ROMA, C'ERA UNA VOLTA CENTOCELLE

Redazione

Centocelle in origine era un sito di esercitazioni militari suburbano della Roma imperiale, una caserma per milizie, nel periodo di sua massima espansione. Per cellae, in latino, si intendevano infatti le numerose stanze che costituivano  la cittadella dove si esercitavano i soldati e la cavalleria. Il "Campus Martius" nella pianura del Tevere non fu quindi  la sola cittadella d'armi di Roma. Solo nella seconda metà dell’ Ottocento però emersero i resti di questo passato, assieme a quelli delle ville imperiali e delle bellissime Terme rinvenute presso  Tor dei Schiavi. Nel periodo medievale l'Arcibasilica Lateranense acquistò la proprietà della "tenuta di Centocelle" e da quel momento le notizie sul territorio in questione non sono state più tanto chiare. Alcuni scritti di fine '800 descrivono il luogo come un'ampia zona di campagna aperta fino ai Colli Albani, con poche case, pochi abitanti, pochi alberi, disseminata di ruderi e acquedotti romani. Alcuni volevano che questo quartiere prendesse il nome di Tor San Giovanni poichè l’ Arcibasilica Lateranense, dopo averne acquisito la proprietà, la registrò al catasto con quel nome, che poi fu anche il nome di un'antica torre nelle vicinanze, oggi conosciuta con il nome di Torraccia,  frequente meta nel 900’ delle numerose gite fuori porta della borghesia romana. In seguito proprio questi ultimi, per lo più imprenditori, presero possesso di gran parte dell’area. Dagli anni '20 fino ai 40’ Centocelle rimase un borgo di natura rurale ed appariva come una vera e propria piccola città giardino. Nascevano in quel periodo i vari nomi floreali delle strade: via dei Platani, via delle Robinie, Piazza dei Mirti e di fatto le strade apparivano come vie floreali grazie agli ampi giardini delle case private che vi si affacciavano. L'aeroporto di Centocelle, intitolato a Francesco Baracca, era il preferito di Mussolini e dei suoi gerarchi per gli spostamenti aerei prima del 25 luglio '43. La presenza di questo impianto e quella dei non lontani stabilimenti militari, resero questa zona obiettivo di pesanti bombardamenti, tanto che furono scavati, parallelamente alla via dei Castani, improvvisati rifugi antiaerei .Oggi l'area dell'ex Aeroporto è stata trasformata in un grande parco archeologico (circa 120 ettari), in un luogo di grande valenza ambientale, culturale, storica e archeologica. Oggetto di una riqualifica urbana tuttora in corso, il parco è un beneficio per gli estesi quartieri densamente edificati che lo circondano. Poco distante sorge il Parco degli Acquedotti che comprende i più antichi acquedotti romani e si estende fino al Parco dell'Appia Antica e all'adiacente Parco della Caffarella. A partire dal secondo dopoguerra vi furono modifiche radicali applicate alla morfologia architettonica delle case. Gli originari villini, spesso ad un solo piano, pur conservando il loro giardino, subirono trasformazioni per restauro o mutate esigenze abitative, assumendo un aspetto diversificato. Accanto ad essi iniziarono a sorgere, nei successivi anni '60-'70, i grandi palazzi ad abitazione intensiva lungo le vie principali e non solo. Nel contempo sorgevano altre strutture di natura culturale religiosa quali chiese, oratori e scuole. Centocelle veniva così ad assumere l'aspetto architettonico che tutti noi oggi possiamo osservare.