RENZI – MENARINI: QUELLA STRANA COPPIA DI FIRENZE DALLA MERKEL

di Cinzia Marchegiani

L’hanno nominata la delegazione degli undici, quella convocata dal premier Matteo Renzi che lo corso 17 marzo ha incontrato la cancelliera Angela Merkel.

Appuntamento importante per il destino di tanti italiani, obiettivo primario per Matteo Renzi era quello di convincere la cancelliera tedesca riguardo la proposta di alzare di un 0,3/0,4 percento il rapporto tra deficit e pil, anche se in questo contesto sarà compito esclusivo del Parlamento Europeo e della Commissione la responsabilità e la variazione in merito.

Nella squadra italiana al summit tedesco oltre i politici dell’attuale governo Pier Carlo Padoan ministro dell’economia,  Federica Mogherini Ministro degli Affari Esteri , Federica Guidi Ministro dello Sviluppo Economico, Roberta Pinotti Ministro della Difesa, Giuliano Poletti Ministro del Lavoro e Maurizio Lupi  Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti l’enfant prodige, rottamatore del Partito Democratico e ora anche del Senato, si è giocato anche la carta dei big del patrimonio industriale nostrano. I titolari di questa maglia: Giorgio Squinzi, Presidente di Confindustria, Fulvio Conti dell'Enel, Mario Greco delle Generali e ultimo inserimento, gioco forza dei legami con il gruppo farmaceutico Menarini con la città di Firenze, Lucia Aleotti.

Ricordiamo che proprio lo scorso gennaio il Gruppo Menarini aveva consegnato tre alloggi di edilizia popolare assieme al primo cittadino alla città di Firenze, l’azienda farmaceutica aveva ristrutturato gli appartamenti di proprietà comunale mettendo a norma impianti elettrici, meccanici e termo-sanitari, sostituendo i rivestimenti nelle cucine e revisionando e sostituendo infissi, impegnadosi a contribuire ad un tetto confortevole per le famiglie fiorentine colpite dalla crisi economica (cui sono assegnati in base alla graduatoria sociale del Comune di Firenze).

Scelta coraggiosa per Matteo Renzi portare in Europa un colosso farmaceutico italiano sotto l’occhio del ciclone della Magistratura da diversi anni e che proprio in questi giorni la Procura di Firenze, ha aperto un’altra inchiesta a carico sempre della famiglia Aleotti.

Ora l’indagine mira a verificare l’ipotesi di riciclaggio o reimpiego di denaro da provenienza illecita in attività economiche e finanziarie, con cui la stessa Menarini ha acquistato il 4 percento del capitale della banca Monte Paschi di Siena MPS.

Si legge che per i PM Ettore Squillace Greco e Luca Turco le somme utilizzate proverrebbero da parte dei fondi accumulati dal Alberto Aleotti (padre di Lucia, ora Vicepresidente del Gruppo Menarini e Alberto Giovanni, Consigliere della MPS dal 28 aprile 2012) che proprio nell’aprile scorso è stato  ritenuto incapace di partecipare al processo per la truffa sui principi attivi dei farmaci al Servizio Sanitario Nazionale. Il capostipite, per le sue condizioni di salute non può essere processato per la truffa cui si sono dichiarati parte civile la Presidenza del Consiglio, il Ministero della Salute e quasi tutte le Regioni e le Asl d'Italia.

Ma la nuova bufera della Magistratura partita appena lo scorso 24 marzo ha aperto il dibattimento del processo per riciclaggio e frode fiscale a carico dei figli Lucia e Alberto Giovanni. L’attuale vicenda giudiziaria si articola sulle operazioni con cui la Menarini ha riportato i suddetti capitali tramite Scudo Fiscale e depositati tramite la Banca USB da cui avrebbe preso 178 milioni di euro necessari alle manovre per acquisire le azioni MPS. La prossima udienza è in agenda  per il prossimo 5 maggio.

Un’inchiesta che riapre voragini immense, conflitti  e crepe mostruose dove le lobby del farmaco hanno spesso legami troppo profondi con le quotazioni in borsa, società estere usate spesso come scatole cinesi… un sistema economico, che offre chance ghiotte, che nulla ha a che fare con la scienza medica,  e quindi è lecito sempre ricordare che l’industria del farmaco è un’azienda  tesa al profitto.

Renzi – Menarini una strana coppia che farà parlare, si auspica solo per questioni positive.

I legami tra il PD con la Banca Monte Paschi di Siena, si moltiplicano ora con il gruppo Menarini, che oltre ad avere Alberto Giovanni Aleotti nel Consiglio di Amministrazione della banca, ha acquistato il 4% del capitale della stessa MPS che nei mesi precedenti è stata definita la grande banca italiana a essere ancora controllata da un azionista di maggioranza «politico». Si legge: La Fondazione MPS, presieduta da Antonella Mansi, è governata da un consiglio di 14 componenti, dei quali la metà è nominata da Comune (4 membri), Provincia (2) e Regione (1) e il resto dalle istituzioni locali che – eccetto la Diocesi – alla politica fanno capo. A Siena la «politica» fa rima con Pd.”

In merito alle affermazioni che il premier Matteo Renzi ha fatto in visita dalla Merkel: «L’UE non causa problemi, ma è la soluzione… occorre restituire ai cittadini la possibilità di credere che l’UE non è la causa ma la soluzione dei problemi. Quei partiti che lo dicono sbagliano», sarebbe lecito chiedersi se il nostro premier ha acquisito il ruolo predominante dell’UE e della sua responsabilità in questa crisi poiché il sospetto scatta automatico soprattutto dopo che il Parlamento Europeo ha condannato aspramente le condizioni imposte dalla TROIKA in cambio dell'assistenza finanziaria responsabili di aver messo in pericolo gli obiettivi sociali dell'unione europea, e ha consegnato un  verdetto  inconfondibile: “La disoccupazione è aumentata, in particolare tra i giovani (e ciò porta alla loro emigrazione) e molte piccole imprese hanno fallito. I tassi di povertà sono aumentati, anche tra la classe media.”

L’importante ora è capire se si è consapevoli del danno perpetrato in tutti questi anni dall’azione e la cecità dei funzionari europei…e dai meccanismi di un’Europa che invece di attivarsi per una giustizia sociale né è diventata la causa del suo fallimento!