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Renzi rilancia il ponte sullo stretto: "Eccoci, siamo pronti"

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Tempo di lettura 4 minuti L'annuncio di Matteo Renzi di voler portare avanti il progetto per la costrzune del ponte sullo Stretto di Messina divide la politica italiana

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Redazione

Da sempre è uno dei progetti più evocati e più forieri di polemiche: il Ponte sullo Stretto di Messina, sogno accarezzato nella Prima come nella Seconda Repubblica e che oggi emerge nella prima giornata di campagna elettorale per il referendum costituzionale. Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi rilancia a sorpresa l'idea per dare all'Italia, spiega, una nuova possibilita' di creare occupazione e sviluppo."Bisogna completare il collegamento tra Napoli e Palermo – dice Renzi da Milano, dove partecipa alla celebrazione dei 110 anni del Gruppo Salini. – un'operazione che porti 100 mila posti di lavoro e serva a togliere la Calabria dall'isolamento e ad avere la Sicilia piu' vicina". Il mondo imprenditoriale faccia la sua parte, aggiunge, e per quel che riguarda il ruolo del governo "noi siamo pronti, noi ci siamo".Gli alleati di Ap esultano: l'idea l'abbiamo gia' fatta nostra da tempo. Anzi, la legge per sbloccare la realizzazione del Ponte sullo Stretto sia inserita nel calendario della Camera dei prossimi tre mesi. Ma a far capire che si sta per aprire il dibattito arriva la presa di posizione di Sinistra Italiana, che con Arturo Scotto parla dell'ennesimo spot elettorale da parte dell'esecutivo. "Da qui al 4 dicembre ne vedremo delle belle", presagisce Scotto, "Non potendo convincere gli italiani sulla bonta' dello stravolgimento della nostra Carta costituzionale Renzi non fara' altro che moltiplicare le promesse".

Il M5S, che in Sicilia ha appena concluso la sua kermesse, si concentra direttamente sulla campagna referendaria, con Alessandro Di Battista che, tramite l'immancabile facebook, invita con toni veterotestamentari: "Scegliete da che parte stare, se state dalla parte del no diamoci da fare che siamo Davide contro Golia!". Gli risponde Angelino Alfano: "Gli antirenziani che condividono la riforma costituzionale dovrebbero votare per l'Italia, non contro Renzi". Insomma, tutti dovrebbero concentrarsi solo ed esclusivamente sul quesito del 4 dicembre.

L'annuncio di Matteo Renzi di voler portare avanti il progetto per la costrzune del ponte sullo Stretto di Messina divide la politica italiana. Area popolare propone di inserire la legge per sbloccare la realizzazione nel calendario della Camera dei prossimi tre mesi. Il capogruppo Maurizio Lupi ha sottolineato che "ora serve una legge che dica che il Ponte si realizzera'".

Sul fronte opposto il senatore di Forza Italia, Altero Matteoli, gia' ministro delle Infrastrutture nell'ultimo governo Berlusconi: "Viene proprio da ridere di gusto" dice, "Adesso mi aspetto che anche i piu' riottosi nel Pd e nella sinistra, quelli che hanno urlato allo scandalo contro Berlusconi e il suo governo che il Ponte lo stavano costruendo, dicano di aver cambiato parere. Oppure che si siano piegati al volere dello statista fiorentino. Aspettiamo e vediamo".

Sulla stessa linea il capogruppo alla Camera di Sinistra Italiana, Arturo Scotto, secondo cui "con l'ennesima 'sparata' sul Ponte sullo Stretto, Renzi ha inaugurato la campagna referendaria. Da qui al 4 dicembre ne vedremo delle belle. Non potendo convincere gli italiani sulla bonta' dello stravolgimento della nostra Carta costituzionale Renzi non fara' altro che moltiplicare le promesse. Oggi il Ponte domani chissa'". "Vorrei ricordare a Renzi che questa opera mai iniziata e' gia' costata ai contribuenti italiani parecchi soldi" afferma, "Il tutto senza nemmeno una pietra posata. Saranno i cittadini calabresi e siciliani a dire di no ad un'opera pubblica buona solo per le clientele e per gli affari delle mafie e assolutamente inutile per lo sviluppo di quell'area. Renzi si preoccupi dello stato in cui si trova il nostro Paese e lasci stare le opere inutili".

