Roma: catturato a Tor Bella Monaca rapinatore campano

 

Red. Cronaca

 

ROMA – Concorso in rapina a mano armata: questa l'accusa che ha portato i Carabinieri della Compagnia di Frascati ad effettuare il fermo di polizia giudiziaria nei confronti di un pregiudicato 48enne, di origini campane, da tempo stabilitosi nel quartiere della periferia capitolina di Tor Bella Monaca.

Durante la stessa operazione i militari hanno arrestato, in flagranza di reato, per detenzione abusiva di armi clandestine e munizionamento, ricettazione, in concorso con il pregiudicato campano, un 34enne romano, incensurato.


L’attività d’indagine è scaturita a seguito della notizia di una rapina che era stata perpetrata, alcuni giorni fa, all’ufficio postale di Marigliano (NA), a seguito della quale i Carabinieri della locale Stazione erano riusciti ad arrestare 3 degli autori, mentre un quarto era riuscito a scappare, perdendo però il portafogli con i propri documenti all’interno. In breve, così, i Carabinieri sono risaliti all’identità del fuggitivo che è stato fermato, in possesso di un documento falso, mentre si trovava insieme alla propria compagna, nella zona di Tor Bella Monaca.

A seguito di un controllo approfondito esteso anche ad alcuni locali e cantine in uso all’uomo – in uno dei quali, all’atto del controllo, è stato sorpreso anche il giovane incensurato – i Carabinieri hanno rinvenuto:
    diverse pistole con la matricola abrasa;
    un silenziatore, di fabbricazione artigianale;
    numerose munizioni di vario calibro;
    dei simulacri riproducenti ricetrasmittenti muniti di fili e innesco elettrico alimentate a pile, e panetto di sostanza malleabile del tipo “stucco” con detonatore, verosimilmente atta a simulare esplosivo al plastico;
    uno scanner per captazioni abusive di trasmissioni radio;
    uniformi e pettorine in uso a varie forze di polizia;
    un maglione recante, su entrambi gli omerali, lo stemma di una società di vigilanza;
    vari passamontagna e scaldacolli.


Proseguono le indagini dei Carabinieri volte a verificare il coinvolgimento degli arrestati in altri eventi delittuosi e la provenienza delle armi sequestrate. Entrambi gli arrestati sono stati tradotti in carcere per la successiva convalida.