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RIETI: TRE MOTOCICLISTI SEMINANO IL PANICO SULLA SALARIA

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Tempo di lettura 2 minuti Ci si incontra fra centauri su Facebook, si concorda il giorno e la strada, si monta la telecamera sulla moto e il “gioco” è fatto.

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Redazione
Rieti – Cosa hanno a che fare uno dei più conosciuti Social Network con la Gopro minitelecamera ormai tanto  in voga tra gli appassionati di sport estremi, e una potente moto da strada?  Sembrerebbe nulla….. invece il nesso è semplicissimo; ci si incontra fra centauri su Facebook, si concorda il giorno e la strada, si monta la telecamera sulla moto  e il “gioco” è fatto.

Purtroppo, però, quello che potrebbe sembrare un’interessante combinazione di passioni, diventa una sorta di pericolosissimo gran premio motociclistico sulle strade di tutti i giorni, dalle conseguenze spesso tragiche.

E’ esattamente quanto è accaduto  sulla Salaria, dove  tre “piloti” in sella alle loro potenti moto,  percorrendo la consolare in direzione Rieti, seminavano il panico tra gli automobilisti che increduli pensavano  bene  di avvisare il 113 per evitare gravi incidenti stradali e  porre fine alla folle corsa.

La Sala Operativa della Polizia Stradale di Rieti  a seguito delle numerosissime  segnalazioni, predisponeva tempestivamente una pattuglia nei pressi della galleria “Colle Giardino”, alle porte della città,  che  riusciva ad intercettare i tre motoveicoli lanciati a folle velocità.
Manca la “bandana” ???…….no anzi!! Gli spericolati motociclisti avevano anche quella, ma non sotto il casco o al collo come verrebbe facile da pensare, ma saldamente  avvolta sulla targa,  al fine di renderla illeggibile ed eludere eventuali posti di controllo della Stradale  risparmiando così costosissime soste ai box.

Forti di questo stratagemma due di loro, anziché fermarsi all’alt dei poliziotti, proseguivano la marcia rischiando inoltre di travolgere l’operatore della Stradale  e si allontanavano velocemente, facendo perdere le loro tracce, mentre il terzo motociclista decideva giudiziosamente di  fermarsi subito e fare i conti con la legge.
Da un primo controllo della moto, emergeva da subito l’uso della bandana sulla targa e veniva  individuata la famosa Gopro montata sul fianco sinistro del mezzo; diramata la descrizione delle moto fuggite, una seconda pattuglia  intercettava le stesse alla fine della galleria, ma ancora una volta  i conducenti  non ottemperavano all’obbligo di fermarsi imposto dagli agenti e proseguivano la marcia, dileguandosi  di nuovo.

Dopo essersi separati per rendere ancora più difficili le ricerche, uno dei due motociclisti veniva individuato grazie alla prontezza operativa e al colpo d’occhio della seconda pattuglia della Stradale, che nel  frattempo si era messa sulle loro tracce, all’interno di una’area di servizio nascosto dietro la struttura del bar per non essere scorto.

Anche qui lo stesso copione, targa rigorosamente coperta dalla bandana e telecamera  sulla moto: a questo punto il terzo motociclista veniva “invitato” dal compagno a raggiungerlo per  fare  due chiacchiere con la Polizia Stradale.
I tre “piloti”  venivano identificati per  B.A. 26 di Roma, P.L. 24 anni di Roma e S.O.A. 26 anni  nato in Romania ma residente a Palombara Sabina:  i primi due venivano denunciati per resistenza a Pubblico Ufficiale  per non  essersi fermati all’alt imposto dagli agenti  e per falsità materiale e uso di atto falso  in relazione alla targa coperta con la bandana,  mentre il terzo motociclista, l’unico fermatosi fin da subito, veniva denunciato per i soli reati previsti per l’occultamento doloso della targa.

Gli operatori della Polizia stradale  visionavano  le immagini registrate dalle videocamera montate sulle moto  e accertavano condotte pericolosissime: velocità: sorpassi mozzafiato  e curve al limite, adrenalina allo stato puro dove la realtà prendeva, purtroppo,  il posto della simulazione. Fortunatamente  l’intervento degli agenti ha messo fine alla  folle corsa evitando il peggio.   
 

Cronaca

Passo Corese, botte da orni all’interno di un bar: tre ragazzi denunciati per rissa

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Denunciati per rissa, dai Carabinieri della Stazione di Passo Corese, tre ragazzi di cittadinanza straniera che mentre si trovavano all’esterno di un noto e frequentato bar di Passo Corese, hanno improvvisamente iniziato a litigare, colpendosi violentemente a vicenda, creando sgomento e paura tra le altre persone presenti all’interno del locale.
 
Il proprietario dell’esercizio commerciale, vista la situazione di pericolo venutasi a creare, ha segnalato l’accaduto alla Centrale Operativa della Compagnia Carabinieri di Poggio Mirteto, per il tramite del Numero Unico di Emergenza 112, chiedendo un immediato intervento di una pattuglia.
 
