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REGIONE SARDEGNA: LO SCANDALO E LA BEFFA DELL’EPIDEMIA “BLUE TONGUE”

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Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ipotizza il commissariamento mentre la Regione Sardegna e Coldiretti Sardegna annunciano di costituirsi parte civile nell’eventuale processo sullo scandalo emerso dalle inchieste romane sulle frodi dei vaccini animali, che coinvolge i dirigenti del dicastero della salute stesso. L’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi rispedisce al mittente il commissariamento della propria Regione Sardegna:”Non abbiamo bisogno di alcun commissariamento esterno, con le inchieste romane sulla "Lingua blu" abbiamo annunciato che ci costituiremo parte civile in un eventuale processo e stiamo valutando altre iniziative. La Sardegna non va commissariata, siamo la parte lesa.

 

di Cinzia Marchegiani

Regione Sardegna – L’inchiesta partita da Roma sullo scandalo dei vaccini animali dove sono stati rinviati a giudizio i vertici del Ministero della Salute, per via della presunta diffusione della “Lingua Blu“e Aviaria per lucrare sul commercio dei vaccini, vede per ora il segretario generale del Ministero della Salute, Romano Marabelli, (nominato appena due mesi fa dalla Lorenzin) autosospendersi dopo essere stato travolto dalla suddetta inchiesta assieme ad altri 41 indagati con diverse posizioni che vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, dall'epidemia alla diffusione di una malattia degli animali, dalla falsità ideologica alla rivelazione di segreti d'ufficio.

Ma per i pastori sardi e l’intera economia dell’isola verrebbe da dire “oltre il danno la beffa”. Sul sito della Regione Autonoma della Sardegna si apprende che il Ministro Beatrice Lorenzin in visita il 25 luglio 2014 sull’isola abbia proposto un commissariamento della stessa Regione Sardegna per la peste suina africana che ha colpito gli allevamenti.

L'assessore regionale della Sanità, Luigi Arru rimasto sorpreso da questa notizia dichiara che invece è stato tempestivamente avviato dopo un lungo periodo di stallo, con una delibera di Giunta del 2 luglio 2014, una nuova governance politica e operativa per il contrasto e l’eradicazione di questa malattia. Anche l’esponente della giunta Pigliaru ha tuonato che non hanno bisogno di alcun commissariamento esterno:”siamo certi di aver intrapreso un percorso che ci porterà finalmente a sconfiggere una malattia che da decenni colpisce gli allevamenti suini della Sardegna e provoca gravissimi danni economici all’intera regione. Ci aspettiamo perciò un comportamento leale da parte del ministero per affrontare efficacemente e definitivamente questa emergenza sanitaria, senza fughe in avanti o peggio, voglia di protagonismo, che possono solo portare a incomprensioni e mancate soluzioni”. Anche l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, rispondendo alle dichiarazioni rilasciate ieri alla stampa dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin in visita a Cagliari, controbatte che il problema della peste suina africana va gestito in Sardegna e non commissariato da Roma e continua: "Non abbiamo bisogno di alcun commissariamento esterno e siamo certi di aver intrapreso un percorso che ci porterà finalmente a sconfiggere una malattia che da decenni colpisce gli allevamenti suini della Sardegna. Da anni la nostra regione non riesce ad affrontare le epidemie che colpiscono gli allevamenti ovicaprini e suini isolani e proprio in queste settimane, con le inchieste romane sulla Lingua blu, abbiamo avuto conferma di cosa non si deve continuare a fare, lasciare in mano la gestione delle emergenze sanitarie a chi non ha lavorato bene e che è stato condizionato da logiche estranee al bene della nostra terra. Abbiamo già chiesto un passo indietro al dottor Marabelli, coinvolto nelle indagini, abbiamo annunciato che ci costituiremo parte civile in un eventuale processo e stiamo valutando altre iniziative. La Sardegna non va commissariata, siamo la parte lesa. Ecco perché, se di incapacità si deve parlare, nel contrasto delle infezioni, non va certo cercata solo in Sardegna. Troppi allevatori hanno pagato e stanno pagando per la mala gestione delle epidemie".

