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Ricerca sul cancro, università di Torino tra le migliori al mondo: primo e unico ateneo italiano nella classifica di Nature

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La prestigiosa rivista scientifica Nature, considerata una delle più autorevoli dalla comunità scientifica internazionale, ha recentemente pubblicato la classifica mondiale delle migliori 200 istituzioni accademiche impegnate nella ricerca sul cancro, la Nature Index 2020 Cancer Table. L’Università di Torino risulta essere il primo e unico Ateneo italiano presente in graduatoria, collocato alla 176° posizione a livello globale.

La presenza dell’Ateneo di Torino in questa classifica testimonia che la ricerca condotta nei suoi Dipartimenti tiene il passo, in questo settore in rapida evoluzione, con gli istituti dei Paesi a livello globale maggiormente presenti. Gli Stati Uniti guidano la classifica con l’Università di Harvard e compaiono nella graduatoria di Nature con 85 istituzioni accademiche, seguiti dalla Cina con 43 istituzioni accademiche.

La classifica Nature Index 2020 Cancer prende in considerazione la produzione di articoli scientifici sulla ricerca sul cancro scritti tra il 1° gennaio 2015 e il 31 agosto 2019 e presenti nel Nature Index, un database costantemente aggiornato relativo alle affiliazioni degli autori di articoli di ricerca pubblicati su 82 riviste scientifiche di alta qualità selezionate da un gruppo di scienziati indipendenti.

La metodologia utilizzata per la redazione di questa classifica si basa sul numero di articoli condivisi sulla ricerca sul cancro pubblicati da gennaio 2015 ad agosto 2019, denominati Share; sul numero di articoli pubblicati da ciascuna istituzione da gennaio 2015 ad agosto 2019, denominati Count, e sul numero di articoli scritti sulla base di collaborazioni internazionali pubblicati nello stesso periodo di riferimento. Nella categoria Share l’Università di Torino si colloca al 25° posto a livello globale.

La tradizione più che quarantennale nello studio dei meccanismi molecolari e cellulari che stanno alla base del cancro ha preparato l’Ateneo a raccogliere con successo la sfida della medicina di precisione, volta a garantire un uso ragionato dei nuovi farmaci anti-tumorali che aspirano a controllare un alterazione genetica ben precisa, riducendo effetti tossici e costi.

“La base di questo ottimo posizionamento nella graduatoria proposta da Nature” dichiara il Rettore Stefano Geuna “dimostra la capacità di UniTo di creare gruppi interdisciplinari (medici, oncologi molecolari, informatici, fisici, ingegneri, matematici) che affrontano a 360 gradi la patologia oncologica proponendo percorsi diagnostici e terapeutici di frontiera.”

Il piazzamento dell’Università di Torino in questa top 200 riflette altri ottimi risultati raggiunti dall’Ateneo nella ricerca sul cancro lo scorso anno. La Highly Cited Researchers list di Clarivate Analytics ha identificato gli scienziati che hanno mostrato un’influenza significativa nel mondo della ricerca oncologica attraverso la pubblicazione di articoli altamente citati (top 1% a livello mondiale) nell’ultimo decennio, tre di questi scienziati appartengono all’Università di Torino. Inoltre, sempre nel 2019, l’agenzia U.S. News & World Report ha pubblicato le classifiche delle migliori università del mondo per il 2020 ed eccellente è stata la posizione raggiunta da UniTo nella classifica della disciplina Oncology. Non solo l’Ateneo si è collocato alla 38° posizione a livello globale, ma in questa disciplina è risultato essere anche il primo Ateneo italiano.

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Castelli Romani

Asl Roma 6, all’ospedale dei Castelli operativo il nuovo reparto di terapia subintensiva

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Un servizio fondamentale per chi è colpito da ictus

Presentata l’Unità Trattamento Neurovascolare (UTN) dell’ospedale dei Castelli (ODC). Un reparto di terapia subintensiva dotata di 5 posti letto, strumentazione tecnologica e diagnostica di alto profilo e ad alta intensità di cura destinata ad accogliere pazienti affetti da lesioni cerebrovascolari acute, di natura ischemica o emorragica.