"Renzi il finto rottamatore utilizza argomenti da Prima Repubblica", afferma Andrea Cioffi, capogruppo M5S in commissione Lavori pubblici al Senato "Promette che con il faraonico e senza senso ponte di Messina si realizzeranno 100.000 posti di lavoro. E i debiti per lo Stato? Sembrano le promesse di Berlusconi o quelle di Montezemolo per le faraoniche 'Olimpiadi di Roma 2024' che in realta' creerebbero solo debiti faraonici per lo Stato e Roma Capitale", aggiunge. "Ma e' lo stesso Renzi che il 1 ottobre 2012 dichiarava 'continuano a parlare dello Stretto di Messina, ma io dico che gli otto miliardi li dessero alle scuole per la realizzazione di nuovi edifici e per renderle piu' moderne e sicure'?", si chiede. "Il Ponte sullo Stretto di Messina e' un opera inutile e costosissima. Quelle risorse vengano utilizzate semmai per finanziare misure di sostegno al reddito per ridare dignita' a 9 milioni di cittadini o per le opere di manutenzione ed efficientamento energetico degli edifici pubblici e la manutenzione delle nostre strade", osserva ancora.

"Un progetto ambizioso, necessario per lo sviluppo del Meridione. Insieme alla Salerno-Reggio Calabria, potrebbe rappresentare la spina dorsale su cui innestare il rilancio del Sud Italia" dice Gianfranco Librandi di Scelta Civica "Credo pero' che, vista la situazione ancora grave del nostro debito pubblico, non si debba aggiungere un capitolo di spesa cosi' importante alle finanze statali. Per questo ritengo che si debbano coinvolgere esclusivamente i privati. Gli imprenditori sarebbero orgogliosi di partecipare a un progetto cosi' ambizioso, che potrebbe diventare simbolico per il nostro paese e per il nostro sud e, allo stesso tempo, si verrebbero a creare business e posti di lavoro sani, a costo zero per lo Stato", conclude Librandi.

Dal mondo dlel'economia viene la cauta soddisfazione di Natale Mazzuca, presidente di Unindustria Calabria:"conferma di una grande attenzione che il governo ha verso il Sud e in particolare verso la Calabria e la Sicilia, ma accanto a quest'opera maestosa, che e' bene realizzare anche per non incorrere nelle penali previste, serve un sistema di trasporti integrato per le persone e le merci". "Pero' – dice all'Agi – accanto al ponte servono altre infrastrutture, come l'alta velocita' ferroviaria, che non deve arrestarsi a salerno, la nuova statale ionica, in alcuni tratti gia' realizzata; i collegamenti aeroportuali e portuali ed il completamento dell'A3 anche nel tratto fra Cosenza e Altilia Grimaldi, per il quale e' previsto solo il restyling. Il Ponte – dichiara ancora Mazzuca – avvicinera' la Sicilia al Continente, ma sara' anche un'opera di grande importanza turistica per le due regioni coinvolte, un grande attrattore, per cui sara' un fattore di sviluppo".

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Cronaca

Emanuela Bruni nuovo presidente della Fondazione MAXXI – Museo delle Arti del XXI secolo