Anche Coldiretti Sardegna chiede alla Magistratura Romana che sta seguendo l’inchiesta, il massimo della trasparenza e mette nero su bianco i danni che i pastori della Sardegna dal 2000 hanno subito:” centinaia di migliaia di perdite di capi, centinaia di milioni di euro di perdita di reddito e hanno dovuto sottostare all’obbligo di vaccinazioni che in alcuni casi si sono rivelate letali” Battista Cualbu, Presidente Coldiretti Sardegna, in merito alla notizia dell’inchiesta romana dichiara: “Questa ultima notizia risulta come una beffa per tutto il sistema agropastorale sardo. Non vogliamo che vadano in galera innocenti, ma chiediamo allo stesso tempo ai Magistrati che stanno indagando che si faccia immediata chiarezza sul caso andando a condannare con pene severe quelli che potrebbero risultare eventuali responsabili di questo massacro sia produttivo che economico per la Sardegna. Valuteremo nei prossimi giorni la possibilità di poterci costituire parte civile e chiediamo che anche la Regione Sardegna faccia lo stesso “.

Coldiretti Sardegna, prendendo atto dello sblocco del patto di stabilità, considerato che a dieci giorni dall’ultimatum lanciato alla Regione Sardegna sulla risoluzione dei problemi relativi ai cavilli per gli indennizzi per "Blu Tongue" nulla è stato risolto, ed allarmati dalla grave situazione finanziaria del settore agricolo e dalle pressanti richieste di intervento sui danni creati dalla fauna selvatica, lo scorso 24 luglio 2014 incontrava in un’assemblea i propri dirigenti ed associati presso i locali della federazione regionale della Sardegna per denunciare la situazione e decidere le forme di mobilitazione, dove è stato presentato anche l’avvocato a cui la Coldiretti ha affidato l’incarico per costituirsi parte civile nel processo sulla blu tongue del 2004.

E proprio in merito ai danni da vaccino Blu Tongue relativi al periodo 2003 2004, la Coldiretti Sardegna ricorda come i danni del vaccino trivalente fossero stati ampiamente denunciati al momento della somministrazione e nonostante siano stati disposti e pagati indennizzi per oltre 10 milioni di euro per i danni causati dal vaccino da parte del Ministero della Salute, ritiene importante che l’iniziativa portata avanti dalla procura di Roma abbia la necessità anche della costituzione come parte Civile degli allevatori: 103 mila pecore, 6.000 aziende coinvolte e oltre 300 mila capi su 1, 5 milioni che hanno subito la malattia, una perdita di latte stimata in circa 50 milioni di litri, minori ricavi dal latte di oltre 40 milioni di euro. A rappresentare i pastori danneggiati della Coldiretti sarà l’avvocato Marco Pilia dello studio Pilia.

Per il mancato reddito da capi ammalati per il Blu Toungue, del periodo 2012-20113 era stato disposto con la legge n.10 del 20 maggio 2014 lo stanziamento di 28 milioni di euro (cui si erano aggiunti 18 milioni di euro stanziati e pagati per i capi morti), dopo che a dicembre Coldiretti aveva denunciato analiticamente la conta dei danni causati dal mancato reddito derivante dai capi ammalati e rimasti in vita, che però hanno diminuito sensibilmente la produzione di latte, con fatture e documenti. La stessa associazione Coldiretti, assieme alla Regione Sardegna, ne chiede l’immediato sblocco, poiché l’erogazione per via del patto di stabilità ed è stata impugnata dalla ragioneria dello Stato per un cavillo giuridico.

Il commissariamento ipotizzato dalla Lorenzin, dopo gli ingenti danni stimati per l’epidemia del Blu Tongue subita, sembra aggiungere il danno alla beffa, visto che l’intera Regione si sente parte lesa.

