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Roma

ROMA, ATAC: APPROVATI I CONTI DEL PRIMO SEMESTRE 2012

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Tempo di lettura 3 minuti Grazie al regolare flusso di pagamenti garantito dall´azionista Roma Capitale si è potuto migliorare l´indebitamento e, di conseguenza, regolarizzare il flusso di pagamenti verso i fornitori.

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A.P.

Il consiglio di Amministrazione di Atac Spa, presieduto dall´avvocato Francesco Carbonetti, ha approvato i conti del primo semestre 2012. L´analisi della semestrale conferma l´azione di risanamento avviata da Atac e già evidenziata nel bilancio 2011 e nella prima trimestrale 2012. Confronto semestrali 2011/2012. Nel periodo considerato (gennaio-giugno 2012) la perdita ante imposte si è collocata a circa 83 milioni di euro e si confronta con la perdita di 75,5 milioni consuntivata nel primo semestre 2011. Il dato del primo semestre 2012 è dovuto ai tagli subìti dai corrispettivi di contratto di servizio indicati nel piano industriale, stimabili in circa 11 milioni di euro nel semestre. Al risultato del 2012 hanno contribuito i notevoli risparmi effettuati nel primo semestre 2012 sul costo del personale (276 milioni circa): circa 9 milioni di euro in meno rispetto al dato del primo semestre 2011 (285 milioni di euro circa). In linea i costi della produzione. Nella prima semestrale 2011 il totale dei costi della produzione si è attestato infatti a circa 472 milioni di euro mentre nel 2012 il totale dei costi di produzione si è attestato a circa 474 milioni. Positiva anche la gestione commerciale. Rispetto alla prima semestrale 2011 i ricavi da mercato sono aumentati di circa sei milioni di euro (+5,4%), passando quindi da 113 milioni (2011) a 119 milioni (2012). Nel primo semestre del 2012 il MOL si è attestato a -18,7 milioni di euro, a fronte dei -11,5 milioni di euro del primo semestre 2011. Migliorano tutti gli indicatori rispetto al budget. Il risultato della semestrale 2012 evidenzia un lusinghiero miglioramento rispetto alle previsioni. La previsione di perdita ante imposte (89 milioni) è stata migliorata di 6 milioni. Per quanto attiene al costo del personale, sul semestre 2012 ha influito infatti la diminuzione di 57 unità rispetto a quanto stimato nelle previsioni e per i costi di produzione il totale si è attestato a circa 21 milioni in meno a fronte dei 495 previsti. Anche il MOL ha migliorato le performance sulle previsioni iniziali. Il budget stimava infatti un MOL negativo di oltre 20 milioni contro i – 18,7 realizzati. Gestione finanziaria e indebitamento. Un altro contributo positivo è arrivato dalla gestione finanziaria. Grazie al regolare flusso di pagamenti garantito dall´azionista Roma Capitale si è potuto migliorare l´indebitamento e, di conseguenza, regolarizzare il flusso di pagamenti verso i fornitori. Gli investimenti. Durante il primo semestre 2012, infine, sul versante degli investimenti, sono state attivate le procedure per l´acquisto di 399 autobus, il restyling di 11 stazioni della metropolitana, la ristrutturazione di oltre 30 capolinea, e l´acquisto di nuovo vestiario per tutto il personale operativo. L´azienda conta di attivare un totale di 140 milioni di euro di investimenti entro il 2012. Le criticità. Ciò, in parte, consentirà di compensare il pesante deficit di mezzi e infrastrutture che condiziona ancora il servizio. La vetustà del parco mezzi, infatti, è una delle cause principali degli andamenti tuttora poco soddisfacenti del servizio erogato, sia in superficie, dove l´età media dei bus sfiora ormai i dieci anni a fronte di una media europea di sei, sia su alcune linee metroferro, dove i materiali rotabili in alcuni casi hanno un´età superiore ai 40 anni. Le prospettive. Tuttavia Atac non può non rilevare che rimane ancora fortemente critica la situazione finanziaria dell'azienda, anche in ragione dei tagli ai trasferimenti pubblici già subìti e di quelli che si paventa arriveranno a partire dal 2013. E' di tutta evidenza che il miglioramento delle performance aziendali non può compensare una ulteriore significativa diminuzione delle risorse economiche a disposizione che, se confermata, non potrà che incidere sulla quantità e la qualità dei servizi erogati.
 

