ROMA CAPITALE, BILANCIO 2013: IL TAR RESPINGE IL RICORSO RICHIESTO DA ALEMANNO

di Maurizio Costa

Roma – Finalmente può dichiararsi concluso l’iter che ha portato all’approvazione del bilancio previsionale del 2013 del Comune di Roma. Dopo mesi di dibattiti e sospensioni in Campidoglio, il TAR del Lazio ha respinto la richiesta di sospensione del documento di approvazione del bilancio proposta dall’opposizione. Il gruppo formato dall’ex Sindaco, Gianni Alemanno, insieme ai consiglieri comunali Sveva Belviso (Ncd), Fabrizio Ghera (Fdi), Giovanni Quarzo (Fi) e Marco Pomarici (Fi), infatti, aveva fatto ricorso al TAR per denunciare l’operato illegittimo del Presidente dell’Assemblea capitolina, che avrebbe annullato ingiustamente gli emendamenti proposti dai vari partiti.

Il gruppo d’opposizione ha contrastato duramente anche l’operato del Sindaco Ignazio Marino durante tutta la procedura di approvazione del bilancio. Alemanno e i consiglieri contestavano il fatto che il Presidente avesse cancellato così tanti ordini del giorno proposti in Assemblea (si tratta di ben 150.000 emendamenti), ma anche la proroga del Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, che aumentò di 20 giorni il termine ultimo di approvazione del documento. Questo aveva provocato una forte protesta del gruppo di minoranza, che si imbavagliò e occupò l’Aula Giulio Cesare e, contemporaneamente, ricorse al TAR.

La sentenza del Tribunale tratta a fondo il tema dell’inammissibilità degli emendamenti proposti: “Gli ordini del giorno presentati dai consiglieri dell'opposizione – si legge nella sentenza – sono stati esaminati preventivamente (a differenza di quanto accaduto in occasione dell’approvazione del bilancio del 2012), classificati e trattati congiuntamente in funzione del contenuto degli stessi e, quindi, in parte dichiarati inammissibili.” L’ordinanza del TAR è chiara: “A fronte dell’elevatissimo numero di ordini del giorno presentati dai consiglieri dell’opposizione (ben 220.000) e dei tempi ristretti previsti per l’approvazione del bilancio di previsione, la circostanza che siano stati ammessi singoli ordini del giorno che invece avrebbero dovuto essere dichiarati di per sé non vale a dimostrare l’illegittimità della procedura seguita dal Presidente dell’Assemblea per superare l’ostruzionismo dei consiglieri dell’opposizione.”
Grande la soddisfazione del Sindaco Ignazio Marino e del gruppo di maggioranza. Finalmente il TAR pone fine a questo dibattito che proseguiva ormai da troppo tempo.