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L’impatto di 5G e connessioni veloci sul gaming

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È ormai diverso tempo che gli esperti di gaming, per quanto riguarda il lato produttivo, affermano di come l’introduzione della connessione 5G sia un vero e proprio spartiacque per quanto riguarda la giocabilità. Il primo ambito in cui questa nuova risorsa sarà tangibile è il “cloud gaming”: di fatto un accesso in modo diretto allo streaming per quanto riguarda i videogame. Il funzionamento è molto simile a quanto accade già normalmente per le serie tv ad esempio: mediante connessione Internet si accede ad un catalogo online più o meno vasto, si seleziona il film o la serie che si vuole visionare e si preme play. Questa modalità è già presente da tempo perché richiede una velocità di connessione variabile: è chiaro che una fibra è preferibile rispetto al 4G, ma su entrambe le modalità è possibile visionare i contenuti in streaming. Per i videogame il discorso è differente perché si tratta di giochi infinitamente più pesanti rispetto ad un normale film, ragion per cui il 5G apre le porte a tutti a questa nuova modalità di fruizione.

Il cloud gaming non è stato scoperto ora ma si trovano le sue radici nel “lontano” 2010: cronologicamente si parla solo di decennio fa ma in ambito videoludico i cambiamenti sono stati abissali. All’epoca furono due start up ad avvicinarsi a questo nuovo modo di giocare: Onlive e Gaikai, entrambe acquistate dalla Sony, che non a caso è tra le poche aziende ad aver già il suo servizio di cloud gaming, Playstation Now. Funziona come un qualsiasi abbonamento di una piattaforma online di streaming: a fronte di un pagamento mensile, l’utente può accedere a tutto il catalogo Sony (si parla di circa 700 videogame, in costante aggiornamento).

L’introduzione del 5G ha un impatto anche sui luoghi in cui si potrà effettivamente giocare. Ad oggi, infatti, per avere una funzionalità di gioco fluida e non perdere in immediatezza si preferisce utilizzare connessioni wifi, anche se il dispositivo prescelto è un tablet ad esempio, o un computer portatile, che permettono dunque di essere utilizzati ovunque. È evidente, perciò, che con le connessioni più presenti al momento, cioè 3G e 4G, si preferisce utilizzare giochi e passatempi che non richiedono un grande dispendio in termini di connessione. Ci sono una pluralità di app che possono essere scaricate e permettono di giocare anche in modalità offline come nel caso di quiz, parole crociate o giochi ispirati a diversi sport. Allo stesso modo, rientrano in questa categoria i rompicapo e tutti gli altri piccolo software come tutti i giochi di carte che puoi trovare online, dal poker alla classica briscola, dalla scopa alla scala 40, i quali richiedono sempre un dispendio di connessione irrisorio. L’introduzione del 5G rivoluziona anche questo aspetto, evitando perciò l’ormai nota coincidenza tra la figura del gamer e la persona che resta rintanata per ore e ore all’interno della propria camera da letto.

Un altro aspetto non secondario dell’impatto del 5G sul gaming riguarda l’abbattimento dei costi. Questo perché i giochi sono disponibili in streaming e possono funzionare grazie alla connessione Internet, di conseguenza non sarebbe più fondamentale comprare l’ultima console uscita o utilizzare il computer di ultima generazione. È chiaro, però, che ad una console migliore corrisponde una maggiore attenzione ai dettagli all’interno del videogioco perché la qualità audio-video risulterebbe indubbiamente eccellente rispetto a console precedenti.

