Roma, metro B: quando il viaggio può diventare un incubo

ROMA – All’improvviso, tra uno scossone e l’altro, si sono aperte le porte del treno, ma quelle del lato opposto alla banchina, lasciando i passeggeri increduli. Fortuna ha voluto che il convoglio non fosse stipato, come spesso accade nei giorni antecedenti al Natale, altrimenti le conseguenti sarebbero state certamente gravi.

L’incredibile – e grave – episodio si è verificato nel pomeriggio del 23 dicembre, intorno alle 17.24 a bordo di un treno della Linea B della metropolitana di Roma, diretto a Rebibbia, facente parte del gruppo MB del 1990 (materiale ancora funzionale se non fosse per la scarsità delle manutenzioni, un fatto risaputo). E, specificatamente, alla fermata Castro Pretorio, come testimoniato dall’immagine scattata da un utente. Che immortala, in maniera inconfutabile, le porte spalancate dalla parte sbagliata. “Le altre, quelle sul lato banchina”, racconta il passeggero che preferisce l’anonimato, “sono rimaste chiuse. Dato che era un treno a più elementi, non un CAF insomma, non ho visto in quel momento se lo ha fatto su tutte le carrozze o solo su alcune”. Inoltre, riferisce che “la macchinista è riuscita a chiuderle e ad aprire quelle giuste, verificando, prima di ripartire, se tutti i vagoni erano apposto”.

Il viaggio è proseguito
regolarmente, ma fino alla stazione Tiburtina,
“dove ci hanno fatto scendere”, continua il malcapitato, “e il treno ha
proseguito vuoto, fuori servizio. Abbiamo dovuto attendere il successivo. E
Meno male che non era pieno e che il fatto è avvenuto in una delle poche
stazioni a canne singole, anche se è pericoloso ugualmente”.

Errore umano o problema tecnico? L’enigma è degno dei migliori gialli inglesi, anche se c’è da dire che quei convogli, seppur superati, sono dotati di un sistema elettronico capace di leggere la posizione del marciapiede in fermata (lato desto o sinistro), superabile soltanto con una forzatura manuale.

David Nicodemi