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È Maria, detta Emanuela, Bruni frascatana classe 1960 la nuova presidente della Fondazione MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.
La scelta è stata ufficializzata dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione riunitosi oggi dopo la nomina di Alessandro Giuli come Ministro della Cultura.
La Bruni, giornalista professionista nonché scrittrice, è stata la prima Donna a presiedere l’Ufficio del Cerimoniale di Palazzo Chigi.
Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana su nomina del presidente Carlo Azeglio Ciampi, di cui fu stretta collaboratrice in quanto responsabile della Comunicazione radiotelevisiva per l’ingresso nell’Euro, vanta un curriculum di alto spessore e profilo istituzionale: dall’ufficio stampa di Palazzo Chigi per circa un decennio al coordinamento dell’attività dei Servizi del Cerimoniale Nazionale ed Internazionale.
Già assessore alla Cultura della città di Frascati, di cui oggi è consigliere comunale e presidente della Commissione Affari Istituzionali della città Tuscolana, la neopresidente Emanuela Bruni, laureata in lettere e con un Master in Comunicazione Istituzionale e Relazione con i Media per la Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, è “giornalista di razza” passata attraverso le redazioni di testate importanti come “L’eco di Bergamo” ed il “Sole24Ore”.
Appassionata ed esperta di arte ed architettura è oggi nell’Ufficio Stampa dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia.

Tra le sue pubblicazioni spiccano il “Piccolo dizionario delle italiane”, “La frascatana e le altre” e l’ultima sua opera, “Verde e antico” dedicata ai giardini ed ai paesaggi dei Castelli Romani.
La Bruni, negli ultimi anni, ha dato vita ad uno dei salotti letterari più importanti di Frascati e della provincia romana “Libri in Osteria” che ha ospitato autori del calibro di Angelo Polimeno Bottai, Luigi Contu, Riccardo Cucchi, Antonella Prenner, Michele Bovi e tanti tanti altri.

Giunga alla neopresidente Emanuela Bruni da parte della redazione de L’osservatore d’Italia l’augurio per un buon lavoro

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Ambiente

Tragedia sul Monte Bianco: Ritrovati i corpi di quattro alpinisti

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Due italiani e due coreani vittime della montagna. L’ultimo sogno realizzato sul Cervino prima del fatale destino

Un silenzio carico di dolore avvolge le pendici del Monte Bianco, dove ieri sono stati ritrovati i corpi senza vita di quattro alpinisti: due italiani e due coreani. Sara Stefanelli e Andrea Galimberti, i due connazionali di cui si erano perse le tracce dal 7 settembre, hanno trovato il loro ultimo riposo tra i ghiacci eterni della montagna che amavano.

Il tragico epilogo è giunto dopo giorni di angosciosa attesa e speranza. Le condizioni meteorologiche avverse avevano impedito per tre interminabili giorni il decollo degli elicotteri di soccorso. Solo ieri, con una schiarita, un elicottero del soccorso alpino francese è riuscito a levarsi in volo, portando alla luce la drammatica verità.

Etienne Rolland, comandante del Pghm di Chamonix, ha confermato che le due cordate sono state “rapidamente localizzate”, grazie alle informazioni sul loro probabile percorso e altitudine. Una conferma che rende ancora più straziante l’idea che i soccorritori sapessero dove cercare, ma fossero stati ostacolati dalle forze della natura.

La notizia ha scosso profondamente la comunità alpinistica e non solo. Sulla pagina Facebook di Andrea Galimberti, una cascata di messaggi di cordoglio ha sostituito le precedenti speranze di un lieto fine. Amici e conoscenti piangono ora la perdita di un appassionato alpinista e della sua compagna d’avventure, Sara.

Le ultime immagini condivise sui social dai due mostrano momenti di pura gioia sul Cervino, appena pochi giorni prima della tragedia. Scatti che ora assumono un significato quasi profetico, immortalando l’ultimo grande sogno realizzato insieme. Andrea descriveva con entusiasmo l’ascesa al Cervino compiuta il 3 settembre: “Dopo il classico corso di alpinismo tre mesi fa Sara inizia ad arrampicare con me. Davvero tanta roba da subito, in alta quota sul facile non ha problemi anzi va da Dio”.

Queste parole, cariche di orgoglio e affetto, risuonano ora come un addio involontario, un testamento della passione che li univa e che li ha portati a sfidare le vette più impervie.

La tragedia sul Monte Bianco non ha risparmiato nemmeno i due alpinisti coreani, il cui destino si è intrecciato fatalmente con quello degli italiani. Quattro vite spezzate, quattro storie di passione per la montagna interrotte bruscamente.