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WWE 2K24, il wrestling torna su pc e console in forma smagliante

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WWE 2K24 torna in forma smagliante su Pc, Xbox e PlayStation per celebrare al meglio i 40 anni di WrestleMania, l’evento più importante per gli appassionati della disciplina. Proprio per l’occasione la classica modalità Showcase è stata ribattezzata Showcase… of the Immortals, riprendendo uno dei nomi con cui viene spesso chiamata WrestleMania. La struttura è quella a cui il titolo ha abituato i suoi fans, ovvero una serie di incontri con precisi obiettivi dove viene chiesto di ricreare alcuni momenti chiave degli scontri, con transizioni che passano dal gameplay a filmati di repertorio con grande fluidità. A presentare questo incredibile quanto avvincente viaggio nel tempo c’è Corey Graves, attuale commentatore di Smackdown che ci introduce i 21 match più rappresentativi di WrestleMania, passando da classici come Hulk Hogan contro André the Giant di WrestleMania III e Razor Ramon contro Shawn Michaels di WrestleMania X fino ai più recenti Roman Reigns contro Cody Rhodes e Rhea Ripley contro Charlotte Flair della scorsa edizione. Oltre ai filmati di repertorio sono presenti anche interviste ad alcuni degli stessi lottatori create appositamente per commentare le loro sensazioni durante gli incontri, creando un archivio storico di sicuro interesse per tutti gli appassionati. Lo Showcase si conferma quindi come il fulcro dell’offerta di WWE 2K24, ma questa è solo la punta dell’iceberg per quanto riguarda i contenuti presenti in game. Fra le modalità principali offerte torna MyRISE, tipologia di gioco dove una volta creata la propria SuperStar del wrestling, personalizzata tramite lo straordinario editor, si possono intraprendere due strade, ovvero Undisputed per i lottatori maschili e Unleashed per quelli femminili. La prima storia vede i giocatori vestire nei panni di un lottatore abbastanza mediocre che improvvisamente riceve l’occasione della vita quando il titolo Universale diventa vacante. Ovviamente Roman Reigns (il campione Universale nel mondo reale) diventerà il principale avversario in un viaggio che come da tradizione rivela parecchi colpi di scena, tradimenti e scelte che possono modificare lo svolgimento degli eventi. La seconda storia invece mette i players nei panni di una wrestler di una compagnia indipendente che ha l’occasione di farsi strada in WWE accompagnando la sua allieva Psycho Sally, scoprendo tuttavia che si tratta di un mondo ben diverso da quella a cui era abituata. Si tratta di un percorso maggiormente incentrato sui dilemmi morali e su come il successo può cambiare le persone, oltre a mettere in risalto molte difficoltà e dinamiche dietro la stessa WWE. Ovviamente i personaggi creati in MyRISE possono essere utilizzati anche in altre modalità di gioco, tra cui le storiche Universe e MyGM, perfette se ci si vuole cimentare con un aspetto più manageriale e meno d’azione. Universe infatti è un vero “parco giochi” in cui poter decidere i roster degli show, le faide, gli eventi, l’assegnazione di titoli e via discorrendo, così da poter dare sfogo a tutti i propri sogni se si fosse i padroni indiscussi della WWE e poter creare tutte le storie che si vogliono. In maniera simile MyGM mette i giocatori nei panni di un General Manager alle prese con la gestione del proprio brand, qui ovviamente è necessario far quadrare il bilancio tra gesione degli show, contratti delle Superstar, talent scout e soprattutto le richieste del grande capo Triple H. Compiere tale impresa non è certo una passeggiata, ma una volta apprese le dinamiche di gioco affrontare questa modalità è un’esperienza davvero appagante e divertente. Tra i nuovi manager introdotti in WWE 2K24 sono presenti lo storico Teddy Long, e tra i brand da gestire oltre a Smackdown, RAW e NXT ci sono anche la WCW e la ECW. Insomma, come avrete capito, di carne a cuocere ce n’è davvero moltissima.