Il nuovo servizio si inserisce nella rete dell’Emergenza tempo-dipendente della Regione Lazio come unità di I livello che ha come riferimento la UTN di II livello del Policlinico Tor Vergata.

A sua volta l’Ospedale dei Castelli rappresenta la struttura di riferimento per l’ictus acuto per l’ospedale di Velletri.

Presenti il Commissario Straordinario Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli, il Direttore Sanitario Asl Roma 6 dott. Vincenzo Carlo La Regina, il Direttore Medico di Presidio (Odc) dott. Daniele Gentile, il Dr Fabrizio Sallustio Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli, il Dr Carlo Capotondi direttore UOC Radiologia Diagnostica ed Interventistica, la Dr.ssa Carla Giancotti direttore UOC Anestesia e Rianimazione oltre ai
sindaci di diversi Comuni, istituzioni, autorità militari, civili e religiose. La presentazione ha visto anche la partecipazione di diversi sindaci del territorio e del sindaco di Lanuvio e deputato della Repubblica Andrea Volpi.

“Il nuovo reparto UTN – dichiarano il Commissario Straordinario Marchitelli insieme al Direttore Sanitario La Regina – rappresenta un servizio fondamentale dove ogni giorno si compiono gesti straordinari per salvare vite. La sua apertura è un tributo all’impegno verso il miglioramento della salute pubblica e alla dedizione del personale medico, che con professionalità, impegno e cuore si adopera per offrire cure di altissimo livello. Innovazione e dedizione alla cura delle persone sono tra i pilastri cardine che ci permettono di continuare a fare importanti passi insieme per la comunità”.

A inizio 2024, all’UTN e a tutto l’Ospedale dei Castelli è andato il premio di centro ictus “Diamond” conferito dal gruppo ISA (Italian Stroke Association)-Angels (società deputata all’implementazione dei percorsi diagnostico-terapeutici dell’ictus in Europa).

L’UTN rappresenta un reparto in cui operano, in un modello di multidisciplinarietà, diversi professionisti tra cui neurologi vascolari ossia con esperienza nella diagnosi e cura delle patologie cerebrovascolari, infermieri dedicati, fisioterapisti, logopedisti, dietisti.

“Uno degli obiettivi principali dell’UTN – dichiara il Dr Fabrizio Sallustio, Direttore UOSD Unità Trattamento Neurovascolare (UTN), Responsabile Unità Ictus-Ospedale dei Castelli – è ridurre i tempi di intervento in caso di emergenza neurovascolare. Grazie alla presenza di personale esperto e all’infrastruttura specializzata, i pazienti possono ricevere trattamenti cruciali in modo tempestivo senza doversi spostare a Roma con il rischio di gravi conseguenze e complicazioni a lungo termine. Inoltre, l’approccio multidisciplinare del reparto consente di valutare ogni caso in modo completo, individuando le migliori strategie terapeutiche per ciascun paziente”.

Tanto più lunga è l’occlusione arteriosa tanto più esteso è il danno cerebrale che ne deriva. Dal 2023 infatti, a seguito dell’evidenza di tempi di trasferimento ben oltre le 2 ore per i pazienti che, candidati alla trombectomia meccanica, venivano trasferiti a Tor Vergata per effettuare la procedura endovascolare, di comune accordo con la Radiologia Interventistica, coordinata dal Dr Carlo Capotondi e dal responsabile della team di radiologi interventisti dr Daniel Konda e il reparto di Terapia Intensiva, coordinata dalla dr.ssa Carla Giancotti e dal responsabile del reparto dr.ssa Simona Straffi, si è deciso di trattare questi pazienti direttamente presso l’Ospedale dei Castelli. Ad oggi tale scelta è stata premiata dai risultati in termini di esito clinico che attestano una percentuale di pazienti a medio-termine con indipendenza funzionale e autonomi (56%), nessuna disabilità (43.5%), disabilità moderata ma in grado di spostarsi autonomamente (18%), (disabilità grave 10%) (mortalità 12%).

