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Roma

ROMA CASO FEDERICA PUMA: INVIATA LETTERA A CLIO NAPOLITANO

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Tempo di lettura 3 minuti Già rivolte numerose istanze al Presidente della Repubblica che non hanno ancora avuto seguito

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La mamma della piccola Beatrice alla signora d'Italia: : "Da mamma, da cittadina Italiana, mi appello a Lei che prima di essere la moglie della massima carica istituzionale del nostro paese, il Capo di Stato, è una mamma, una nonna.
Io e il mio legale l’Avv. Giuseppe Lipera abbiamo rivolto numerose istanze a Suo marito, che non hanno avuto seguito….Si dice che per arrivare al Re bisogni passare dalla Regina, pertanto, La prego, La supplico La scongiuro si interessi congiuntamente a Suo marito di questo atto di mala giustizia. Mi appello al suo cuore di mamma e di nonna faccia concedere la grazia alla mia piccola bimba inerme che nulla di male ha commesso, graziatela fatela uscire da questo stato detentivo a cui è costretta concedetele di ritornare nella sua casa tra i suoi affetti alla sua mamma che tanto reclama e che la ama più della sua vita. Rivoglio mia figlia e mai figlia rivuole la sua mamma!"

 

La vicenda:  ROMA, CASO FEDERICA PUMA, UNA MADRE ALLA QUALE HANNO TOLTO LA FIGLIA: IL LEGALE SCRIVE ALLA DIVINA PROVVIDENZA

 

 

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo il testo della lettera inviata da Federica Puma ieri 10 agosto a Clio Bittoni Napolitano

"Alla Cortese Attenzione
Ill.ma Dott.ssa Clio Bittoni Napolitano

Ill.ma  Dott.ssa  Bittoni Napolitano,

sono Federica Puma, mamma disperata di una bimba di 7 anni di nome Beatrice. La mia bambina ed io siamo state ingiustamente separate dal Presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma , Melita Cavallo, che dal 14 dicembre 2011 ha collocato la mia piccola bimba in una Casa Famiglia romana.
La motivazione di tale drastico provvedimento è da ricercarsi in una presunta conflittualità genitoriale rappresentata al giudice da assistenti sociali. Il papà della mia bimba, sig. Alfonso Grottesi, in vero, non l’ha mai voluta come testimoniano numerosi documenti che compongono il voluminoso fascicolo depositato  presso la cancelleria del Tribunale per i Minorenni di Roma. Questo ingiusto decreto ha interrotto un legame sacro e inviolabile, il legame che unisce una mamma con la sua bambina. La morte sarebbe stata una dolce consolazione al confronto. Vivo ormai di ricordi di una vita che non c’è più, prima di quel nefasto 14 dicembre 2011 ero una mamma che accompagnava la sua bambina a scuola, che la portava al parco che le faceva fare i compitini, che la riempiva di affetto, baci coccole. In casa tutto parla di lei, la sua stanza, i suoi giochi ma Beatrice non c’è più, tutto tace, non si sente più la sua vocina che mi chiama, i suoi meravigliosi sorrisi, le sue carezze sul mio viso…. Anche la mia bambina vive di ricordi che ogni giorno che passa all’interno della galera in cui è stata destinata da un padre risultato malato di mente agli accertamenti di periti del tribunale e da un giudice fuorviato da relazioni mendaci di assistenti sociali, si fanno sempre più affievoliti per essere sostituiti da una dura realtà composta da un ambiente degradato, inigienico. La sua mamma è stata sostituita da  figure anaffettive che si fanno chiamare “operatore” da compagni di sventura che sono affetti da problemi psicologici. La mia bambina che era una principessa nella sua casa si è trovata a pulire i gabinetti usati da più persone, a subire violenze fisiche, psicologiche, atti di bullismo perpetrati dagli ospiti della casa famiglia . Le hanno perfino cambiato scuola, la piccola era iscritta ad una prestigiosa scuola privata romana ( I Salesiani) e si è ritrovata ad essere iscritta in una scuola pubblica di una degradata periferia.
Beatrice è disperata, vuole tornare a casa, vuole tornare dalla sua mamma, dai suoi nonni, dal suo cagnolino, alla sua vecchia scuola alla sua vita! Da mamma, da cittadina Italiana, mi appello a Lei che prima di essere la moglie della massima carica istituzionale del nostro paese, il Capo di Stato, è una mamma, una nonna. Io e il mio legale l’Avv. Giuseppe Lipera abbiamo rivolto numerose istanze a Suo marito, che non hanno avuto seguito…. Si dice che per arrivare al Re bisogni passare dalla Regina, pertanto, La prego, La supplico La scongiuro si interessi congiuntamente a Suo marito di questo atto di mala giustizia.
Mi appello al suo cuore di mamma e di nonna faccia concedere la grazia alla mia piccola bimba inerme che nulla di male ha commesso, graziatela fatela uscire da questo stato detentivo a cui è costretta concedetele di ritornare nella sua casa tra i suoi affetti alla sua mamma che tanto reclama e che la ama più della sua vita.

