Roma, istituzione osservatori territoriali: gli ex minisindaci critici con Raggi

 

Redazione

 

ROMA – Dopo la firma del protocollo d’intesa tra Campidoglio, questura e prefettura per l’istituzione degli Osservatori territoriali nei Municipi arrivano le critiche dell’opposizione e, in particolare, degli ex minisindaci del Pd, Paolo Emilio Marchionne ed Emiliano Sciascia. Al centro della polemica l’istituzione di 7 Osservatori territoriali per i 15 Municipi della Capitale: un accorpamento che non piace agli ex minisindaci. “Finalmente la sindaca di Roma Virginia Raggi si è ricordata di quanto sia importante dialogare e stringere la collaborazione con le forze dell’ordine per contrastare i fenomeni di criminalità sul territorio cittadino. Peccato – spiegano Sciascia e Marchionne, ex presidenti dei Municipi IV e III – che ancora una volta i Municipi più periferici della città risultino penalizzati. Fino ai primi mesi del 2016 sono stati attivi gli Osservatori per la sicurezza della prefettura, istituiti in ciascun Municipio della Capitale e coordinati da altrettanti dirigenti della prefettura di Roma. Con il protocollo firmato ieri dalla sindaca, che la Raggi presenta come una novità, i municipi avranno uno strumento azzoppato rispetto al passato. Infatti se solo per il territorio del Municipio I, quello del centro storico, sarà istituito un osservatorio apposito, per i restanti Municipi dovremo accontentarci di strutture in condominio tra diversi territori. Saranno infatti istituiti – spiegano Sciascia e Marchionne – sei Osservatori per i restanti 14 Municipi della Capitale, quelli con maggiore estensione e variegate problematiche riguardanti il campo della sicurezza e della capacità d’intervento per il personale delle forze dell’ordine”. “Ancora una volta – continuano – sono le periferie della città a risentire di una mancanza di attenzione da parte della sindaca Raggi, territori come San Basilio o Valmelaina necessitano di un osservatorio dedicato in grado di affrontare e monitorare quanto avviene, così come sono stati gli osservatori istituiti da Gabrielli. Come è possibile trovare una sinergia con le forze dell’ordine se si affrontano contemporaneamente problemi di sicurezza di quadranti molto diversi della cittá? Come si fa ad affrontare in maniera univoca il tema dell’espansione delle sale slot? Infine, mettere insieme i problemi di più Municipi tra loro significherà sovrapporre anche diversi commissariati di polizia e stazioni dei carabinieri, che hanno competenze su territori tra loro diversi, con il rischio di aggiungere confusione a confusione”.

Dura anche la critica da Giovanni Picone, capogruppo di Fratelli d’Italia al Municipio XII. “Oggi la presidente Crescimanno si vanta della proposta del sindaco Raggi di istituire gli Osservatori territoriali per la sicurezza, al fine di ripristinare le condizioni di legalità in tutti i Municipi di Roma. Peccato, perché proprio lei dovrebbe sapere, in quanto consigliera nella passata legislatura, che questi tavoli erano già attivi a livello municipale ma le convocazioni si sono interrotte proprio con l’inizio dell’avventura grillina al Municipio XII. Per di più, la cartina di tornasole dell’inattività e dell’inerzia del presidente Crescimanno su questo tema è proprio un ordine del giorno proposto dal gruppo di Fratelli d’Italia e votato dal Consiglio del Municipio che chiedeva già dal 12 ottobre la riattivazione del comitato per l’ordine pubblico territoriale. La sola presenza di ben due centri di accoglienza per migranti nel nostro territorio e l’escalation di episodi di cronaca degli ultimi mesi – continua Picone – avrebbe suggerito una maggiore incisività della Giunta municipale nei confronti del sindaco Raggi. Invece nulla è accaduto, e oggi arriva lo specchietto per le è allodole di un provvedimento spacciato inspiegabilmente per nuovo, ma che viene approvato fuori tempo massimo”.