Roma: esposto il simbolo della mafia stragista

ROMA – Nella Galleria Alberto Sordi a Roma è esposta, dal 24 al 31 gennaio, in una teca quello che resta della Croma blindata dove a Capaci il 23 maggio del 1992 persero la vita tre servitori dello Stato , agenti di scorta del giudice Falcone : Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Il magistrato Falcone e la consorte Francesca Morvillo morirono nell’altra Croma bianca che seguiva e guidata in quel momento dal giudice. Rimasero feriti Giuseppe Costanza, seduto nei sedili posteriori della Fiat Croma bianca e oltre agli agenti Paolo Capuzza, Gaspare Cervello e Angelo Corbo, che sedevano nella Croma azzurra, la terza blindata del corteo .

All’inaugurazione è intervenuta la vedova Tina Montinaro e il figlio Giovanni oltre a diversi responsabili istituzionali, il Questore di Roma Guido Marino, il Generale dei Carabinieri e Comandante Provinciale Antonio De Vita, della GdF Cosimo Di Gesù e il capo della Dia di Roma Francesco Gosciu, il ministro della Giustizia Orlando, il Governatore Zingaretti. Il progetto ha titolo “ Quarto Savona 15” che era il nome in codice della scorta, è l’orrore raccontato nei dettagli. Un viaggio per l’Italia affinchè come ha riferito la vedova Montanari “ Roma è la capitale e deve prendere consapevolezza che la mafia è anche qui. Un itinerario per informare i giovani perché non debbono girarsi dall’altro lato o rimanere indifferenti. “ Orlando ha detto : “ Un segnale bellissimo. Una reliquia laica.

Prima la mafia stragista si vedeva e si sentiva. Oggi è silenziosa, subdola e meno sanguinaria e talvolta diffusa in posti dove prima non si vedeva. “ Zingaretti ha riferito : “Per combattere
la mafia sono necessarie la memoria, la conoscenza e la consapevolezza. Solo così siamo degni di onorare la memoria di tanti caduti per la libertà”. Un percorso promosso
dall’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio. “ Un passo avanti nella civiltà – ha detto Giovanna Ammaturo, consigliere comunale di Guidonia per la Lega per
Salvini– le scuole ed i ragazzi che hanno chiesto di presenziare avranno di che riflettere.

Non ci sono scuole superiori del territorio ma a tutti è possibile andare. Una iniziative meritoria ma che in periodo elettorale come è il momento avrebbe avuto bisogno di un periodo di pausa
proprio per non essere strumentalizzato dalla forze politiche. Roma con la sua Mafia Capitale è balzata agli onori della cronaca ma la sordina ai processi molti dei quali con patteggiamenti e la mancanza di analoghe iniziative durante le udienze avrebbe certamente offerto una partecipazione seria e lungimirante di quelle stesse Istituzioni ben pagate e soprattutto senza retorica ed indubbia ambiguità alla luce di quei tristi resti dove sono morti dei Servitori dello Stato”