ROMA CAPITALE, SI AUMENTA LA TASSA DI SOGGIORNO: DAJE… ADDOSSO AL TURISTA

di Maurizio Costa

Roma Capitale – Se non abbiamo soldi noi, facciamo pagare ai turisti. Sembra essere questo il pensiero di Ignazio Marino, che sta pensando, insieme al resto dell'Amministrazione comunale, di aumentare la tassa di soggiorno per tutti i turisti che alloggeranno a Roma.

Il contributo, che è uno dei più alti d'Europa, servirà a risanare le casse della città. Fino ad oggi, la tassa è di 3 euro per gli alberghi a 4 e a 5 stelle, 2 euro per i B&B e per gli alberghi dalle tre stelle in giù, e di un euro per i campeggi. La cabina di regia in Campidoglio sta pensando di aumentare questa tassa fino a tre euro in più a notte per gli albergi più cari. Una mossa che sembrerebbe azzeccata, tanto i turisti, si sa, i soldi li hanno.

Questo aumento porterebbe nelle casse capitoline fino a 80 milioni di euro in più rispetto ad adesso.

Noi aumentiamo, ma nel resto del mondo come funziona? A Parigi la tassa è di pochi centesimi di euro; a Vienna si paga il 2,8% della spesa totale del soggiorno, mentre in Olanda si arriva al 5%. La peggiore sembrerebbe essere New York, che impone ai turisti tre tasse: un contributo fisso di un dollaro e mezzo, uno variabile in base alle stelle dell'albergo e l'altro fissato al 5,8% del prezzo totale. Quello che ci differenzia dal resto d'Europa è l'utilizzo che facciamo di questi soldi. Mentre a Roma non si sa dove finiscano tutte queste somme, a Colonia, per esempio, sul sito della città, sono spiegati, euro dopo euro, tutti gli investimenti che il Comune fa con i ricavi della tassa di soggiorno. Nuove tasse per i turisti ma senza la sicurezza che i soldi arrivino nelle mani giuste. Ne vale la pena?