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Diffamazione, Alessandra Costante (Fnsi): “Carcere per i giornalisti misura incivile”

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“Gli emendamenti presentati in commissione Giustizia dal senatore di FdI Gianni Berrino al ddl Diffamazione dimostrano che qualcuno non ha capito molto delle sentenze della Corte costituzionale in materia. Il carcere per i giornalisti è un provvedimento incivile e denota la paura di questo governo nei confronti della libertà di stampa. Questa è l’orbanizzazione del Paese”. Lo afferma Alessandra Costante, segretaria generale della Fnsi.

“Parlare di carcere in caso di quella che viene considerata ‘diffamazione grave’ – prosegue – significa voler mettere il silenziatore a molte inchieste giornalistiche. Appare, inoltre, del tutto pretestuosa e funzionale a un disegno liberticida la confusione tra fake news e diffamazione a mezzo stampa. Con queste norme faremo un altro salto indietro nelle classifiche internazionali sulla libertà di informazione. L’auspicio è che in Parlamento anche pezzi della maggioranza sappiano reagire di fronte a questo ennesimo sfregio all’articolo 21 della Costituzione”.

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Costume e Società

Vittorio De Sica: il Maestro del Neorealismo nel cinema italiano

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Nel panorama del cinema italiano, pochi nomi risplendono con la stessa intensità e importanza di Vittorio De Sica. Regista, attore e icona del Neorealismo, De Sica ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia del cinema, sia in patria che a livello internazionale. Il suo contributo al cinema italiano è stato non solo significativo, ma anche rivoluzionario, influenzando generazioni di cineasti e spettatori.

Nato nel 1901 a Sora, in provincia di Frosinone, De Sica ha iniziato la sua carriera nel mondo dello spettacolo come attore teatrale, per poi approdare al cinema negli anni ’30. Tuttavia, è negli anni ’40 che ha raggiunto il suo apice artistico, diventando una delle figure centrali del movimento neorealista italiano. Con film come “Sciuscià” (1946), “Ladri di biciclette” (1948) e “Miracolo a Milano” (1951), De Sica ha portato sullo schermo storie di semplici persone comuni, mostrando la realtà quotidiana e le difficoltà della vita nell’Italia del dopoguerra.

La capacità di De Sica di cogliere l’essenza umana nei suoi film è stata evidente anche nei suoi ruoli da attore. La sua performance memorabile in “Ladri di biciclette”, dove interpreta un disoccupato che cerca disperatamente di recuperare la sua bicicletta rubata, è stata acclamata dalla critica e dal pubblico, confermando il suo talento poliedrico.

Ma è soprattutto il suo lavoro dietro la macchina da presa che ha reso De Sica una leggenda del cinema. I suoi film sono caratterizzati da una semplicità ed un’onestà straordinarie, con una fotografia in bianco e nero che cattura magistralmente l’atmosfera di povertà e speranza dell’Italia del dopoguerra. Inoltre, De Sica ha saputo dirigere i suoi attori in modo naturale e autentico, spesso scegliendo volti non professionisti per dare maggiore realismo alle sue storie.

Oltre ai suoi contributi al Neorealismo, De Sica ha dimostrato la sua versatilità come regista con film di diversi generi, tra cui commedie brillanti come “Matrimonio all’italiana” (1964), con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, e drammi intensi come “Umberto D.” (1952), una toccante storia di un anziano pensionato che lotta per sopravvivere in una società che lo dimentica.

Il suo impatto sul cinema italiano e mondiale è stato riconosciuto con numerosi premi e riconoscimenti, tra cui quattro Oscar alla miglior sceneggiatura originale e un Leone d’oro alla carriera alla Mostra del Cinema di Venezia. Ma più importante di tutti i premi, il vero lascito di Vittorio De Sica è il suo straordinario corpus di opere cinematografiche, che continuano a ispirare e commuovere gli spettatori di tutto il mondo, dimostrando il potere senza tempo del cinema nel raccontare storie umane universali.

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