RIETI, 13 GENNAIO 1915, ORE 7:48 DI UNA FREDDA MATTINA D'INVERNO…

Redazione

Rieti – Riceviamo e pubblichiamo la nota del C.E.R. RIETI – Protezione Civile

"… dei circa 33.000 morti complessivi, il tributo dei reatini fu di oltre 1400 vittime, in massima parte abitanti del Cicolano e della Valle del Turano. Essi pagarono il prezzo della vicinanza all'epicentro del sisma. Ma ci furono oltre 100 morti anche ad Antrodoco, quando le volte della chiesa crollarono sui fedeli che assistevano ad una funzione religiosa… La prima scossa, violentissima, avvenne alle ore 07:48, con una replica alle 07:53, e fu preceduto da un'attività sismica a sciame di bassa magnitudo della durata di svariate settimane. L'intensità della scossa principale fu del XII grado della scala Mercalli (il massimo previsto dalla scala). In seguito, con metodi storici, la magnitudo è stata stimata tra 7.0 e 7.2 Richter. Nei mesi successivi, ci furono oltre mille scosse di assestamento. Il terremoto fu talmente violento, che lo si è avvertito dalla pianura padana alla Basilicata.

La città di Avezzano fu quasi totalmente rasa al suolo, e dei circa 13.000 abitanti, persero la vita in 9.238 e oltre duemila furono coloro che rimasero feriti più o meno gravemente dal crollo delle abitazioni. I pochi che rimasero incolumi, lo devono al fatto di trovarsi fuori casa, ad accudire il bestiame o impegnati in altre faccende. Tale fu il terrore del ricordo che il sisma ingenerò negli abitanti, che ad Avezzano, per decenni, si costruirono abitazioni ad un solo piano. Solo recentemente, grazie alle avanzate tecniche di costruzione antisismica ed in parte all'affievolirsi della memoria storica, le abitazioni si sono elevate a più piani."