Roma, Castel Sant'Angelo: ambulanti sui percorsi riservati ai non vedenti

 

di Silvio Rossi

 

ROMA – Uno dei segni della civiltà di un popolo è la maniera con cui vengono affrontati i problemi delle persone meno fortunate. Bambini, anziani e disabili dovrebbero avere un rispetto maggiore, proprio perché hanno maggiori difficoltà rispetto agli altri. Bloccare l’accesso a un disabile è peggio che ostruire l’accesso a un “normodotato”. Rispetto ai paesi presi molte volte a esempio virtuoso, l’Italia sconta in questo campo un’arretratezza culturale desolante. Spesso si vedono i posti auto riservati ai disabili occupati da vetture che non hanno i titoli per occuparli, specialmente laddove non è possibile elevare le contravvenzioni del caso, come all’interno di supermercati e centri commerciali, in corrispondenza degli scivoli per le carrozzine il passaggio è regolarmente ostruito da mezzi parcheggiati in divieto. Anche laddove, in un’area pedonale, non è possibile ostruire il passaggio con la propria autovettura, la possibilità di trovare libero un percorso di “cortesia” per le categorie più svantaggiate, è mera illusione.

 

Davanti Castel Sant’Angelo, nel tratto chiuso al traffico veicolare c’è un percorso tattile per le persone prive di vista. Un ausilio per consentire a chi ha difficoltà visive a raggiungere i luoghi da visitare, per spostarsi in sicurezza. Proprio davanti l’ingresso del museo, in un posto spesso frequentato da vigili, sorveglianti e altro personale di pubblica sicurezza, abbiamo notato che due ambulanti, venditori di souvenir per turisti, occupano il percorso impedendo a un non vedente di poter usufruire dello stesso. Comportamenti simili, che sono assolutamente normali, purtroppo, nella nostra città, sono la dimostrazione di come, per migliorare il nostro Paese, forse, prima di cambiare la Costituzione, i partiti politici, le leggi elettorali, bisogna cambiare gli Italiani.