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Renzi a Porta a Porta "In manovra aiuto a pensioni e anticipo. Dimissioni se vince No? Non cambio idea"

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Tempo di lettura 3 minuti Il premier: "Il problema è che quelli prima di noi hanno mangiato al ristorante e hanno lasciato da pagare"

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di Paolino Canzoneri

Nuove misure sulle pensioni sono previste nella legge di bilancio. Il nostro presidente del Consiglio sceglie la trasmissione serale di Porta a Porta della TV di Stato per spiegare e "rassicurare" gli italiani su importanti novità a favore delle classi meno abbienti da sempre costrette a sacrifici e pressioni di ogni tipo. Una ennesima "inversione di marcia" a favore anche di coloro che si erano trovati a dover navigare controvento in un mare di lacrime della Fornero che ostacolava la traversata verso la agoniata pensione anticipata. Due le misure sulle pensioni nella legge di bilancio che il premier spiega con le sue parole il primo intervento sugli assegni providenziali minimi: "Per dare chi ha più la mano sulla pensione minima" con "una sorta di quattordicesima" e trovare il modo di agevolare chi vuole andare in pensione prima, con uno scivolo o anticipo pensionistico, rinunciando a pochino. Tutti quelli che sono arrivati a tre anni prima della pensione o attraverso anticipo pensionistico che costi un'inezia o con accordi privati potranno andare in pensione anticipata", quando si dice 'intervento sulle pensioni' vuol dire che metteremo più denari in tasca a chi di pensione prende poco poco. A partire dal governo Prodi chi prende la pensione di meno di 750 euro al mese ha una sorta di quattordicesima, ragioniamo su un'ipotesi del genere". E' un piacere vedere il nostro premier comodamente seduto nella poltrone dello studio di Porta a Porta in pieno revival propagandistico da prima Repubblica sicuro e orgoglioso delle iniziative ma gli italiani comunque attendono con la solita pazienza che i bei proponimenti siano sempre seguiti da efficaci e concreti risultati. L'Italia da sempre ha sofferto un peso tremendo di regimi fiscali opprimenti che oltre a marcare in modo sempre più netto la distizione fra le classi, ha causato un preoccupante e pericoloso disinteresse per la politica. Riguardo all'agomento Referendum Renzi alla domanda postagli in studio su cosa potrebbe accadere il 4 Ottobre qualora la Consulta bocciasse una parte della legge elettorale, risponde con fermezza: "Siamo pronti a cambiare l'Italicum se ci sono i numeri in Parlamento. Sia che la Corte Costituzionale dica sì, sia che dica no. Il testo originale del governo era scritto molto meglio. Condivido il fatto che poteva essere scritto in modo più semplice.  A naso la data del referendum sarà tra il 15 novembre e il 5 dicembre. Sulle dimissioni nel caso di vittoria del "No" al referendum costituzionale non ci ho ripensato. Ma siccome in tanti mi hanno detto che non dovevo personalizzare, ho detto solo che non parlo più del mio futuro. Questo referendum non riguarda il futuro di una singola persona, ma il fatto che si possano ridurre delle poltrone, che solo la Camera darà la fiducia al governo e che si interverrà sulle regioni". Fra gli altri argomenti presi nella trasmissione, Renzi ha confermato quanto detto con Padoan a Cernobbio circa la concreta possibilità di rimanere stabili sul 2,3% nel rapporto fra deficit e pil e crede sia una dimostrazione di credibilità per un futuro il meno pesante possibile per figli e nipoti che non troverebbero le risorse necessarie per vivere la propria vita: "La Spagna cresce del 3%. Ma ha un deficit del 5%, che in Italia varrebbe circa 50 miliardi. Dessero a me 50 miliardi da dare ai cittadini o da ridurre le tasse, anche io avrei una crescita del 3%. Ma il problema è che quelli prima di noi hanno mangiato al ristorante e hanno lasciato da pagare. Per questo abbiamo il debito. E io non lo lascio da pagare a figli e nipoti". Riguardo al sisma del 24 Agosto del centro Italia il premier ha detto che i soldi devono essere spesi bene ed evitare il più possibile che sciacalli ne possano approfittare avviando interventi alla carlona con il risultato di sperpero di denaro utile per la ricostruzione delle zone disastrate. Fra i tanti argomenti presi e discussi anche contratti e MPS su cui crede e urge un possible un aumento di capitale mentre per i contratti dei dipendenti pubblici ha detto: "Da sette anni i dipendenti pubblici hanno il contratto bloccato. Lavoriamo perché nella legge di Stabilità sia sbloccato il loro adeguamento salariale". "Il bonus continuerà per gli insegnanti e i professori, sarà rinnovato: un piccolo contributo per formarsi. Se fai l'insegnante è giusto che lo Stato riconosca la tua funzione". Domande e pronte risposte, alcune già sentite altre meno ma che tutte attendono verifiche e concrete realizzazioni. Ci tocca sempre sperare e cercare di trovare qualche "traccia" di ottimismo per andare avanti.   

