ROMA CASTRO PRETORIO, 62 ENNE RESIDENTE IN SVIZZERA TENTA TRUFFA DA 385.000 EURO A SOCIETA’ PER LA FORNITURA DI ENERGIA.

Redazione

E’ costata la denuncia per il reato di tentata truffa e uso di atto falso, il tentativo posto in essere da un 62enne residente in Svizzera , di incassare la somma di 385000 euro per far ottenere una fideiussione bancaria.

Sono stati gli agenti del Commissariato di Castro Pretorio, diretto dal dr. Giuseppe Rubino, a bloccare l’uomo in seguito alla segnalazione di un avvocato, rappresentante legale di una Società per la fornitura di energia.

La vicenda ha origine qualche giorno fa quando l’avvocato, che riveste la carica di rappresentante legale di una società privata per la fornitura di energia, entra in contatto attraverso interposta persona con i titolari di una società finanziaria con sede a Lugano. L’esigenza della società per l’energia è quella di ottenere una fideiussione bancaria per il valore di 2,5 milioni di euro, da offrire in garanzia ai suoi fornitori.

Si instaura da subito una sorta di trattativa tra l’avvocato ed i titolari della società finanziaria che si offrono di “intercedere” con un noto istituto bancario la cui sede centrale si trova in centro a Roma, per far ottenere la “cospicua garanzia” ad un “costo molto vantaggioso”.

L’avvocato dopo essersi consultato con l’amministratore della società per l’energia, accetta la proposta.

Qualche scambio di email per definire i dettagli dell’operazione, verifiche sul sito ufficiale dell’istituto bancario, numeri di telefono e verifiche sull’appartenenza del referente alla banca.

Tutto sembra essere in ordine.

Solo più tardi però gli accertamenti effettuati dai poliziotti permetteranno di chiarire che in realtà una delle pagine del sito era assolutamente falsa, ed allestita ad arte dai truffatori per trarre in inganno le loro vittime.

L’incontro dovrà avvenire qualche giorno dopo. Tutto è stato stabilito nei minimi particolari.

Scelto il luogo, i rappresentanti della società per l’energia s’incontreranno con quelli della società finanziaria per consegnare loro un assegno del valore di 385.000 euro a garanzia, in cambio della bozza della fideiussione.

Successivamente, alla consegna del documento originale, riceveranno indietro l’assegno ed effettueranno un bonifico di pari importo, oltre a corrispondere un compenso per l’attività di intermediazione svolta dai due responsabili della finanziaria.

L’inconsueta rapidità con cui procede l’intero meccanismo burocratico, che richiede generalmente tempi maggiori, mette però in sospetto l’avvocato e l’amministratore della società che decidono di verificare che tutto sia in ordine.

Si recano quindi nella sede centrale dell’istituto bancario, e lì scoprono che in realtà non è stata aperta alcuna pratica fideiussoria e per la loro società non è stato aperto nessun credito di garanzia da parte della banca.

Temendo di rimanere vittime di una truffa, decidono di formalizzare una denuncia agli agenti del Commissariato di Castro Pretorio, che effettuano immediatamente delle verifiche e scoprono numerose incongruenze. 

In realtà il 62enne, originario di Modena, ed il suo socio sono dei truffatori.

Quando questi si presenta nel luogo convenuto per lo scambio, ad attenderlo ci sono anche i poliziotti coordinati da Giuseppe Rubino, che lo bloccano e lo accompagnano in Commissariato.

L’uomo deve ore rispondere di tentata truffa e uso di atto falso. 

Gli investigatori sono sulle tracce anche del complice e proseguono le indagini per verificare se altre persone possano essere cadute nella rete dei due truffatori entrando a far parte di un giro di affari che potrebbe ammontare a diversi milioni di euro.

La fideiussione bancaria infatti costituendo semplicemente una promessa unilaterale, si “completa” soltanto nel momento in cui il debitore esige “materialmente” il credito garantito dall’istituto bancario.

Gli investigatori vogliono quindi accertare se altri ignari clienti, siano convinti di aver regolarmente stipulato un contratto fideiussorio con un istituto bancario ma che in realtà siano invece in possesso di atti fideiussori assolutamente falsi.