Roma, Colli Aniene: l’amministrazione Raggi fa un salto indietro nel tempo di 13 anni. Si torna ai cassonetti stradali

Rifiuti anno zero, un balzo indietro di 13 anni. È, in sintesi, il commento di Roberto Scacchi, Presidente di Legambiente Lazio, davanti alla decisione presa in maggio dal Campidoglio di fermare la raccolta Porta a Porta a Colli Aniene, quartiere tra la Tiburtina e l’A24 nel IV Municipio. «Si torna ai cassonetti stradali», tuona, «impossibile fare peggio».

È un attacco fontale quello che l’esponente di Legambiente Lazio riserva all’Amministrazione guidata dalla Raggi, in cerca del bis, che sull’argomento non brilla per efficienza. «Colli Aniene è stato uno dei primi quartieri della Capitale a inaugurare il porta a porta nel 2007», spiega Roberto Scacchi, «con il cambio di modello la percentuale di differenziata passò dal 17% al 63%. Ma da oggi, come annunciato a maggio scorso dal Campidoglio, tornano i cassonetti».

«Così a Roma, torniamo indietro di 13 anni in un colpo solo – prosegue – da un lato si discute di una nuova Malagrotta, dall’altro la Capitale rinuncia come se niente fosse a una delle prime, riuscitissime, raccolte porta a porta: impossibile fare di peggio nella gestione dei rifiuti. Se la raccolta domiciliare non funziona a dovere, bisogna lavorare per farla funzionare, invece a Roma arriva anche questa ulteriore, sciagurata decisione. Quello che sta avvenendo è inverosimile se pensiamo a quanto, in Campidoglio, ci si sia riempita la bocca negli ultimi anni di politiche rifiuti zero, obiettivi oltre il 70% di differenziata e promozione dell’economia circolare».

«Siamo all’anno zero nella gestione dei rifiuti», va avanti Roberto Scacchi, «la percentuale di differenziata è paralizzata intorno al 45% e invece dei nuovi impianti per l’economia circolare come i biodigestori anaerobici, si parla solo di una nuova discarica a Malagrotta. Grazie a quanto fatto da questa Amministrazione sui rifiuti, invece di una ripartenza sostenibile e una riconversione ecologica dell’economia, sprofondiamo indietro di 13 anni».