Parlando sempre di aspetti gestionali torna anche la modalità MyFACTION, una sorta di “Ultimate Team” dove spendendo le diverse valute virtuali (o reali) si possono aprire pacchetti e ottenere diverse carte che rappresentano lottatori, manager e così via, creando poi la propria fazione da far scontrare con quelle degli altri giocatori nelle Guerre tra Fazioni 2.0, una evoluzione rispetto alla prima versione vista nel precedente capitolo. Una delle principali novità riguarda la possibilità di comprare direttamente specifiche carte, senza doversi quindi affidare alla fortuna degli “sbustamenti”. Tale opportunità permette di trovare le proprie Superstar preferite o le carte che mancano per avere un team altamente competitivo. Parlando invece delle modalità più “dirette” oltre a tutte le tipologie di match già esistenti nelle precedenti versioni sono state introdotte quattro nuove tipologie di scontri, ovvero Casket Match, Ambulance Match, Gauntlet Match e Special Referee Match. Il Casket Match è stato reso popolare da Undertaker, e l’obiettivo è quello di rinchiudere l’avversario in una bara posta a bordo ring. Molto simile anche l’Ambulance dove invece di una bara bisogna rinchiudere l’avversario dentro un’ambulanza, anche se ovviamente il vero divertimento è spostare l’azione sul tetto del mezzo… Il Gauntlet Match invece non è che una serie di battaglie in sequenza dove continua chi riesce a “schienare” l’avversario, per cui iniziare per primi è sicuramente più impegnativo ma anche più soddisfacente portare a casa la vittoria. Molto interessanti anche gli Special Referee Match dove la Superstar preferita può vestire i panni dell’arbitro, offrendo un punto di vista inedito. Naturalmente parlando della WWE e tutto può accadere, per cui si può cercare di avvantaggiare un lottatore con un conto veloce o penalizzare uno con un conto lento, fare finta di non vedere scorrettezze o prendere direttamente parte all’azione picchiando chi prova a contestare le decisioni del giocatore. In tutto questo però bisogna porre attenzione a non tirare troppo la corda, perché la dirigenza potrebbe decidere di rimpiazzare il giocatore con un vero arbitro. Nonostante non sia una nuova tipologia di match è da segnalare anche un rinnovamento dei Backstage Brawl che ora supportano fino a 4 giocatori e nuove interazioni ambientali, come ascensori funzionanti e vetrate da spaccare con la testa del malcapitato di turno, oltre a nuovi oggetti come microfoni e bottiglie che possono anche essere lanciati per colpire dalla distanza. Insomma, gli amanti del wrestling con WWE 2K24 potranno divertirsi per moltissime ore.

Oltre ad aggiungere nuovi contenuti e tipologie di incontri, Visual Concepts ha migliorato e rifinito il gameplay e le modalità già viste in WWE 2K23. Sul ring è possibile eseguire nuove tipologie di payback o scambiarsi colpi a ripetizione attraverso una serie di semplici QTE. Salendo sulle corde, poi, è possibile lanciarsi su un gruppo di avversari anche fuori dal ring, mentre è stata aggiunta qualche interazione in più nel backstage. Da quando la serie è tornata dalla pausa dopo il disastroso 2020 è stata intrapresa la giusta strada con un equilibrio tra arcade e simulazione con comandi semplici e intuitivi, e WWE 2K24 non fa eccezione andando solo a limare e aggiungendo nuove opzioni. Dal punto di vista tecnico WWE 2K24 si presenta con classica risoluzione in 4K su Xbox Series X e 60 fps solidi. Tirando le somme, quest’ultimo titolo dedicato al wrestling riesce senxz’ombra di dubbio ad offrire tutta una serie di contenuti che terranno incollati sullo schermo gli appassionati di lotta libera. Rimanendo in tema di abitudini i titoli della serie hanno sempre offerto una marea di contenuti, e WWE 2K24 non fa eccezione. Tra Showcase, MyRISE, MYGM, Universe, MyFACTION e tutte le possibilità di match liberi il gioco può tenervi occupati per centinaia di ore, a cui poi si aggiungono le sfide online e la Creation Suite con cui perdersi tra le infinite possibilità di personalizzazione di personaggi, arene, moveset e perfino i cartelloni del pubblico. Quest’anno inoltre il roster ha raggiunto l’incredibile numero di oltre 200 lottatori provenienti da tutte le epoche e brand, e altri ne verranno aggiunti con i prossimi DLC. Se proprio dovessimo trovare qualche lato negativo questo possiamo dire che WWE 2K24 offre un comparto tecnico buono ma non all’altezza dei tempi, e il motivo principale probabilmente è lo sviluppo ancora cross-gen. Da una parte è comprensibile come lasciare indietro una base di milioni di utenti non sia facile, ma più passa il tempo e più diventa difficile giustificare certi modelli poveri di dettagli, animazioni legnose e una fisica dei capelli quasi assente. Ad onore del vero qualche piccolo passo avanti è stato fatto, in particolare per l’illuminazione e le animazioni facciali che a detta degli sviluppatori sono state rinnovate da zero per il 90 per cento dei lottatori, ma il risultato è ancora sotto le aspettative. Tornano poi alcuni problemi di hitbox soprattutto quando si usano le armi e una intelligenza artificiale altalenante che passa da momenti di grande stupidità ad altri dove improvvisamente diventa invincibile, rendendo l’esperienza a volte frustrante, specialmente in modalità come lo Showcase dove bisogna eseguire specifiche mosse e l’avversario a volte proprio non ne vuole sapere di collaborare. In ogni caso WWE 2K24 è un titolo veramente divertente e ben fatto, a nostro avviso chiunque ami il mondo del wrestling dovrebbe giocare a questo videogame.