Mentre la comunità alpinistica si stringe nel dolore, questa tragedia riaccende il dibattito sulla sicurezza in montagna e sui rischi che anche i più esperti corrono nell’affrontare le sfide delle alte quote. Il Monte Bianco, maestoso e implacabile, si conferma ancora una volta una bellezza tanto affascinante quanto pericolosa, capace di regalare emozioni uniche ma anche di reclamare un tributo altissimo.

Le indagini sulle cause precise dell’incidente sono ancora in corso, ma già si leva un coro unanime: quello della prevenzione e della prudenza, anche per i più esperti. Perché la montagna, nella sua immensa bellezza, resta sempre un ambiente che richiede il massimo rispetto e un’infinita cautela.

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Economia e Finanza

Manovra economica: Giorgetti illustra il quadro, dubbi su tetti agli emendamenti

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Il ministro dell’Economia spiega le difficoltà legate alle nuove regole europee. Tajani: “Grande unità di intenti nel Centrodestra”

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha fatto il punto sulla manovra economica in una riunione con i parlamentari della Lega, alla presenza di Matteo Salvini. “Ho illustrato ampiamente la cornice della manovra,” ha dichiarato Giorgetti, evidenziando le complessità del processo dovute alle nuove regole del Patto di Stabilità europeo. “Queste nuove norme rendono difficile non solo la preparazione del bilancio, ma anche la gestione degli emendamenti, poiché dobbiamo rispettare clausole stringenti riguardanti la spesa pubblica,” ha aggiunto il ministro. Tuttavia, ha precisato che al momento non sono stati discussi eventuali limiti sul numero di emendamenti.

Le dichiarazioni di Giorgetti giungono all’indomani di un vertice di maggioranza a Palazzo Chigi, durante il quale i leader del Centrodestra hanno discusso la Legge di Bilancio. In merito all’incontro, il vicepremier Antonio Tajani ha espresso ottimismo: “C’è grande unità di intenti nel Centrodestra, come ha dimostrato la riunione di ieri,” ha affermato Tajani in un’intervista. Tra i temi al centro della manovra, il taglio del cuneo fiscale e le privatizzazioni sono considerati prioritari per finanziare misure come l’aumento delle pensioni minime.

Il ruolo della Bce e la riduzione del debito

Tajani ha anche ribadito l’importanza di una strategia per la riduzione del debito pubblico, sottolineando la necessità di un taglio dei tassi di interesse almeno dello 0,50%. “È giunto il momento che la Bce si trasformi da guardiana dell’inflazione a una vera banca centrale che sostenga l’economia reale,” ha dichiarato.

Incontro con Forza Italia: conferme e proposte

Sempre nella giornata odierna, una delegazione di Forza Italia, composta dai capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, insieme a esponenti economici del partito, ha incontrato Giorgetti presso il Ministero dell’Economia per discutere l’impostazione della manovra. “Forza Italia ha espresso apprezzamento per la struttura della manovra, in linea con le indicazioni del segretario Antonio Tajani,” si legge in una nota del partito. Tra le priorità di FI, confermate durante l’incontro, vi sono il taglio del cuneo fiscale, la riduzione dell’Irpef e l’aumento delle pensioni minime.

Il confronto ha toccato anche temi come il costo dell’energia e la competitività delle imprese italiane. Forza Italia ha inoltre proposto di estendere le tutele al lavoro femminile, in particolare alle lavoratrici autonome, e di confermare il sostegno ai giovani con misure dedicate alla prima casa e all’inizio di nuove attività imprenditoriali. In conclusione, il partito ha ribadito l’importanza delle liberalizzazioni e della tassazione dei colossi del web, un tema che potrebbe essere esteso anche in ambito europeo.

Il dialogo tra governo e maggioranza proseguirà nelle prossime settimane, con l’obiettivo di definire una manovra che tenga conto delle esigenze di crescita economica, stabilità finanziaria e rispetto delle nuove direttive europee.

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