Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 4 minuti
di Emanuel Galea
Intervenendo alla 69 sima Assemblea generale di Confartigianato, parlando del tema immigrazione, Emma Bonino si è permessa di togliersi qualche sassolino dalla scarpa, guardandosi bene, al contempo, dal puntare il dito verso chicchessia e non volendo fare torto a nessuno ha fatto ricorso al “noi maiestatis”, dicendo fra l’altro quello che ormai sta sulla bocca di tutti e cioè :
“All’inizio non ci siamo resi conto che era un problema strutturale e non di una sola estate. E ci siamo fatti male da soli. Siamo stati noi a chiedere che gli sbarchi avvenissero tutti in Italia, anche violando Dublino. “E dal 2014-2016 che il coordinatore fosse a Roma, alla Guardia Costiera e che gli sbarchi avvenissero tutti quanti in Italia, lo abbiamo chiesto noi, l’accordo l’abbiamo fatto noi, violando di fatto Dublino. Disfare questo accordo adesso è piuttosto complicato.”
A firmare l’accordo del piano operativo Triton , subentrato a “Mare Nostrum” fu il governo Renzi-Alfano, lo stesso che alla vigilia di una riunione a Varsavia con Frontex, ha discusso il mandato operativo della missione.
“Triton è un’operazione che esiste in accordo con le autorità italiane”. Questo è quanto riportava un portavoce di Frontex..
Il Piano “operazione Triton” ha visto la luce tra settembre e ottobre del 2014 e l'operazione ha preso il via il primo novembre dello stesso anno.
Già dalla sua nascita il piano mostrava le sue zone d’ombra. Ad Triton hanno partecipato 27 Paesi dei 28 e di quest’ultimi, solamente 15 attualmente contribuiscono volontariamente all'operazione. Questi sono Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia, Germania, Paesi Bassi, Francia, Spagna, Portogallo, Italia, Austria, Svizzera, Romania, Polonia, Lituania e Malta.
Sembra che ai restanti 13 Stati della così detta Unione, nulla importa della sicurezza dei confini, del salvataggio dei profughi. L’inizio dell’operazione non fu certo molto felice e neppure di buon auspicio per la tanto invocata “integrazione europea”.
Come se questa anomalia non bastasse, l’Italia ci ha messo del suo.
Il governo Renzi, nominato da Napolitano con la stampella di Alfano, ha sottoscritto il piano dell’operazione Triton, accettando in piena autonomia che tutte le unità navali partecipanti all'operazione e operanti sotto il comando di Roma, fossero autorizzate a sbarcare sul territorio italiano, in condizioni di sicurezza e le persone intercettate e salvate.
Sia la Bonino che un portavoce di Frontex confermano questo accordo anche se a oggi non si è visto alcun documento a suffragio.
All’insaputa del popolo italiano hanno reso l’Italia “paese aperto – terra di nessuno – nazione senza frontiere”. Qualcuno grida al tradimento, i presupposti ci sarebbero ma la voce è afona, il tono basso, l’interesse molto fiacco.
Renzi non risponde, scrive libri cercando di emulare Macron. Al Tg2 , anziché cercare di dare ragione della disavventura in cui ha infilato l’Italia, anziché rispondere alle tante domande e dubbi che si sollevano intorno a questo brutto pasticcio, Renzi rilancia il suo nuovo programma di governo: “Aiutiamoli a casa loro, è buon senso.”
Di quale buon senso parla Renzi, di quando con disinvoltura firmò quell’accordo? Gli italiani vogliono chiarezza, vogliono sapere quale è stata la contropartita offerta da Bruxelles!
“Aiutiamoli a casa loro” dice Renzi mentre il buon senso vuole che si inizi a fermare l’invasione e contemporaneamente risolvere le problematiche create da quelli che sono già in Italia e che l’Europa disconosce.
Renzi tace e così acconsente di avere sbagliato firmando quell’accordo. Tace e non spiega perché lo aveva firmato, cosa ha avuto in cambio. Confessa anche di avere sbagliato mettendo il Fiscal Compact in Costituzione. Renzi scorda persino la sconfitta della sua riforma costituzionale, giorno per lui infausto del 4 dicembre. Renzi sbaglia il Jobs Act. Renzi confessa ma non si pente.
“…..ci siamo fatti male da soli”, scriveva la Bonino riferendosi alla firma del Piano Operativo Triton. Troppi errori per una volta sola.
“Disfare questo accordo (Il Piano Triton ndr) adesso è piuttosto complicato” concludeva la Bonino. Complicato sì, ma non impossibile. L’Europa non può pretendere di farsi perdonare le sue inadempienze, la sua inadeguatezza a governare l’emergenza immigrazione, offrendo l’elemosina a uno dei paesi fondatori dell’Unione.. Se Renzi o Gentiloni che sia, dovessero accettare il “piatto di lenticchie” in cambio , offerto pietosamente , con l’obiettivo di calmare la coscienza dei burocrati a Bruxelles, sarebbe loro imperdonabile, sarebbe una vergogna.
Oramai in quest’Europa sembra che le regole valgono solamente per l’Italia. Esempio è che nonostante il meccanismo di sorveglianza degli squilibri macroeconomici messo a punto dalla Commissione,il bilancio commerciale della Germania viaggia con un surplus di svariati decine di miliardi e la Ue guarda imbarazzata seppure tacendo.
L’Europa è più che deficitaria, direi fallimentare, nella sua politica estera, vedi le vicende del medio – oriente (Siria,/Iraq e Libia, Egitto e Gaza).
L’Europa è stata inadempiente verso l’Italia, responsabile di subire impotente il fallimento della politica di distribuzione dei profughi tra i 27 Stati membri; l’Europa ha assistito tacendo alla violazione del patto di Dublino, mentre si infrangeva il concetto di extraterritorialità delle navi Triton battenti bandiera straniera; ha acconsentito alla sospensione del Trattato di Schengen; assiste impotente alle chiusure delle frontiere da parte degli Stati del nord; è inadempiente in tutto questo e non solo.
Con quale pretesa, un’Europa con la sua autorità depauperata può pretendere di appellarsi a delle convenzioni per vietare a uno Stato sovrano l’opzione di congelare il comma del Piano Operativo Triton, che attualmente impegna il governo nazionale “affinché gli sbarchi avvengano tutti quanti in Italia” ?
A quale titolo pretende di vietare all’Italia minacciata dall’ invasione emigratoria, di chiudere i suoi porti per difendere il proprio territorio, i cittadini e la sua sovranità?
Può un’Europa con una “trave nel proprio occhio” obiettare alla “pagliuzza” in quello di uno dei suoi Stati membri?
Di questo “buon senso” avrà bisogno qualsiasi governo che vorrà risolvere il problema, quel buon senso di cui parla Renzi verrà in seguito.
Correlati