RIOFREDDO: L'ORRORE, ECCO CIO' CHE HA VISTO UNA BAMBINA DI 8 ANNI

Redazione

Un vero e proprio orrore ha dovuto sopportare una bambina di 8 anni. Ha ucciso la compagna con un colpo di pistola alla testa, poi ha tentato di uccidersi e, trasportato in condizioni disperate all'ospedale dell'Aquila, è morto dopo poche ore. Il tutto è accaduto davanti alla figlia di 8 anni, che ha dato l'allarme chiamando i fratellatri. E' accaduto nella tarda serata di ieri in un'abitazione di Riofreddo, vicino a Subiaco (Roma).

La donna, un'italiana di 47 anni è stata trovata morta, mentre il compagno di 51 in fin di vita è morto poco dopo in ospedale. La vittima voleva lasciare il suo compagno. La bambina era in casa ed avrebbe assistito alla scena dell'omicidio-suicidio dei suoi genitori. La coppia, un allevatore e una casalinga conviventi da 20 anni, aveva quattro figli. Sulla vicenda indagano i carabinieri di Subiaco.

"Una sequenza di femminicidi spaventosi, nella quantità e nella cronaca di come sono avvenuti. Ci chiediamo quante donne debbano ancora morire e quanti bambini devono ancora essere vittime con le loro madri, prima che Stato e Magistratura comprendano che va fatto un salto di qualità: sia negli strumenti messi in campo sia in una nuova cultura della valutazione dei casi": è il commento della presidente del telefono Rosa, Gabriella Carnieri Moscatelli.

"Avevamo, solo qualche giorno fa, letto della terribile morte di Loredana Colucci, ammazzata dal suo torturatore, libero nonostante avesse tentato di strangolarla e nonostante le reiterate (quanto inutili) denunce della donna per stalking. Le cose sono due – dice Moscatelli – se il giudice ha agito nel rispetto della legge, allora questa legge va cambiata. Ma non basta: serve un cambiamento culturale anche dei magistrati, serve una nuova sensibilità quando si trovano di fronte a casi come questi".

Inoltre, secondo Moscatelli, "occorrono strumenti che al momento sono incomprensibilmente fermi. La Convenzione di Istanbul ha indicato strade precise ma in Italia, nonostante il Piano antiviolenza, siamo ancora in una fase di stallo: chiediamo, a questo riguardo, che il Dipartimento Pari Opportunità controlli con grande attenzione come vengono spesi i soldi che il Governo ha dato alle Regioni per affrontare questa pandemia e quali risultati vengono raggiunti. Non c'è più tempo. Questa mattanza va fermata" conclude.