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Cronaca

Emanuela Bruni nuovo presidente della Fondazione MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo

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È Maria, detta Emanuela, Bruni frascatana classe 1960 la nuova presidente della Fondazione MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.
La scelta è stata ufficializzata dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione riunitosi oggi dopo la nomina di Alessandro Giuli come Ministro della Cultura.
La Bruni, giornalista professionista nonché scrittrice, è stata la prima Donna a presiedere l’Ufficio del Cerimoniale di Palazzo Chigi.
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana su nomina del presidente Carlo Azeglio Ciampi, di cui fu stretta collaboratrice in quanto responsabile della Comunicazione radiotelevisiva per l’ingresso nell’Euro, vanta un curriculum di alto spessore e profilo istituzionale: dall’ufficio stampa di Palazzo Chigi per circa un decennio al coordinamento dell’attività dei Servizi del Cerimoniale Nazionale ed Internazionale.
Già assessore alla Cultura della città di Frascati, di cui oggi è consigliere comunale e presidente della Commissione Affari Istituzionali della città Tuscolana, la neopresidente Emanuela Bruni, laureata in lettere e con un Master in Comunicazione Istituzionale e Relazione con i Media per la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, è “giornalista di razza” passata attraverso le redazioni di testate importanti come “L’eco di Bergamo” ed il “Sole24Ore”.
Appassionata ed esperta di arte ed architettura è oggi nell’Ufficio Stampa dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia.

Tra le sue pubblicazioni spiccano il “Piccolo dizionario delle italiane”, “La frascatana e le altre” e l’ultima sua opera, “Verde e antico” dedicata ai giardini ed ai paesaggi dei Castelli Romani.
La Bruni, negli ultimi anni, ha dato vita ad uno dei salotti letterari più importanti di Frascati e della provincia romana “Libri in Osteria” che ha ospitato autori del calibro di Angelo Polimeno Bottai, Luigi Contu, Riccardo Cucchi, Antonella Prenner, Michele Bovi e tanti tanti altri.

Giunga alla neopresidente Emanuela Bruni da parte della redazione de L’osservatore d’Italia l’augurio per un buon lavoro

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Ambiente

Tragedia sul Monte Bianco: Ritrovati i corpi di quattro alpinisti

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Due italiani e due coreani vittime della montagna. L’ultimo sogno realizzato sul Cervino prima del fatale destino

Un silenzio carico di dolore avvolge le pendici del Monte Bianco, dove ieri sono stati ritrovati i corpi senza vita di quattro alpinisti: due italiani e due coreani. Sara Stefanelli e Andrea Galimberti, i due connazionali di cui si erano perse le tracce dal 7 settembre, hanno trovato il loro ultimo riposo tra i ghiacci eterni della montagna che amavano.

Il tragico epilogo è giunto dopo giorni di angosciosa attesa e speranza. Le condizioni meteorologiche avverse avevano impedito per tre interminabili giorni il decollo degli elicotteri di soccorso. Solo ieri, con una schiarita, un elicottero del soccorso alpino francese è riuscito a levarsi in volo, portando alla luce la drammatica verità.

Etienne Rolland, comandante del Pghm di Chamonix, ha confermato che le due cordate sono state “rapidamente localizzate”, grazie alle informazioni sul loro probabile percorso e altitudine. Una conferma che rende ancora più straziante l’idea che i soccorritori sapessero dove cercare, ma fossero stati ostacolati dalle forze della natura.

La notizia ha scosso profondamente la comunità alpinistica e non solo. Sulla pagina Facebook di Andrea Galimberti, una cascata di messaggi di cordoglio ha sostituito le precedenti speranze di un lieto fine. Amici e conoscenti piangono ora la perdita di un appassionato alpinista e della sua compagna d’avventure, Sara.

