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Roma

ROMA CENTRALE DEL LATTE, ADDIO ALLO STORICA DISTRIBUZIONE "FRESCHEZZE" DI MONTE COMPATRI

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Tempo di lettura 2 minuti Daniele Senatra amministratore di Freschezze punta il dito su Antonio Vanoli direttore operazioni del gruppo Parmalat e presidente della Centrale del Latte di Roma

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De Carolis: "Numerosi miei concittadini, dipendenti della Centrale di Monte Compatri, sono già sul piede di guerra e intendo stare vicino a loro e lottare affinché Roma non perda una delle più importanti aziende del territorio."

 

Chiara Rai

Si chiude un grande capitolo nella storia del latte di Roma: “Freschezze” della famiglia Senatra, memorabile concessionario della Centrale del Latte romana, da lunedì rimane a casa dopo mezzo secolo di servizio. La Centrale del Latte di Roma, che ancora vede come socio di maggioranza Parmalat e socio di minoranza il Comune di Roma, ha notificato ieri mattina la risoluzione e recesso del contratto con il distributore “Freschezze” che distribuisce nel Lazio e in Abruzzo e conta alle sue dipendenze oltre 200 lavoratori. “Freschezze” si ritiene da sempre la vera spina nel fianco di Parmalat anche per aver portato avanti la politica di mantenimento del marchio storico "Centrale del latte di Roma". “Freschezze” nasce con Augusto Senatra che 50 anni fa a Monte Compatri aveva una azienda con settanta bestie da latte. “Da un mese a questa parte i Territory Manager della Centrale del Latte, di fatto controllata da Parmalat – dice Daniele Senatra, amministratore di "Freschezze" – in occasione di sopralluoghi ai nostri stabilimenti di Civita Castellana, Magliano dei Marzi e Rieti mi risulta che abbiano offerto a circa 50 nostri dipendenti, un posto di lavoro in Parmalat". Preoccupato il sindaco di Monte Compatri (Castelli Romani) Marco De Carolis: “Temo che la Centrale del Latte di Roma rimanga senza una catena di distribuzione del latte  – dice De Carolis. – Numerosi miei concittadini, dipendenti della Centrale di Monte Compatri, sono già sul piede di guerra e intendo stare vicino a loro e lottare affinché Roma non perda una delle più importanti aziende del territorio. Dalle notizie da noi assunte ci sembra che Parmalat stia indebolendo la Centrale del Latte di Roma. Mi appello anche al sindaco Gianni Alemanno, affinché fermi questa possibile deriva”. Risoluto Daniele Senatra punta il dito su Antonio Vanoli attuale direttore operazioni del gruppo Parmalat e presidente della Centrale del Latte di Roma: “ci ribelliamo ad una così sfacciata manovra di appropriazione indebita da parte di Parmalat – conclude Senatra –  di una clientela storica come la nostra, sopratutto a nome di quelle 200 persone che sono il nostro vero patrimonio commerciale. Non trovo giusto il comportamento di Vanoli che una volta tolta di mezzo la nostra organizzazione avrà via libera per i suoi piani di sviluppo Parmalat senza dover rendere conto neanche ai suoi azionisti, per ora rimasti in silenzio, e mi riferisco al Comune di Roma, alla Coldiretti, agli Allevatori e Produttori Latte nonché ai piccoli singoli azionisti”. Intanto l’ufficio stampa Parmalat mette in chiaro: “La Centrale del latte è di Parmalat e non ha nessun senso indebolire uno dei nostri asset su cui abbiamo di recente investito con un impianto moderno ed efficiente”. Il Consiglio di Stato questa primavera ha condannato Parmalat a restituire le azioni della Centrale del latte al Campidoglio ma Parmalat ritiene che la competenza del giudizio spetti alla giustizia ordinaria.

