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Roma, la Termini-Giardinetti in agonia. I lavoratori richiamano Atac

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ROMA – Continua l’agonia dell’esercizio della ferrovia Termini-Giardinetti, ultimo baluardo della Roma-Fiuggi, nonostante i proclami (e promesse?) del Campidoglio e i corrispettivi erogati dalla Regione all’Atac, nel rispetto del Contratto di Servizio. I convogli arrancano, sfiancati da una manutenzione sempre più labile, e scorrono su binari altrettanto malridotti. A tal punto da indurre le RSU a sollecitare un doveroso intervento.

C’è il noto, e ambizioso, progetto dell’Amministrazione, che mira alla trasformazione della Giardinetti in una metrotranvia – blasonata definizione di linea tranviaria -, il cui trasferimento è “tutt’altro che fermo”, ha dichiarato qualche giorno fa l’assessora alla Mobilità Linda Meleo ai microfoni di Odissea Quotidiana. “Lo stiamo seguendo passo dopo passo”, ha aggiunto, “per ottenere nel più breve tempo possibile il passaggio di proprietà e i finanziamenti necessari per la riqualificazione e il prolungamento del tracciato. Roma Capitale sta lavorando infatti anche per l’ammodernamento della tratta Roma-Giardinetti e valutando la realizzazione di prolungamenti verso Anagnina (Metro A) e Tor Vergata”.

Ma in attesa della sua attuazione, la linea , cinque chilometri scarsi, si sgretola, nell’incredulità dell’utenza e nel silenzio, imbarazzante, della Regione e dell’azienda. Che, comunque, incassa i corrispettivi regionali derivati dai chilometri/treno, non sono pochi, e una quota della ripartizione del Fondo Nazionali dei Trasporti. La ferrovia produce, a conti fatti, essendo classificata tale, tuttavia gli introiti, considerato lo stato di abbandono, non sembrano tornare all’ovile di Centocelle. Con pesanti e ovvie ricadute al servizio.

Una certezza è data dalle rotaie spezzate – letteralmente – rinvenute in prossimità di Santa Bibiana o, peggio ancora, dai fogli di corsa. Dove otto prescrizioni su dieci riguardano i rallentamenti della velocità, a causa delle pessime condizioni dell’armamento o della linea aerea di contatto: la prescrizione più antipatica è quella che da tempo – troppo tempo – incombe sulla tratta Piazzale LabicanoPonte Casilino, nella quale i treni possono raggiungere al massimo 10 km/h. Poco più degli omnibus ai tempi della SRTO.

“Le sottoscritte RSU”, recita il fonogramma inviato lo scorso 22 novembre ai vertici di Atac, “visti i numerosi rallentamenti imposti alla marcia treni rispetto all’infrastruttura – sede binario -, sollecitano il Direttore di Esercizio Ferrovie Concesse e il Responsabile Opere Civili e Armamento ad attivarsi per individuare le procedure più idonee, previste dalle normative vigenti e dai regolamenti, atte a recuperare risorse umane e economiche affinché dette limitazioni siano rapidamente eliminate”. Documento che, inverosimilmente, è stato snobbato dai Rappresentanti Sindacali in quota CGIL. Chiuse virgolette.

 

 

David Nicodemi

Castelli Romani

Monte Compatri, Pantano nei rifiuti: «Ci sentiamo abbandonati da tutti»

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il messaggio whatsapp ricevuto da un cittadino

Mi scuso se scrivo sul cellulare ma queste foto sono di via acqua felice a pantano
Sono ormai giorni che questa monnezze sta qua. È ormai un incubo

foto giunte alla nostra redazione

Ormai il nostro giornale continua a ricevere le vostre segnalazioni su quello che non funziona in alcuni paesi e questo, come abbiamo già scritto la volta precedente, ci carica di responsabilità e ci fa comprendere come sia necessario, sempre di più, dare voce a voi cittadini.

il messaggio whatsapp ricevuto da un cittadino

Nelle prime ore del pomeriggio siamo andati di persona a verificare la situazione e le immagini sono rimaste le stesse con cumuli di immondizia, in alcune situazioni anche pericolosa, su questa strada nella località Pantano di Monte Compatri e per la precisione in via Acqua Felice.

foto giunte alla nostra redazione

E se a ciò aggiungiamo le immagini del capolinea della metro C sempre in località Pantano purtroppo dobbiamo cominciare a riflettere su ciò che il cittadino ci scrive nei messaggi whatsapp che ci sono arrivati: Qui a Pantano ci sentiamo abbandonati da tutti.

foto scattate nel piazzale della stazione metro C di Monte Compatri Pantano

“Fai qualcosa almeno tu” è l’invocazione di aiuto che ci arriva ed alla quale diamo voce.

cumuli di bottiglie sempre sul piazzale della Metro C di Monte Compatri Pantano

Commenti amari che dovrebbero far riflettere in quanto dopo l’omicidio di Ivan Alexander si era acceso un faro, che poi non ha avuto molto seguito, sulle criticità di questa località di Monte Compatri ai confini con la città di Roma e che, tra pochi mesi per il Giubileo, di certo diventerà una delle porte di accesso alla nostra Capitale.

ancora cumuli di immondizia nel capolinea della metro C di Monte Compatri Pantano

Il nostro dovere resta quello di segnalare e di dare evidenza a tutte queste criticità aspettandoci almeno una risposta da parte dell’amministrazione di Monte Compatri.