I militari prontamente accorsi hanno dapprima sedato, con non poche difficoltà, la violenta lite in corso e riportato la calma tra i presenti. Hanno poi proceduto ad identificare le tre persone coinvolte nella rissa, scaturita, stando ai primi accertamenti, per futili motivi.
 
I giovani sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica e dovranno ora rispondere del reato di rissa.
Privo di virus.www.avast.com

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Rieti

Rieti, controlli lavori terremoto del 2016: sospeso un cantiere ad Accumoli

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I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Rieti, unitamente a
quelli della Stazione di Accumoli, hanno effettuato mirati controlli all’interno
di alcuni cantieri presenti nei Comuni interessati dal sisma del 2016, volti a
verificare il rispetto delle leggi in materia di sicurezza sul lavoro e della
regolare instaurazione dei rapporti di impiego.
Nel corso delle attività, in un cantiere edile di Accumoli, sono state riscontrate
inadempienze da parte dei rispettivi datori di lavoro e del coordinatore della
sicurezza in relazione al mancato rispetto delle prescrizioni previste dalla
normativa vigente al fine di tutelare la sicurezza dei lavoratori.
È stata accertata l’omessa installazione di adeguate opere provvisionali al
fine di prevenire la caduta dall’alto dei lavoratori o di altri oggetti. Gli operai,
tra l’altro, sono stati trovati a lavorare nonostante le condizioni atmosferiche
particolarmente avverse.
Sono state denunciate a piede libero alla Procura della Repubblica di Rieti
tre persone ed è stata disposta l’immediata sospensione del cantiere
interessato, in ottemperanza a quanto previsto dal Testo Unico sulla salute e
la sicurezza nei luoghi di lavoro. La revoca di tale misura sarà ammissibile
solo ad avvenuta regolarizzazione delle mancanze riscontrate e previo
pagamento delle sanzioni amministrative comminate per le violazioni
accertate, aventi un importo complessivo pari a circa 10.000 Euro.
I controlli del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Rieti proseguiranno
in modo serrato sul tutto il territorio della provincia reatina.
Si dà atto, come di consueto, che il procedimento penale è ancora nella fase
delle indagini preliminari e che eventuali responsabilità penali saranno
valutate dall’Autorità Giudiziaria.

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Cronaca

Rieti, la centrale dello spaccio nei boschi di Castelfranco: arrestato spacciatore

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I poliziotti della Squadra Mobile della Questura di Rieti hanno arrestato un giovane cittadino marocchino per il reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli investigatori della Polizia di Stato hanno portato a conclusione una attività di indagine dalla quale era emerso che nell’area boschiva di Castelfranco, in prossimità del capoluogo reatino, veniva attuata una attività di spaccio di sostanze stupefacenti da parte di alcuni cittadini magrebini, dimoranti in quell’area all’interno di tende e giacigli di fortuna, che avrebbero rifornito numerosi tossicodipendenti reatini e dei comuni limitrofi.
 
Gli Agenti della Questura di Rieti, con il supporto di una unità cinofila di Ladispoli, appositamente richiesta, hanno quindi fatto ingresso nella fitta vegetazione accertando la presenza di un giovane magrebino armato di roncola e con un passamontagna calzato alla fronte.
 
Il giovane è stato immediatamente immobilizzato e sottoposto a perquisizione personale.
 
In suo possesso sono stati trovati 17 involucri in plastica contenenti complessivamente 20 grammi di cocaina, 14 involucri contenenti complessivamente 20 grammi di eroina, nonché la somma di 150,00 euro, suddivisa in banconote di piccolo taglio, probabile provento dell’attività illecita posta in essere dall’uomo.
 
La successiva complessa attività di perlustrazione dell’area circostante, particolarmente impervia, ha consentito agli Agenti della Polizia di Stato di rintracciare il giaciglio di fortuna, presumibilmente utilizzato dall’uomo e dai suoi ignoti complici come punto di riparo in attesa dei consumatori, all’interno del quale è stata rinvenuta un’ascia, un bilancino di precisione perfettamente funzionante ed altro materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi da spacciare.
 
Inoltre, nei pressi, in una tenda con all’interno effetti letterecci appartenenti a più persone, sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 2.500 euro in contanti ed un panetto di 100 grammi di hashish, sepolto nei pressi del piccolo giaciglio, rinvenuto dall’unità cinofila.
 
Lo straniero, privo di documenti di identità, è stato identificato a seguito di fotosegnalamento. Si tratta di un cittadino marocchino, irregolarmente soggiornante in Italia, dove era giunto nel novembre del 2021 sbarcando clandestinamente a Lampedusa.
 
L’uomo è stato arrestato e portato al carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
 
 
 
Privo di virus.www.avast.com



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