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Metropoli

Bracciano, violenta aggressione all’ospedale: panico tra medici e pazienti

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BRACCIANO (RM) – Sono stati momenti di tensione quelli vissuti da medici e pazienti all’ospedale Padre Pio. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della
Compagnia di Bracciano hanno arrestato un cittadino italiano di 52 anni, con precedenti,
gravemente indiziato del reato di resistenza a Pubblico Ufficiale. L’uomo, in visita a dei
parenti presso l’Ospedale Padre Pio di Bracciano, in evidente stato di alterazione, aveva
aggredito fisicamente e minacciato il personale sanitario, inveendo anche contro i visitatori
presenti. A seguito dell’evento è stato richiesto l’intervento del 112, appurando che lo
stesso soggetto, pochi minuti dopo si era allontanato per poi importunare il personale di un
vicino supermercato. A seguito delle immediate ricerche i Carabinieri della Compagnia di
Bracciano hanno individuato l’uomo che, restio al controllo, li ha aggrediti, minacciandoli.
All’esito dell’attività il 52enne è stato arrestato in flagranza di reato e condotto presso il
carcere di Civitavecchia. In data 10 aprile 2024 l’arresto è stato convalidato ed è stata
disposta da parte dell’Autorità giudiziaria la custodia cautelare in carcere.
Si comunica il tutto nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in
considerazione dell’attuale fase del procedimento, fino a un definitivo accertamento di
colpevolezza con sentenza irrevocabile) e al fine di garantire il diritto di cronaca
costituzionalmente garantito.

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Roma

Droga a Roma, shaboo nei biscotti iraniani

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ROMA – I Carabinieri della Compagnia di Roma Centro, a conclusione di una complessa attività d’indagine, durata circa sei mesi e diretta dalla Procura della Repubblica di Roma – Gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, stanno dando esecuzione a un’ordinanza che dispone l’applicazione di misure cautelari, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di sei persone di nazionalità iraniana, filippina e bengalese, perché gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di traffico internazionale, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo” ed oppio.
L’operazione, scattata alle prime ore di questa mattina, ha impegnato i Carabinieri nella provincia di Roma, dove sono stati localizzati i 6 indagati, 4 destinatari della misura della custodia cautelare in carcere, due uomini, una donna iraniani e un uomo del Bangladesh; una donna filippina agli arresti domiciliari; una donna iraniana destinataria della misura del divieto di dimora in Roma.
Le attività investigative, condotte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro sono scaturite a seguito dell’arresto operato a giugno 2021 nei confronti di un cittadino bengalese, trovato in possesso di 530 g di shaboo; da qui sono stati raccolti gravi elementi indiziari in ordine alla presenza di un gruppo criminale per conto del quale l’arrestato deteneva la sostanza. Le indagini eseguite mediante attività tecniche e telematiche, associate come sempre ai servizi tradizionali di pedinamento ed osservazione, hanno consentito di mettere insieme gravi indizi di colpevolezza  a carico di colui che viene considerato il capo e coordinatore unico del gruppo, un cittadino Iraniano, in Italia da circa 25 anni, già agli arresti domiciliari per analogo reato il quale, sfruttando anche i permessi lavorativi come panettiere, dirigeva da remoto ed avvalendosi di gregari e collaboratori ai vari livelli, i rapporti sia con gli acquirenti che con i “galoppini” ed i fornitori di shaboo di stanza in Iran.
Proprio nei confronti di colui che viene considerato il capo e della moglie – anche lei membro del gruppo con compiti logistici ed operativi – i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito a dicembre 2021 una perquisizione disposta dalla Procura della Repubblica che ha permesso di rinvenire e sequestrare all’interno di un appartamento 2,3 kg di shaboo e 1,4 kg di oppio, abilmente occultati nel doppio fondo di confezioni, completamente integre, di dolci tipici dell’Iran, comportando l’arresto della coppia.
La successiva analisi degli apparati telefonici sequestrati alla coppia ha poi permesso di ricostruire il canale di approvvigionamento dello stupefacente sintetico che veniva prodotto in Iran ed inviato in Italia, grazie alla collaborazione in terra persiana di un sodale non compiutamente identificato, che avvalendosi dell’inconsapevole apporto di alcuni turisti iraniani diretti a Roma, che mettevano a disposizione una porzione del proprio bagaglio, convinti di aiutare dei connazionali a portare in Italia “i sapori” della loro terra (i biscotti appunto), importavano in Italia lo stupefacente rischiando inoltre, se arrestati in Iran, la pena capitale. Una volta in Italia, lo stupefacente sotto forma di prodotti dolciari, veniva ritirato dalla madre o dalla moglie del capo dell’organizzazione e stoccato in depositi prima di essere immesso sul mercato capitolino sfruttando la manodopera a basso costo offerta da cittadini filippini e bengalesi.
È stata dunque ricostruita l’importazione di ben 21 kg di shaboo e 3 kg di oppio nel periodo ricompreso tra aprile e novembre 2021, e la successiva commercializzazione anche al dettaglio, e cristallizzata la posizione di 13 indagati a vario titolo per i reati di spaccio, detenzione ed importazione dall’estero di sostanze stupefacenti.
Nel corso dell’attività, a riscontro delle indagini, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Roma Centro hanno eseguito 6 arresti in flagranza di reato, convalidati, sequestrate sostanze stupefacenti del tipo metanfetamina, comunemente detta “shaboo”, per un peso complessivo di oltre 3 kg, del tipo oppio per un peso complessivo di kg. 1,5 nonché la somma in contanti di 25.000 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio.
Si precisa che il procedimento versa nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino ad eventuale sentenza definitiva.

