Connect with us

Latina

ROMA – LATINA, UN'AUTOSTRADA VOLANO PER L'EDILIZIA DEL TERRITORIO. E I DISAGI?

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti La strada secondo i progettisti è lunga 5,2 km, attualmente la strada è stretta, verrà adeguata per raggiungere gli 80 km orari di velocità programmata.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Riceviamo e pubblichiamo

Nota di Nazareno Ferrazza coordinatore dei Castelli Romani – Aprilia del Partito Liberale Italiano.

Campoleone (RM) – Aprilia, con l’autostrada  Roma-Latina il nostro territorio, subirà dei miglioramenti ma anche dei disagi. Nel progetto vi è un adeguamento della via Apriliana tra il parcheggio della stazione di Campoleone e il futuro casello di Aprilia Nord. La strada secondo i progettisti è lunga 5,2 km, attualmente la strada è stretta, verrà adeguata per raggiungere gli 80 km orari di velocità programmata. Se si pensa che l’importo complessivo dell’intervento per la costruzione della Roma-Latina e la Cisterna – Valmontone  è pari ad euro 2.728.654.822 iva esclusa. È la più grande opera pubblica che interessa il nostro territorio, finanziati al 60% da capitale privato, quest’opera darà fiato al mercato dell’edilizia fermo ormai da anni. Ma vediamo insieme cosa accadrà con questa opera, si chiuderanno gli svincoli di via del Tufetto (che incrocia la ex strada statale 207 Nettunese a Campoleone), via Fossignano-via Vallelata, le uscite  via delle Valli – via della Riserva Nuova-Centro commerciale Aprilia 2, Aprilia-Anzio-via Nettunense, via del Commercio-via Mascagni, viale Europa, via di Guardapasso, via Selciatella. Restano solo gli svincoli delle due uscite autostradali, progettati Aprilia Nord via Apriliana  fino al ponticello di Campoleone,  e Aprilia sud su Via dei Giardini fino alla Nettunense.

Il problema nasce, se un camionista oppure un autista di bus turistici, prende l’uscita  di Aprilia Nord prende l’Apriliana in direzione Campoleone fa tutta la strada arriva al fatidico ponticello ferroviario, dove non possono passare i mezzi pesanti, blocca l’Apriliana per fare marcia indietro, fino all’entrata del parcheggio della stazione di Campoleone, gira inutilmente perché il parcheggio  non è collegata con la Nettunense, il progetto del collegamento è fermo nell’ufficio tecnico del Comune di Aprilia, in attesa che la Regione Lazio lo finanzi. Il nostro autista non può fare altro che tornare indietro e riprendere l’autostrada. Un altro disagio lo subiranno speriamo di no i pendolari Cotral della Roma-Latina, Roma – Terracina, Roma S.F.Circeo. Infatti c’è il rischio che su un Autostrada non possa fare una fermata il Cotral attualmente sulle linee dirette c’è una fermata al ponte della Montarelli ad Aprilia, inoltre ché fine faranno le fermate di Aprilia centro, via De Gasperi, Via Matteotti e via Nettunense davanti la stazione di Aprilia, tenuto conto che  l’attuale entrata della Pontina sarà chiusa. E la fermata successiva Vallelata –Fossignano anche questo svincolo verrà chiuso! Noi liberali siamo favorevoli ai Project financing, perché apporta un investimento privato ad un’infrastruttura pubblica, ma chiediamo con l’occasione di migliorare la viabilità specialmente quelle strade che collegano gli  scali ferroviari. Perché la scelta di utilizzare l’autostrada deve essere un’opportunità e non un obbligo dovuto alle strade limitrofe intasate. Per migliorare la mobilità locale è fondamentale investire sulla viabilità che porta alla stazione di Campoleone. Nello scalo fermano i treni provenienti da Nettuno, Napoli, Terracina, Aprilia, Minturno, Latina, Roma, Pomezia ecc., con un cadenzamento in certi orari di un treno ogni 15 minuti, inoltre alcuni treni raggiungono Roma Termini in 18 minuti. C’è un parcheggio di 1024 posti auto e ben 10 stalli di autobus, questi ultimi sono vuoti, perché gli autobus non riescono a passare nel ponticello. Con la bretella Nettunense parcheggio stazione di Campoleone, diventa un nodo per l’interscambio gomma- ferro, infatti, in questo modo possono raggiungere gli stalli, il Cotral Roma – Nettuno, gli autobus locali provenienti da Ardea, Ariccia, e quando si decideranno ad allargare il ponte provinciale sulla via Laviniense anche gli autobus provenienti da Lanuvio,  Genzano e Velletri.

