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Rientro a scuola: è scontro tra governo e De Luca

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Amministrazioni locali, ordine dei medici, sindacati e presidi chiedono di rinviare, posticipando di almeno 15 giorni il ritorno tra i banchi

E’ muro contro muro sul rientro a scuola. Da un lato il governo che anche oggi, per bocca del ministro Patrizio Bianchi, ribadisce il “tutti in classe” il 10 gennaio, dall’altra amministrazioni locali, ordine dei medici, sindacati e presidi che chiedono di rinviare, di posticipare di almeno 15 giorni il ritorno tra i banchi.

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, passa alle vie di fatto annunciando la non riapertura per medie, elementari e scuole dell’infanzia perché, a suo dire, “non ci sono le condizioni minime di sicurezza”. Nel testo dell’ordinanza non ancora pubblicata si prevede la chiusura con decorrenza dalla pubblicazione fino al 29 gennaio. Garantita attività in presenza per inclusione disabili.

La “fuga in avanti” di De Luca sarà, però, stoppata sul nascere dal governo che ha annunciato l’intenzione di impugnare la decisione ma sarà necessario un passaggio in Consiglio dei ministri al momento fissato per il 13 gennaio. Nel decreto legge approvato il 24 dicembre è stata, infatti, prorogata la norma che limita “esclusivamente” alla zona rossa la possibilità agli enti locali di “derogare alle disposizioni” dell’esecutivo in tema di focolai ed elevata diffusione del virus. “Essendo in zona bianca non ci sarebbero i presupposti giuridici per una eventuale ordinanza sulla riapertura delle scuole”, conferma l’assessore all’Istruzione della Regione Puglia, Sebastiano Leo. In alcuni comuni della Calabria e della Puglia la ripresa delle lezioni è stata, comunque, rinviata al 15 gennaio alla luce dell’elevato numero di contagiati.

Decisioni arrivate a poche ore dalle dichiarazioni del numero uno del dicastero di viale Trastevere che aveva tagliato corto: “nessun ripensamento sul ritorno a scuola in presenza”. Una linea che “non è sicuramente quella delle Regioni” come affermato dall’assessore alla Salute dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini. Sul campo resta un quadro epidemiologico in forte e rapidissimo peggioramento che causa difficoltà di tracciamento e di screening. Il governatore del Veneto, Zaia parlando di scuola ha utilizzato il termine “caos” così come il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci che ha scritto al presidente Draghi per “rappresentare la gravità della situazione delle ultime ore”. Una anticipazione di quanto potrebbe accadere da lunedì arriva dalla Lombardia dove oggi è suonata la campanella in alcuni istituti. Moltissime le assenze tra gli alluni e il corpo insegnate (239 prof hanno presentato certificato per malattia nella sola provincia di Sondrio) a causa delle quarantene. Per i presidi della regione quando riapriranno il resto delle scuole “sarà come andare alle Termopili: non si è passati alla dad per scelta, ci arriveremo per necessità”.

Il Dl approvato il 5 gennaio introduce, infatti, nuove regole per la gestione delle quarantene: alla materna, in presenza di un positivo in classe, scatta la sospensione delle attività per 10 giorni mentre alle elementari con un solo caso si applica la sorveglianza, che prevede un tampone al primo e al quinto giorno dalla scoperta del caso, e con due si va in dad per 10 giorni. Per medie e superiori la norma prevede invece tre diversi step: con un caso di positività si continua ad andare a scuola in presenza e si applica l’autosorveglianza e l’obbligo di mascherine Ffp2; con due casi chi è vaccinato con il booster o guarito da meno di 4 mesi resta in classe, i non vaccinati e i vaccinati e guariti da più di 120 giorni vanno invece in dad; con 3 positivi, tutta la classe resta a casa e segue le lezioni da remoto per un tempo massimo di 10 giorni. Con queste nuove regole, secondo una proiezione fatta da Tuttoscuola, tra dieci giorni circa 200 mila classi (più di una su due sulle 296 mila statali), rischiano di dover interrompere la didattica in presenza. Per la Fondazione Gimbe è “evidente che con questa circolazione virale sarà molto difficile mantenere gli alunni nelle classi”. “Ora si è puntato tutto sulle vaccinazioni, ma per esempio per ciò che riguarda la fascia 5-11 anni abbiamo fatto in tre settimane circa 400mila vaccinazioni che per qualcuno sono tante ma in realtà ci sono ancora 3 milioni e 200mila bambini da vaccinare”, afferma il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta.

