e Nello Musumeci del centrodestra. Settanta i parlamentari da eleggere all’Assemblea regionale, dopo che una legge costituzionale approvata nel 2013 ha ridotto il numero che dalle prime elezioni regionali, il 20 aprile ’47, era di 90.

Alle 12 ha votato il 10,8% degli elettori In Sicilia per le elezioni regionali, alle 12, dopo il riepilogo di tutte le sezioni, ha votato il 10,8% degli elettori (503.537 su 4.661.111) con un lieve calo dello 0,43% rispetto alle regionali del 2012 quando aveva votato l’11,23%. L’unica provincia dove l’affluenza è maggiore è quella di Ragusa: ha votato l’11,24% rispetto al 10,82% del 2012. I dati sono del servizio elettorale della Regione siciliana.

 

Crocetta vota a Gela: “Lascio con animo sereno” “Non sono legato alla poltrona. Lascio con l’animo sereno, di chi ha fatto il proprio dovere. Per me si chiude una fase della mia vita e se ne apre un’altra che trovo molto stimolante perché penso a un impegno politico immediato, diretto, tra la gente, a me più congeniale”. Così il Governatore uscente della Sicilia, Rosario Crocetta, all’uscita dal seggio in contrada Scavone, a Gela, dove ha votato nel pomeriggio.

 

Fotografa scheda in seggio a Modica, denunciata
Una donna è stata sorpresa a fotografare la scheda elettorale mentre esercitava il suo diritto al voto in un seggio a Modica (Rg): A tradirla, il classico ‘clic’ della foto, che ha insospettito il presidente di seggio e gli scrutinatori. L’elettrice è stata fermata e condotta in commissariato.

 

Fico (M5S): “Grave scorrettezza la replica dell’intervista di Berlusconi su Canale 5” “La replica dell’intervista di Maurizio Costanzo a Berlusconi andata in onda questa mattina su canale 5 è una grave scorrettezza. In questo caso a essere tradito è lo spirito delle norme che regolano una campagna elettorale. Ci sono dei principi e dei valori, e c’è il buon senso che dovrebbe ispirare l’attività delle emittenti radiotelevisive, che in questo senso hanno una forte responsabilità. Si tratta di mezzucci di bassa lega compiuti non a caso il giorno stesso di una elezione così importante, nella vana speranza di influenzare il voto. Per fortuna i cittadini non sono…. come le televisioni di Berlusconi credono”. Lo scrive Roberto Fico, deputato M5S e presidente della Vigilanza Rai.

 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha votato per le regionali siciliane alle 9.35, nel seggio della scuola Giovanni XXIII-Piazzi a Palermo. Il candidato governatore Nello Musumeci (Centrodestra) voterà a Militello (Ct), mentre Claudio Fava (Sinistra) voterà a Gravina di Catania (Ct). Il candidato Fabrizio Micari (Centrosinistra) voterà a Palermo, così come Roberto La Rosa (Siciliani liberi). Il candidato presidente della Regione per il M5s Giancarlo Cancelleri voterà invece a Caltanissetta.

 

Si tratta dell’ultima tornata elettorale prima delle Politiche, l’ultimo test a disposizione di partiti e coalizioni per misurarsi su una legge non troppo lontana dal Rosatellum. In Sicilia la politica italiana si gioca molto e, da domani, i risultati del voto delle Regionali saranno strumento privilegiato per chi, nel Pd, nel centrodestra e anche nel M5S, aspiri a cambiare gli equilibri interni.
Gli ultimi appelli via web di Beppe Grillo e Giancarlo Cancelleri e la polemica sullo scrutinio organizzato a dieci ore dalla chiusura delle urne infiammano la giornata del silenzio elettorale. “Sappiate che questo è un referendum tra un mondo che si sta estinguendo e noi che guardiamo l’orizzonte”, è l’appello anti-astensione che, dal blog, lancia Grillo rivolgendosi soprattutto ai giovani: “Con lo statuto speciale possiamo veramente cercare insieme a voi di cambiarla questa Sicilia. Se ci riusciremo non lo so, voglio essere onesto. Noi potremmo diventare un punto di riferimento”, sottolinea ancora Grillo ripetendo i concetti chiave delle sue tre incursioni in Sicilia. E poco dopo è Giancarlo Cancelleri a rivolgersi alle star tv siciliane – da Ficarra e Picone a Fiorello – chiedendo loro un aiuto per portare gli elettori alle urne.

 

“Grillo e Cancelleri violano il silenzio elettorale, auspico l’intervento delle autorità competenti”, è la reazione dello staff del candidato di centrodestra Nello Musumeci mentre il deputato siciliano della Lega, Alessandro Pagano, incalza: “eccoli qui i campioni della legalità, violano il silenzio”. Un dato, tuttavia, appare alle spalle della polemica: l’astensionismo sarà un fattore chiave del voto con il M5S convinto che più gente andrà votare più aumenteranno le chance di vittoria. Già, perché in Sicilia si produrrà quasi certamente un testa a testa tra centrodestra e M5S.

 

 

E il centrosinistra? Fabrizio Micari, candidato di Pd-Ap, appare, stando alle ultime rilevazioni pubblicate, “condannato” al terzo posto. E la distanza tra Micari e i due favoriti nonché la percentuale che prenderà il Pd rischia di innescare un terremoto interno ai Dem e contro Matteo Renzi. Con una postilla: la performance di Claudia Fava, candidato sostenuto da Mdp e SI, potrebbe perfino insidiare il rettore di Palermo.

 

“Vincerà il centrodestra e a sinistra sarà il caos”, è la previsione del capogruppo FI Renato Brunetta. Alla chiusura dei seggi (alle 22) gli exit poll daranno le prime risposte. Per lo spoglio, però, si dovrà attendere le 8 di lunedì e lo scrutinio posticipato non è piaciuto a tutti. “È sbagliato lasciare le urne chiuse per l’intera notte di domenica, non se ne capisce la ragione. Se qualcuno volesse fare il furbo avrebbe maggiori opportunità”, attacca Erasmo Palazzotto di Sinistra Italiana laddove ieri, Cancelleri si diceva fiducioso nelle forze dell’ordine, ma sottolineava: “Non capisco il motivo di questa decisione”. Una decisione che, al termine della campagna degli “impresentabili” e di tweet violenti, rischia di gettare altra miccia in un pagliaio già in fiamme.