 

Castelli Romani

Artena, coppia ruba 100 pacchetti di sigarette: arrestati a Valmontone

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Nella notte i Carabinieri della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato una coppia di conviventi, un uomo 47 anni e una donna 33, domiciliata ad Artena, già nota alle forze dell’ordine, indiziati fortemente di furto aggravato di tabacchi all’interno di un bar di Via Latina.

Nello specifico, i militari della Stazione di Artena, ricevuta la segnalazione dalla Centrale Operativa di un furto all’interno di un bar, hanno raggiunto rapidamente sul posto e alla presenza del titolare dell’attività eseguivano un minuzioso sopralluogo visionando le immagini del sistema di video-sorveglianza ritraenti due persone, uomo e una donna, parzialmente travisate che, dopo aver forzato la serranda e la porta di ingresso, si sono introdotti  all’interno impossessandosi di circa 100 pacchetti di sigarette per poi darsi alla fuga poco istanti prima che il titolare sopraggiungesse sul posto.

Le immediate ricerche diramate, grazie anche alla descrizione dell’autovettura utilizzata dai malviventi fornita dal titolare dell’attività, consentivano ai Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Colleferro di rintracciare, nel giro di poche decine di minuti, nel limitrofo comune di Valmontone, l’autovettura segnalata con a bordo il 47enne e la 33enne che sottoposti a perquisizione personale sono stati trovati in possesso dell’intera refurtiva e degli arnesi da scasso.

I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito i video delle telecamere di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui la coppia si impossessava della refurtiva. 

Tutti i tabacchi rinvenuti, sono stati restituiti al proprietario dell’esercizio commerciale, mentre i due verranno giudicati nella mattinata odierna, con rito direttissimo, dinanzi al Tribunale di Velletri.

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Castelli Romani

Monte Compatri: due arresti per rapina, lesioni, estorsione e furto

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MONTE COMPATRI (RM) – I Carabinieri della Stazione di Monte Compatri hanno arrestato due cittadini del posto, un 48enne e 44enne, già noti alle forze dell’ordine, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Velletri per i reati di rapina, lesioni personali, estorsione e furto.
Il provvedimento è stato emesso a seguito delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, scattate dalla denuncia presentata ai Carabinieri da parte di un 46enne romano residente a Monte Compatri, anche lui con precedenti, che riferiva di essere vittima di una serie di episodi violenti da parte dei due indagati che lo accusavano del mancato saldo di un debito, di circa euro 1.200, che però il 46enne riferiva di aver sanato.
In particolare, l’uomo ha raccontato di aver chiesto un prestito a due suoi conoscenti e, nonostante lo avesse saldato – con ricariche PostePay documentabili – sarebbe stato preso di mira dai due che pretendevano altro denaro, nonostante avesse già restituito circa 1.600 euro, ben oltre la somma ricevuta. Sempre secondo quanto denunciato, in più occasioni, sarebbe stato avvicinato dagli indagati e minacciato fino a quando, la notte tra il 17 e 18 aprile scorso, sarebbe stato raggiunto presso la sua abitazione e aggredito con pugni al volto e al petto, riportando 25 giorni di prognosi. In quella occasione, i due indagati riuscirono a sfilare all’uomo le chiavi dell’autovettura intestata alla madre e a prelevare il veicolo stesso, parcheggiato in strada poco distante, che fu rinvenuto qualche giorno dopo danneggiato.
La notte tra il 27 e 28 aprile scorso, invece, l’uomo ha denunciato di essere stato nuovamente raggiunto dagli indagati presso la sua abitazione e che, non avendo aperto la porta per timore di una nuova aggressione, i due avrebbero danneggiato il portone d’ingresso e successivamente anche l’autovettura, che aveva parcheggiato nel centro cittadino, mediante il lancio di grossi sassi che infrangevano il parabrezza e alcuni vetri dei finestrini.
Le attività dei Carabinieri hanno portato all’identificazione del 48enne e del 44enne grazie anche alla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza nel centro cittadino che hanno immortalato il danneggiamento dell’auto della vittima e grazie all’analisi dei tabulati telefonici che hanno permesso di accertare la ricezione di numerosi messaggi minatori, tramite una nota App di messaggeria istantanea.
L’Autorità Giudiziaria ha quindi emesso il provvedimento che i Carabinieri della Stazione di Monte Compatri hanno eseguito sottoponendo, come disposto, il 48enne alla misura cautelare nel carcere di Velletri e il 44enne alla misura cautelare degli arresti domiciliari.
Si precisa che il procedimento è nella fase delle indagini preliminari, per cui gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.