Castelli Romani

Via Appia candidata a Patrimonio Mondiale Unesco

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il progetto, promosso direttamente dal Ministero della Cultura attraverso i suoi uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città Metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 Università italiane e straniere

E’ stato firmato a Roma, alle Terme di Diocleziano, il Protocollo di intesa per la candidatura del sito “Via Appia. Regina Viarum” nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco.

L’antica strada consolare, circa 900 chilometri di tracciato da Roma a Brindisi inclusa la variante traianea, rappresenta non solo il prototipo del sistema viario romano, ma è anche simbolo millenario delle relazioni tra le civiltà del Mediterraneo e quelle dell’Oriente e dell’Africa.

Alla cerimonia, sono intervenuti, tra gli altri, il Sottosegretario al MiC, Gianmarco Mazzi; il presidente della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, mons. Pasquale Iacobone; il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi; il presidente vicario della Regione Lazio, Daniele Leodori; l’assessore al Turismo della Giunta Regionale Campania, Felice Casucci; la delegata alle politiche culturali della Regione Puglia, Grazia Di Bari e l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor.

Il Protocollo d’intesa è stato presentato dalla dirigente dell’ufficio Unesco del MiC, Mariassunta Peci, dalla coordinatrice scientifica della candidatura, Angela Maria Ferroni. Ad aprire i lavori è stato il direttore del Museo Nazionale Romano, Stéphane Verger.

Il progetto, promosso direttamente dal Ministero della Cultura attraverso i suoi uffici centrali e periferici, coinvolge 4 Regioni (Lazio, Campania, Basilicata e Puglia), 12 tra Province e Città Metropolitane, 73 Comuni, 15 Parchi, la Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e 25 Università italiane e straniere.

Il ministero sta investendo nel restauro e nella valorizzazione di evidenze archeologiche e architettoniche situate lungo il percorso della Via Appia. L’obiettivo è coniugare le ragioni della conservazione e valorizzazione di questo importante patrimonio con lo sviluppo sostenibile dei territori coinvolti. Quest’ultimo elemento si rivela fondamentale anche per la crescita sociale ed economica di molte delle zone coinvolte che, spesso, sono aree interne e quindi fuori dai grandi circuiti turistici.

“La Via Appia è un esempio della grandezza romana, la prima via pubblica e il prototipo, anche dal punto di vista tecnico, di altre strade che hanno poi costruito i romani. Ma è anche molto di più, era un crocevia culturale, parte del sistema culturale e sociale del mondo romano: questa era forse la sua importanza principale e questo sarà l’aspetto sul quale puntiamo – ha detto il sottosegretario Mazzi. “Il ministero ha già investito 19 milioni di euro in restauri, conservazione e per la preparazione del fascicolo. Speriamo di farcela. Quando gli italiani giocano uniti, nessun risultato è impossibile”.

Il 20 gennaio la candidatura sarà valutata dal Consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana Unesco. A seguire, la richiesta sarà inviata a Parigi.