Rivoglio mia figlia e mai figlia rivuole la sua mamma!

Con profonda Stima
Mamma Federica Puma

Roma 10 agosto 2012"

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Castelli Romani

“Firmitas, utilitas, venustas”: a Frascati il convegno per la rinascita di un’architettura umana

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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile

“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”

Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.

Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.

Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.

L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.

Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.

Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.

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Redazione Lazio

Roma, disservizio al centralino dell’Ospedale Sant’Andrea: cittadini frustrati dall’impossibilità di comunicare con i medici

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Nell’era della comunicazione istantanea, il contatto telefonico rimane un’ancora fondamentale per la salute pubblica. Tuttavia, per molti cittadini romani, ottenere assistenza medica attraverso il centralino dell’Ospedale Sant’Andrea si è trasformato in un incubo. Numerose segnalazioni riportano disservizi persistenti che impediscono ai pazienti di raggiungere i medici desiderati.

Uno degli ostacoli principali risiede nella fase iniziale della chiamata. I cittadini, quando cercano di inserire il nome e il cognome del medico con cui desiderano parlare, si trovano improvvisamente interrotti da un crollo improvviso della linea. Stessa storia quando si intende inserire tra le scelte proposte, il solo cognome del medico. Questo malfunzionamento, seppur apparentemente banale, assume proporzioni significative quando si considera l’urgenza delle comunicazioni mediche.

La frustrazione dei cittadini è palpabile, con molti che hanno riportato di aver tentato di contattare il centralino più volte, solo per essere continuamente interrotti nel loro intento.

L’accesso ai servizi sanitari è un diritto fondamentale, e il persistere di queste difficoltà mina la fiducia nella capacità del sistema sanitario di fornire assistenza tempestiva e adeguata.

Un aspetto particolarmente sconcertante è rappresentato dal fatto che alcuni pazienti hanno registrato la loro esperienza, documentando il disservizio.

In alcune di queste registrazioni si può sentire chiaramente il momento in cui la linea cade, dopo che l’utente ha inserito la scelta di poter del nome e cognome del medico desiderato. Questa evidenza tangibile solleva interrogativi sulla natura e la portata del problema, evidenziando la necessità di un’indagine approfondita.

Il Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea rappresenta un punto di accesso cruciale per i pazienti in cerca di assistenza medica. Pertanto, è essenziale che vengano adottate misure correttive immediate per risolvere questo problema. La trasparenza e la comunicazione aperta con il pubblico sono altrettanto importanti. I cittadini devono essere informati sui progressi nella risoluzione del disservizio e sulle misure adottate per evitare che si ripeta in futuro.

In un momento in cui la salute pubblica è al centro dell’attenzione globale, è imperativo che le istituzioni sanitarie agiscano con tempestività ed efficacia per garantire che i servizi essenziali siano accessibili a tutti i cittadini. La situazione al Centralino dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma richiede un intervento immediato e coordinato per ripristinare la fiducia del pubblico e garantire che nessun paziente venga lasciato senza assistenza a causa di problemi tecnici evitabili.

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Roma

Roma, ragazza cade dalla terrazza del Pincio

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Una 20enne è precipitata dal muro perimetrale della terrazza del Pincio, al centro di Roma, per circa 5 metri di altezza finendo sul terrazzamento sottostante. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno recuperato la ragazza con un’autoscala. La giovane è stata portata in ospedale in stato cosciente. L’allarme è scattato intorno alle 7 quando alcuni passanti hanno sentito dei lamenti provenire da una scarpata. Non si esclude che sia caduta diverse ore prima del ritrovamento. Da chiarire la dinamica dell’accaduto.

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