GIUDIZIO GLOBALE:

Grafica: 8,5

Sonoro: 9

Gameplay: 9

Longevità: 9,5

VOTO FINALE: 9

Francesco Pellegrino Lise

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Malware, nel 2023 l’Italia è la nazione più colpita dagli attacchi in tutta Europa

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Nel 2023, l’Italia è stato il primo Paese in Europa e il quarto al mondo più colpito dagli attacchi malware. Il dato è emerso da uno studio dell’azienda di sicurezza Trend Micro, che rivela come nella classifica delle nazioni più interessate dalla minaccia informatica, l’Italia sia preceduta solo da Giappone, Stati Uniti e India. Lo studio sottolinea anche un cambiamento nelle tattiche dei cybercriminali, che scelgono i propri obiettivi con maggiore attenzione. Gli attacchi prendono di mira profili selezionati e si affidano meno a campagne di hacking generiche. Il numero totale di malware intercettati in Italia nel 2023 è stato di 277.616.731, nel 2022 il dato era fermo a 246.941.068. Si tratta di un primato negativo in Europa per il terzo anno consecutivo, e quarto al mondo dopo Giappone (1.169.219.233), Stati Uniti (993.996.354) e India (288.557.845). I settori più colpiti sono la sanità, il bancario, la pubblica amministrazione. L’Italia è inoltre settima a livello globale per infezioni da macro malware, particolari minacce che agiscono in maniera complessa come i normali software, persino in grado di scrivere documenti e inviarli via email. L’Italia ha subito 8.343 attacchi di questo tipo. I ransomware diffusi verso gli utenti italiani sono stati, sempre nel 2023, 19.632, mentre le minacce tramite posta elettronica ammontano a 206.694.717. Gli esperti di Trend Micro affermano che, in generale, è del 10% l’aumento dei tentativi di infezione rispetto al 2022. “Assistiamo ad un cambiamento del panorama delle minacce”, spiegano da Trend Micro , “con i criminali che optano per la qualità delle campagne piuttosto che per la quantità: Invece di lanciare attacchi a una gamma più ampia di utenti e di affidarsi alle vittime che cliccano sui link dannosi presenti nei siti web e nelle email, vengono lanciati attacchi più sofisticati che utilizzano la specificità per ingannare un campo più ristretto di vittime di alto profilo. Ciò consente di eludere i livelli di rilevamento precoce, come i filtri di rete e di posta elettronica”. Un dato sicuramente allarmante che deve far riflettere sulla reale necessità di utilizzare misure precauzionali all’avanguardia e sempre aggiornate.

F.P.L.

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