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Roma

ROMA, BANDA DELLA MAGLIANA: MAXISEQUESTRO NELLA CASA DELL’EX BOSS

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Tempo di lettura 2 minuti Nel lussuoso appartamento a Fontana di Trevi, composto da 14 vani e mezzo, sono stati sequestrati beni mobili “di notevole valore storico ed artistico”.

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di Maurizio Costa

Roma – La storia ci insegna che un boss di una famosa banda criminale possiede sempre due facce della stessa medaglia: da un lato quella lucrosa e delinquente, dall’altra, invece, quella dedita all’arte, alla lettura e alla musica. Proprio questo è quello che hanno trovato gli agenti della Polizia Tributaria della Capitale ed il R.O.S., che su mandato del Tribunale di Roma, hanno eseguito due nuovi sequestri preventivi ai danni di Diotallevi, della moglie Carolina Lucarini e dei figli Mario e Leonardo.
Nel lussuoso appartamento a Fontana di Trevi, composto da 14 vani e mezzo, sono stati sequestrati beni mobili “di notevole valore storico ed artistico”. Infatti Diotallevi collezionava all’interno della sua casa opere importantissime di Giacomo Balla, Sante Monachesi e Mario Schifano, eccellenti pittori di scuola romana e francese dell’800. Oltre a questi quadri, che raggiungono il valore di un milione di euro, la Guardia di Finanza ha sequestrato anche mobili di antiquariato, un pianoforte in mogano e altri quadri di Franco Angeli, Norberto Proietti, Ana Maria Laurent, Antonio Balbo e Aldo Riso.
Una collezione che farebbe invidia al più grande amante dell’arte. Ma c’è dell’altro; gli agenti hanno anche sequestrato il restante 50% del capitale della “C. Immobiliare S.r.l.” attiva nella “compravendita di beni immobili”, ma anche l’intero capitale sociale e patrimonio aziendale della “Lampedusa S.r.l.”, con sede a Fiumicino, finalizzata alla “costruzione di navi ed imbarcazioni”, ed una autovettura.
Questa serie di sequestri sono dovuti all’inchiesta che le forze dell’ordine stanno muovendo contro l’ex boss, accusato di essere “da lungo tempo cristallizzato negli atti processuali di numerose inchieste, che hanno evidenziato l'illecito accumulo di grossi proventi che sarebbero tuttora nella sua disponibilità." Gli inquirenti stanno cercando di far diminuire il vasto patrimonio di Diotallevi, accumulato dopo anni di attività lucrose a Roma e nel Lazio. La faccenda è molto complicata, vista la presenza di numerosi prestanome che sviano le indagini della Polizia.
Lo scorso 12 novembre, l’ex boss era stato preso di nuovo di mira; in quell’occasione gli furono confiscati beni per un valore di 25 milioni di euro, divisi tra quote societarie, barche, una lussuosa villa in Corsica e altri 42 immobili sparsi tra Roma, Olbia e Pesaro-Urbino.
 

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Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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Roma

Roma, ragazza cade dalla terrazza del Pincio

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Una 20enne è precipitata dal muro perimetrale della terrazza del Pincio, al centro di Roma, per circa 5 metri di altezza finendo sul terrazzamento sottostante. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato la ragazza con un’autoscala. La giovane è stata portata in ospedale in stato cosciente. L’allarme è scattato intorno alle 7 quando alcuni passanti hanno sentito dei lamenti provenire da una scarpata. Non si esclude che sia caduta diverse ore prima del ritrovamento. Da chiarire la dinamica dell’accaduto.

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