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Cerveteri, oli esausti e rifiuti pericolosi in un’autofficina: sequestrata l’intera area e denunciato il titolare

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I Carabinieri della Stazione di Cerveteri, in collaborazione con i Carabinieri del Nucleo Forestale di Civitavecchia, nonché del personale A.S.L. e Ufficio Tecnico e Polizia Locale di Cerveteri hanno svolto un’attività ispettiva presso un’autofficina.
Nel corso del controllo sono emersi gravi violazioni, sia sul piano amministrativo che su quello ambientale: non solo l’esercizio verificato è risultato privo delle previste autorizzazioni e comunicazioni agli Enti preposti, ma l’area ove il medesimo sorge è risultata caratterizzata dalla presenza di varie tipologie di rifiuti, soprattutto olii esausti, speciali e pericolosi, non adeguatamente trattati come invece previsto dalla vigente normativa di settore.
Il titolare dell’attività, immediatamente sospesa, è stato pertanto segnalato per i vari profili di responsabilità sia all’Autorità Giudiziaria che a quella sanitaria, mentre l’intera area interessata è stata posta sotto sequestro.



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Monterotondo, ladre in azione: arrestate 3 giovani donne

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MONTEROTONDO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Monterotondo, hanno denunciato tre giovani donne di origini romene, appartenenti all’insediamento spontaneo di via Tiburtina a Roma, gravemente indiziate del reato di ricettazione.
Dopo una segnalazione di furto giunta al 112, i Carabinieri sono intervenuti in un supermercato eretino dove hanno fermato tre donne nel tentativo allontanarsi, dopo essere state notate mentre cercavano di impossessarsi di alcuni prodotti dagli scaffali.
I successivi accertamenti svolti dai Carabinieri hanno consentito di rintracciare il veicolo utilizzato dalle fermate, all’interno del quale i Carabinieri hanno rinvenuto un grosso quantitativo di prodotti alimentari asportati da un altro supermercato.
Le donne, non avendo fornito una valida giustificazione sulla provenienza della merce, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Tivoli per il reato di ricettazione, ed è stato notificato loro il provvedimento di allontanamento dal comune di Monterotondo, emesso dal Questore di Roma, con divieto di ritorno per 3 anni.



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Roma, tempi duri per i borseggiatori: dal 1 marzo in manette 71 persone

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ROMA – Nelle ultime 48 ore, i servizi antiborseggio messi in atto dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, intensificati nelle aree del centro storico maggiormente frequentate dai turisti e a bordo dei mezzi pubblici nonché presso le stazioni della metropolitana della Capitale in virtù delle festività della Santa Pasqua, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, sono state arrestate 14 persone, tutte gravemente indiziate del reato di furto aggravato.
Dal 1 marzo, i Carabinieri dipendenti dal Gruppo di Roma, in totale, hanno arrestato 71 persone per borseggi nel centro di Roma e a bordo dei mezzi pubblici.
I Carabinieri della Stazione di Roma Via Vittorio Veneto hanno arrestato 4 cittadini cileni di età compresa tra i 31 e i 21 anni, sorpresi subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli e il cellulare ad un turista italiano, intento a salire sul convoglio metropolitano fermata “Spagna”. Refurtiva prontamente recuperata e restituita alla vittima.
In piazza dei Cinquecento, i Carabinieri della Stazione di Roma Macao hanno arrestato due minorenni di origini bosniache di 13 e 17 anni, sorpresi insieme ad un complice che è riuscito a scappare, subito dopo aver sottratto il portafogli ad un turista che era intento a salire le scale di accesso alla metropolitana.
Stessa sorte per due cittadine romene di 20 anni entrambe, senza fissa dimora, arrestate dai Carabinieri di Roma Piazza Farnese, poiché sorprese in via dei Fori Imperiali, subito dopo aver asportato con destrezza il portafoglio ad un turista, che non si era accorto di nulla.
Presso la fermata metropolitana linea A fermata “Manzoni”, i Carabinieri della Stazione di Roma Viale Eritrea hanno arrestato due cittadini georgiani di 48 e 42 anni, già noti alle forze dell’ordine, sorpresi e bloccati subito dopo aver asportato lo smartphone ad un turista francese. Telefono immediatamente recuperato e restituito alla vittima.
I Carabinieri della Stazione di Roma Viale Libia hanno arrestato due cittadine bosniache di 24 e 51 anni, sorprese presso la fermata metropolitana “Cornelia”, subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli di una turista austriaca.
A bordo del convoglio metropolitano, altezza fermata “Barberini”, i Carabinieri della Stazione di Roma Piazza Bologna hanno bloccato e arrestato un cittadino colombiano di 28 anni, sorpreso subito dopo aver asportato con destrezza il portafogli ad un passeggero tedesco che non si era accorto di nulla.
Sempre alla fermata “Barberini”, questa volta i Carabinieri della Stazione di Roma Salaria hanno arrestato in flagranza un cittadino romeno di 52 anni, sorpreso mentre tentava di impossessarsi con destrezza di un portafogli di un turista americano. Dagli ulteriori accertamenti, il 52enne è risultato anche destinatario di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Roma, per la stessa tipologia di reato.
Tutte le vittime di furto hanno sporto regolare denuncia-querela e tutti gli arresti sono stati convalidati.



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