 


Aliquota Comunicazione e Stampa – Comando Provinciale Carabinieri Roma
P.za San Lorenzo in Lucina, 6
00186 Roma

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Cronaca

Lazio, la Regione ha revocato il patrocinio a Roma pride 2023

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La Regione Lazio revoca il patrocinio alla manifestazione “Roma Pride 2023”. Anche se la Giunta del Lazio “ribadisce il proprio impegno sui diritti civili – sottolinea l’ente – , come dimostra, del resto, l’operato pluriennale del Presidente Francesco Rocca”, la firma istituzionale della Regione Lazio “non può, né potrà mai, essere utilizzata a sostegno di manifestazioni volte a promuovere comportamenti illegali, con specifico riferimento alla pratica del cosiddetto utero in affitto”.

La decisione di revocare il patrocinio per il Roma Pride in programma sabato prossimo “si è resa necessaria e inevitabile a seguito delle affermazioni, dei toni e dei propositi contenuti nel manifesto dell’evento intitolato ‘Queeresistenza’, consultabile pubblicamente sul sito della kermesse.

Tali affermazioni violano le condizioni esplicitamente richieste per la concessione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede da parte di Regione Lazio”.

E anche “alla luce di quanto dichiarato da Mario Colamarino, presidente del Circolo Mario Mieli e portavoce del Roma Pride”.

“Si esprime altresì rammarico per il fatto che il patrocinio, concesso in buona fede da Regione Lazio, sia stato strumentalizzato. Quanto avvenuto rappresenta un’occasione persa per costruire un dialogo maturo e scevro da ogni ideologia – fortemente voluto e sentito da questa Amministrazione – per promuovere una reale inclusione e combattere ogni forma di stigma e discriminazione”. La Giunta del Lazio “ribadisce il proprio impegno sui diritti civili – sottolinea la regione Lazio revocando il patrocinio al Roma pride – , come dimostra, del resto, l’operato pluriennale del Presidente Francesco Rocca su temi fondamentali che nulla hanno a che vedere con la maternità surrogata, questione peraltro totalmente estranea alle competenze regionali”. “In particolare, il testo viola le condizioni di rispetto esplicitamente richieste nei confronti delle sensibilità dei cittadini del Lazio e rivendica l’imposizione della legalizzazione di azioni illegali e vietate dall’ordinamento italiano”.

“La revoca del patrocinio al Pride di Roma da parte della Regione Lazio è atto grave –  spiega Cecilia D’Elia, senatrice Pd -, un passo indietro sul terreno dell’impegno dei diritti, della lotta alle discriminazioni. Inutile agitare lo spettro della GPA, il Pride è da sempre il momento in cui la comunità lgbtq+ si mostra con tutto l’orgoglio delle sue battaglie per una piena cittadinanza, a partire dal doveroso riconoscimento dei diritti delle bambine e dei bambini delle famiglie arcobaleno”. Per Emanuela Droghei, consigliera regionale e vicepresidente della Commissione bilancio alla Pisana, “la decisione della Regione Lazio di revocare il patrocinio al Roma Pride è inspiegabile. Il centrodestra, ancora una volta, conferma la sua posizione purtroppo irremovibile su diritti e inclusione. Per governare è necessario avere il coraggio di fare delle scelte e di scontentare qualcuno, anche all’interno del proprio partito, pur di fare la cosa giusta per tante cittadine e tanti cittadini che aspettano ancora di vedere riconosciuti i propri diritti”. 

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