ROCCA MASSIMA, COMUNE RATIFICA IL REGOLAMENTO DEL PUA

A.P.

Il Comune di Rocca Massima ha ratificato il Regolamento distrettuale sulla gestione del Punto Unico di Accesso (Pua).  Il processo avviato nel 2003 con l’introduzione dei Piani di Zona del Distretto sociosanitario 1 Ausl Lt (Aprilia-Cisterna) sul Comune di Rocca Massima con l’attivazione dei servizi di segretariato sociale, servizio sociale professionale e assistenza domiciliare integrata per disabili  e domiciliare educativa per minori, e a partire dal 2007, anche grazie alle risorse aggiuntive del Piano Piccoli Comuni, è importante in quanto rappresenta con l’introduzione del PUA proprio un cambiamento di mentalità dell’operatore sociale e sanitario nello sviluppo dell’integrazione socio-sanitaria, proprio a partire dai Piccoli Centri. Il Pua si caratterizzerà  infatti come modalità organizzativa che, nell’ottica di fornire risposte integrate, complete ed appropriate a bisogni semplici e avviare i percorsi per i bisogni complessi, sarà funzionale anche alla razionalizzazione dei processi e delle risorse. Le funzioni generali del Pua si riassumono in prima accoglienza, raccolta delle segnalazioni e compilazione della scheda d’ingresso dell’utente, filtro, regia e semplificazione, orientamento valutativo. Le risorse umane di cui si avvarrà  il Punto Unico di Accesso, messe a disposizione da Asl e dai Comuni secondo le rispettive competenze, constano quale dotazione minima di un operatore sociale, un addetto con mansioni di tipo amministrativo, un infermiere, un coordinatore Cad per l’assistenza domiciliare e un medico del distretto. Il Pua garantirà l’apertura a tutte le persone che vi si rivolgono, ponendo una particolare attenzione a persone cronicamente affette da patologie multiple, dipendenze o con disabilità, stato di salute instabile i cui effetti possono essere aggravati da problematiche socio-economiche; persone di età avanzata e con problematiche socio-economiche; persone straniere con problematiche socio-sanitarie complicate da difficoltà di relazione per motivi linguistico-culturali; minori in situazione di disagio o condizioni di salute tali da ritardare o ostacolare lo sviluppo fisico e sociale. Il Punto Unico di Accesso va inteso come luogo fisico, ma soprattutto come una modalità di approccio ai problemi dell’utenza e di interfaccia con la rete dei servizi territoriali.