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Cronaca

Roma, blitz all’alba di Carabinieri e Polizia: in manette 11 persone:

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I reati contestati sono di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti
 
 
Dalle prime luci dell’alba, nelle province Roma, Viterbo e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Roma e gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo Marzio stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Roma su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Roma, che dispone misure cautelari nei confronti di 11 persone, gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di rapina, estorsione, sequestro di persona a scopo di estorsione, riciclaggio di denaro, spaccio di sostanze stupefacenti.
 
L’attività di indagine, nata nell’ottobre 2022, trae origine dalle denunce di un soggetto, consumatore di sostanze stupefacenti, che aveva maturato con i propri spacciatori un debito che non era riuscito più a onorare, generando le violente reazioni di questi ultimi. In particolare, l’attività d’indagine, durata oltre un anno, ha consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un gruppo criminale, operante nel quartiere romano di Cinecittà, di cui farebbero parte gli indagati e di documentare come questi ultimi fossero soliti operare delle violente ritorsioni nei riguardi degli acquirenti di droga morosi.
 
Sono stati raccolti elementi indiziari per cui in alcuni episodi le vittime venivano trasportate all’interno delle abitazioni di alcuni sodali ove venivano percosse e minacciate con una pistola puntata alla tempia al fine di obbligarle a effettuare i pagamenti, anche attraverso bonifici bancari. Talvolta, poiché si era esaurito il “plafond” giornaliero presso la banca, venivano sequestrati e malmenati tutta la notte, in attesa di poter effettuare altri bonifici il mattino seguente. Nei casi in cui non riuscivano a ottenere il denaro preteso, le minacce venivano estese anche ai familiari dei malcapitati.
 
L’analisi del flusso di denaro estorto (oltre 300.000 euro) ha permesso di identificare tutti i beneficiari dei bonifici bancari in soggetti ritenuti vicini al soggetto più autorevole del gruppo criminale, Daniele Salvatori e di documentare le attività finalizzate al reimpiego e al riciclaggio del denaro che dai vari conti correnti veniva, tramite ulteriori bonifici o attraverso il prelievo in contanti, trasferito ad altri beneficiari.
 
A Daniele Salvatori, classe 1977, già noto alle forze dell’ordine, il 12 giugno 2023, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma avevano già notificato un fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, per l’estorsione ai danni di un trentaseienne residente nella provincia di Frosinone e dei suoi familiari. A conferma della pericolosità e della spregiudicatezza del destinatario del provvedimento restrittivo, in data 03.10.2022, il Salvatori era stato arrestato in flagranza di reato dai Carabinieri della Sezione Radiomobile di Cassino (FR), poiché sorpreso nei pressi dell’abitazione delle vittime in possesso di un’arma clandestina.
 
Privo di virus.www.avast.com



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