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di Matteo La Stella
Roma- La presentazione del disegno di legge siglato dai ministri Madia e Padoan per il riordino delle forze dell'ordine, in approvazione alla Commissione Affari Istituzionali del Senato, ha innescato nella giornata di martedì sit-in e malumori, conditi da una spruzzata di politica controcorrente. Infatti, dopo le manifestazione contro la soppressione della Guardia Forestale, che stando al disegno di legge verrebbe soppressa e accorpata alla Polizia di Stato, è arrivato il pollice verso da parte dell'ex Premier Silvio Berlusconi e della senatrice SEL, Loredana De Pretis, convinti sostenitori delle battaglie ambientali della Forestale, che non deve diventare la vittima sacrificale del riordino. In chiusura di giornata, è piombato sulla vicenda anche il leader del Carroccio Matteo Salvini. Intervenuto a Radio Radicale per la rubrica “Cittadini in divisa”, il leghista ha condannato la manovra del governo Renzi che, a suo dire-”Parla tanto per partorire acqua fresca”-, sottolineando come il nocciolo del riordino avrebbe dovuto puntare all'accorpamento delle forze di Polizia e Carabinieri, più che alla soppressione del Corpo Forestale Dello Stato, che vanta un organico di soli 8.000 uomini, rispetto ai circa 350.000 delle altre forze di Polizia. Una sterzata dunque nel pensiero padano, dato che la Lega Nord, nella sedicesima legislatura aveva già fatto muro alle proposte dei Radicali per l'accorpamento di Polizia di Stato e Carabinieri, a cui oggi il segretario della Lega darebbe voto favorevole. Ciò che regge questo riordino targato PD, è, secondo Salvini, retto da mega-dirigenti delle varie forze dell'ordine che hanno a cuore la loro "mega-poltrona". Dunque, il leader lombardo si conferma ancora una volta al passo coi tempi e con le esigenze di un paese da riordinare veramente.