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Castelli Romani

A Velletri si prepara la 93esima edizione della storica Festa dell’Uva e dei Vini

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Felci: “Sarà un’edizione straordinaria, capace di attrarre numerosi visitatori”

La città di Velletri si prepara ad accogliere la 93ª edizione della storica Festa dell’Uva e dei Vini, che si terrà il weekend del 21 e 22 settembre 2024. L’evento, patrocinato dal Comune, dalla Regione Lazio e dal Ministero dell’Agricoltura, si preannuncia come un’esplosione di sapori, cultura e tradizione, trasformando il centro storico in un vivace palcoscenico enogastronomico e artistico.

Lungo le principali vie della città, da Piazza Garibaldi fino a Porta Napoletana, passando per Corso della Repubblica e le piazze storiche, saranno allestiti stand con degustazioni di vini locali, cibo tipico e prodotti artigianali. La festa sarà animata da spettacoli musicali, teatrali e folkloristici, grazie al coinvolgimento delle associazioni culturali locali.

Paolo Felci, Assessore al Turismo e allo Spettacolo, ha sottolineato l’importanza della manifestazione: “Sarà un’edizione straordinaria, capace di attrarre numerosi visitatori. La città sarà trasformata in un percorso che attraverserà le vie più belle del centro, con tour nelle cantine e concerti per tutta la famiglia.”

Anche l’Assessore all’Agricoltura, Cristian Simonetti, ha espresso il suo entusiasmo per l’evento: “Nonostante alcune difficoltà logistiche, siamo fiduciosi che la festa sarà un successo. Abbiamo ottenuto il sostegno del Ministero e coinvolto le cantine locali per valorizzare i nostri vini. Saranno due giorni di divertimento per grandi e piccoli, con degustazioni, spettacoli e attività per tutti.”

Il Presidente della Fondazione De Cultura, Guido Ciarla, ha ribadito l’importanza di questa festa per la comunità: “Il nostro obiettivo è unire la città e far conoscere il suo patrimonio culturale e gastronomico. Grazie al salotto del vino e ai nuovi allestimenti, i visitatori potranno vivere il centro storico in modo unico, scoprendo le tradizioni di Velletri.”

Tra le attività più attese ci saranno la tradizionale pigiatura dell’uva, la musica popolare e molti altri eventi che verranno svelati presto. Le date da segnare sono il 21 e il 22 settembre: un appuntamento imperdibile per chi ama la cultura e i sapori del territorio.

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Castelli Romani

Scontro politico ad Albano Laziale: il sindaco Borelli revoca le deleghe a Sementilli, esplode la polemica

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L’opposizione accusa il sindaco di “scaricare le colpe” sull’ex vicesindaco per le carenze amministrative. Forza Italia e Fratelli d’Italia chiedono chiarezza e denunciano l’instabilità della giunta

Il sindaco di Albano Laziale, Massimiliano Borelli, ha revocato la maggior parte delle deleghe all’assessore Maurizio Sementilli, che fino ad oggi aveva gestito rifiuti, manutenzione, viabilità e altre aree chiave. Sementilli rimane responsabile solo delle Ville Storiche.

Borelli ha giustificato la sua decisione con la necessità di “una verifica sull’attività amministrativa”. Tuttavia, l’opposizione ha interpretato la mossa come un tentativo di scaricare su un solo assessore le responsabilità delle criticità accumulate negli ultimi quattro anni.

Roberto Cuccioletta, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha definito l’azione una “operazione di facciata” volta a distogliere l’attenzione dalle inefficienze dell’intera amministrazione. Secondo Cuccioletta, i problemi strutturali del comune sono il risultato di mancanze collettive e non attribuibili solo a Sementilli.

Giovambattista Cascella, capogruppo di Forza Italia, ha sottolineato come la revoca delle deleghe sia sintomatica dell’instabilità della giunta Borelli, che fin dall’inizio ha mostrato difficoltà. Cascella ha accusato la maggioranza di incoerenza, sostenendo che questa sia una delle amministrazioni più disomogenee della storia di Albano.

Anche Massimo Ferrarini, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha commentato duramente la decisione, chiedendosi come mai il sindaco abbia perso fiducia in Sementilli solo su alcune questioni, lasciandogli comunque la gestione delle Ville Storiche. Ferrarini ha chiesto al sindaco di spiegare in modo chiaro i motivi della rottura, altrimenti, ha avvertito, il rischio è di far percepire alla città una leadership incapace di governare.

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