Le ultime immagini condivise sui social dai due mostrano momenti di pura gioia sul Cervino, appena pochi giorni prima della tragedia. Scatti che ora assumono un significato quasi profetico, immortalando l’ultimo grande sogno realizzato insieme. Andrea descriveva con entusiasmo l’ascesa al Cervino compiuta il 3 settembre: “Dopo il classico corso di alpinismo tre mesi fa Sara inizia ad arrampicare con me. Davvero tanta roba da subito, in alta quota sul facile non ha problemi anzi va da Dio”.

Queste parole, cariche di orgoglio e affetto, risuonano ora come un addio involontario, un testamento della passione che li univa e che li ha portati a sfidare le vette più impervie.

La tragedia sul Monte Bianco non ha risparmiato nemmeno i due alpinisti coreani, il cui destino si è intrecciato fatalmente con quello degli italiani. Quattro vite spezzate, quattro storie di passione per la montagna interrotte bruscamente.

Mentre la comunità alpinistica si stringe nel dolore, questa tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza in montagna e sui rischi che anche i più esperti corrono nell’affrontare le sfide delle alte quote. Il Monte Bianco, maestoso e implacabile, si conferma ancora una volta una bellezza tanto affascinante quanto pericolosa, capace di regalare emozioni uniche ma anche di reclamare un tributo altissimo.

Le indagini sulle cause precise dell’incidente sono ancora in corso, ma già si leva un coro unanime: quello della prevenzione e della prudenza, anche per i più esperti. Perché la montagna, nella sua immensa bellezza, resta sempre un ambiente che richiede il massimo rispetto e un’infinita cautela.

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Economia e Finanza

Manovra economica: Giorgetti illustra il quadro, dubbi su tetti agli emendamenti

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Il ministro dell’Economia spiega le difficoltà legate alle nuove regole europee. Tajani: “Grande unità di intenti nel Centrodestra”

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto il punto sulla manovra economica in una riunione con i parlamentari della Lega, alla presenza di Matteo Salvini. “Ho illustrato ampiamente la cornice della manovra,” ha dichiarato Giorgetti, evidenziando le complessità del processo dovute alle nuove regole del Patto di Stabilità europeo. “Queste nuove norme rendono difficile non solo la preparazione del bilancio, ma anche la gestione degli emendamenti, poiché dobbiamo rispettare clausole stringenti riguardanti la spesa pubblica,” ha aggiunto il ministro. Tuttavia, ha precisato che al momento non sono stati discussi eventuali limiti sul numero di emendamenti.

Le dichiarazioni di Giorgetti giungono all’indomani di un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, durante il quale i leader del Centrodestra hanno discusso la Legge di Bilancio. In merito all’incontro, il vicepremier Antonio Tajani ha espresso ottimismo: “C’è grande unità di intenti nel Centrodestra, come ha dimostrato la riunione di ieri,” ha affermato Tajani in un’intervista. Tra i temi al centro della manovra, il taglio del cuneo fiscale e le privatizzazioni sono considerati prioritari per finanziare misure come l’aumento delle pensioni minime.

Il ruolo della Bce e la riduzione del debito

Tajani ha anche ribadito l’importanza di una strategia per la riduzione del debito pubblico, sottolineando la necessità di un taglio dei tassi di interesse almeno dello 0,50%. “È giunto il momento che la Bce si trasformi da guardiana dell’inflazione a una vera banca centrale che sostenga l’economia reale,” ha dichiarato.

Incontro con Forza Italia: conferme e proposte

Sempre nella giornata odierna, una delegazione di Forza Italia, composta dai capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, insieme a esponenti economici del partito, ha incontrato Giorgetti presso il Ministero dell’Economia per discutere l’impostazione della manovra. “Forza Italia ha espresso apprezzamento per la struttura della manovra, in linea con le indicazioni del segretario Antonio Tajani,” si legge in una nota del partito. Tra le priorità di FI, confermate durante l’incontro, vi sono il taglio del cuneo fiscale, la riduzione dell’Irpef e l’aumento delle pensioni minime.

Il confronto ha toccato anche temi come il costo dell’energia e la competitività delle imprese italiane. Forza Italia ha inoltre proposto di estendere le tutele al lavoro femminile, in particolare alle lavoratrici autonome, e di confermare il sostegno ai giovani con misure dedicate alla prima casa e all’inizio di nuove attività imprenditoriali. In conclusione, il partito ha ribadito l’importanza delle liberalizzazioni e della tassazione dei colossi del web, un tema che potrebbe essere esteso anche in ambito europeo.

Il dialogo tra governo e maggioranza proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di definire una manovra che tenga conto delle esigenze di crescita economica, stabilità finanziaria e rispetto delle nuove direttive europee.

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