Continua a leggere

Cronaca

Cori, scomparso l’ex sindaco Serafino Marafini: proclamato il lutto cittadino

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti

image_pdfimage_print

Ieri, 4 gennaio 2023, è venuto a mancare Serafino Marafini, già sindaco di Cori dal 1978 al 1980 e poi dal 1991 al ’94. In segno di cordoglio per la scomparsa, è stato proclamato il lutto cittadino nella giornata in cui avranno luogo le esequie, sabato 7 gennaio alle ore 11 nella chiesa di San Francesco: bandiere a mezz’asta nelle sedi comunali e l’invito agli esercizi commerciali ad abbassare le saracinesche in concomitanza con il passaggio del feretro. Il sindaco Mauro De Lillis parteciperà ai funerali con una delegazione del Comune e il Gonfalone Comunale.
Classe 1934, primo cittadino in due occasioni, a lungo vicesindaco tra il ’60 e il ‘78 con i sindaci Franco Luberti e Romolo Palombelli, è stato l’amministratore per antonomasia per oltre un trentennio nel suo Comune, tra gli anni ‘60 e i primi anni ’90.
Politicamente nasceva socialista, aderendo poi al PSIUP e quindi al PCI, infine al PDS e al PD: la sua competenza spaziava nei vari ambiti della vita amministrativa, di cui aveva grande conoscenza.
Nel suo far politica e attività amministrativa si è trovato spesso in tandem con Romolo Palombelli. Nel 1985, in rotta col PCI, diede vita alla quarta lista che spaccò la sinistra corese, ma nel 1989 la rottura venne riassorbita e il duo Palombelli-Marafini tornò al vertice della città. Ha rappresentato un’epoca nel governo cittadino, come uomo delle competenze amministrative non tanto legato alle ideologie (seppur di chiara identità di sinistra), ma soprattutto alle cose da fare, sempre ponendosi come amministratore a servizio non di una parte politica, ma dell’interesse generale.
Competenze professionali, politiche e umane che gli derivarono anche da una assai lunga esperienza che lo vide, tra l’altro, dal 1960 ragioniere generale del Comune di Sezze; poi al Coreco (comitato regionale di controllo, cui erano attribuite appunto funzioni di controllo sugli atti degli enti locali), dove si fece conoscere ed apprezzare per il supporto che sempre prestava ai Comuni con grande spirito di servizio; ancora, nel 1980 chiamato a fare formazione alla nuova classe dirigente nel Comune di Norma, dove il PCI aveva vinto le elezioni.
“Con la sua scomparsa – commenta commosso il sindaco di Cori, Mauro De Lillis – preceduta da tante altre, viene meno tutta una generazione di uomini che hanno dato tanto alla politica e alla vita amministrativa cittadina, viene meno un pezzo di storia della nostra comunità. Ho ritenuto doveroso, interpretando il comune sentimento della popolazione, proclamare il lutto cittadino, in segno di profondo rispetto e di partecipazione al dolore di tutta la comunità per la sua perdita. Giungano alla famiglia il cordoglio e la vicinanza di tutta l’amministrazione comunale e dei dipendenti”.



Continua a leggere

Cronaca

Cori, lo storico barbiere Ettore Neri va in pensione: per lui una targa e il ringraziamento dell’amministrazione

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minuti

image_pdfimage_print

Dopo 62 anni di attività, va in pensione lo storico barbiere di Cori, Ettore Neri. A 72 anni, dopo aver tagliato barba e capelli a generazioni di coresi (prima a piazza Signina poi in via della Repubblica e da 20 anni in via San Nicola), potrà ora godersi un po’ di libertà e la meritata pensione.
 
Il sindaco di Cori, Mauro Primio De Lillis, e la delegata alle Attività Produttive, Annamaria Tebaldi, hanno voluto fargli visita nel suo salone per ringraziarlo di oltre mezzo secolo di lavoro, salutarlo ufficialmente a nome della comunità e consegnargli una targa in cui se ne ricorda “l’attività svolta con grande professionalità, amore e cura dei propri clienti. Con stima e gratitudine”.
 
Ettore Neri ha iniziato a lavorare all’età di 9 anni – prima ovviamente come dipendente e poi, una volta cresciuto, come titolare del suo salone – talmente piccolo da dover salire su uno sgabello per arrivare a fare la barba ai clienti. “All’epoca – ricorda Ettore – si lavorava tutti i giorni, anche di domenica”. Una passione quella per il suo lavoro, cui ha dedicato una vita intera, sempre con grande senso del rispetto e disponibilità verso il cliente, continuando anche adesso a presentare il suo servizio alle persone malate o ricoverate in ospedale. La tradizione, comunque, non si interrompe e già continua con il figlio Antonio, da tempo affermato parrucchiere per donne.
 
 
 



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

SEGUI SU Twitter

I più letti