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ROMA: MEZZI PUBBLICI… MA NON PER TUTTI

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Tempo di lettura 2 minuti Le barriere architettoniche impediscono l'utilizzo dei mezzi alle persone disabili

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di Christian Montagna

Roma
– Se prendere un autobus a Roma è già di per sé un' impresa, figuriamoci per una persona disabile cosa possa essere.

Mercoledi 20 Novembre in via Venti settembre, a Roma, sono stato chiamato a testimoniare l'ennesimo atto di ingiustizia: la signora Roberta che si stava recando alla manifestazione dei malati di SLA, si è dovuta affidare alla sensibilità e al buon senso dei passeggeri poiché l'autobus sul quale viaggiava era sprovvisto di pedana per consentire la salita e la discesa dal mezzo alle persone disabili.

"E' solo uno dei tantissimi casi- racconta Roberta – molto spesso le persone disabili sono costrette a dover rinunciare all'utilizzo dei mezzi pubblici in quanto le vetture sono stracolme e prive dello spazio per poter collocare il mezzo di sostegno. – Roberta prosegue nel racconto – Ma vi siete mai chiesti quanto tempo deve impiegare un disabile per raggiungere una destinazione se è sprovvisto di mezzi privati? A quanto pare  il Protocollo d'Intesa sottoscritto da Atac e Roma Capitale con le Associazioni delle persone con Disabilità al fine di proseguire in maniera organica e sistematica all'abbattimento di barriere architettoniche non è stato rispettato. Sul territorio urbano, sui mezzi pubblici, sui servizi sotterranei le barriere ci sono ancora e nessuno accenna ad abbatterle. Marciapiedi sprovvisti di scivoli e a volte troppo alti per essere scavalcati; spazi destinati ai disabili spesso occupati da ignari e indifferenti che non si preoccupano di chi è meno fortunato. Ed e' cosi che spesso ci si trova costretti all'utilizzo di taxi o vetture speciali a spese proprie. – Roberta conclude – Si sta limitando la libertà di chi già lotta per averne una".

Per vivere una vita autonoma una qualunque persona ha bisogno di potersi spostare agevolmente in ogni luogo e noi questo dobbiamo poterlo permettere. Come cita l'articolo 19 della Costituzione dell'ONU per i diritti delle persone con disabilità approvata nel dicembre 2006: "Le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere,su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere; le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi necessari per consentire loro di vivere nella società e impedire che siano isolate o vittime di segregazione; i servizi e le strutture sociali destinati a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattati ai loro bisogni" . Ebbene è giunto il momento di lavorare per questo obiettivo: una ragionevole accessibilità. Auguro dunque a voi care Istituzioni una buona progettazione e soprattutto una imminente realizzazione di tutto ciò.
 

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“Truffe romantiche” sui social network: arrestate a Roma 8 persone

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Il romance scam è un fenomeno di fattispecie criminale diffuso su tutto il territorio nazionale, quasi sempre perpetrato nei confronti di persone sole, spesso donne

La Polizia di Stato di Roma, ha arrestato otto persone in esecuzione di una ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal G.I.P. di Roma per truffa aggravata, riciclaggio e sostituzione di persona.

Le indagini condotte dagli investigatori del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Roma, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma hanno avuto l’obiettivo di contrastare il sempre più diffuso ed odioso fenomeno delle cd. “truffe romantiche”, reati contro il patrimonio commessi in danno di persone fragili, che i criminali ricercano e individuano sui social network, portando poi a termine il progetto criminale e la truffa sfruttando le debolezze e le vulnerabilità delle vittime.

I criminali utilizzano profili social fake spesso presentandosi come personaggi affascinanti e rassicuranti, con l’obiettivo di instaurare un rapporto con le vittime fino ad indurle a credere ad una relazione sentimentale.

Guadagnata la fiducia e la confidenza delle vittime, i criminali fanno richieste di denaro, utilizzando le scuse più disparate; le richieste diventano sempre più frequenti e la vittima, imprigionata in una relazione a distanza, fatica a rendersi conto, e spesso ad accettare di essere vittima di una truffa.

Questa indagine prende le mosse dalla denuncia di una signora, contattata su Facebook da “Larry Brooks”, sedicente ufficiale dell’esercito statunitense, di stanza in Siria, con la foto profilo raffigurante un affascinante uomo di mezza età. Tra i due si instaurava una vera e propria relazione sentimentale tanto che la vittima, credendo alla promessa di un futuro insieme, si convinceva ad effettuare diversi bonifici per consentire all’uomo, di far fronte alle difficoltà economiche che gli impedivano di congedarsi e giungere finalmente in Italia. Per rendere più verosimile la truffa architettata, i criminali si spingevano a creare fittizie identità di studi legali che confermavano, utilizzando comunicazioni via mail, le esigenze ed urgenze economiche di “Larry Brooks”.

I primi accertamenti effettuati in rete e sui flussi finanziari confermavano i sospetti che il profilo fake “Larry Brooks” avesse mietuto molte vittime, e truffato decine di donne; nel corso delle indagini emergevano ben 32 vittime accertate con un provento illecito di circa 400.000 euro nel periodo dal 2018 al 2021.

La lunga e complessa attività investigativa è stata condotta affiancando tecniche classiche di investigazione ad attività di analisi del traffico delle comunicazioni internet e dei flussi finanziari ed ha consentito di identificare nel Lazio gli odierni indagati.

Sui conti correnti riferibili al gruppo criminale sono transitate somme di denaro provento delle truffe, inviate direttamente dalle vittime, per poi essere incassate, o trasferite su conti nelle disponibilità dei complici, in molti casi con rimesse di denaro all’estero, per la condivisione dei proventi della truffa.

In relazione al quadro indiziario emerso, la Procura della Repubblica di Roma ha contestato il concorso in truffa, aggravata dall’aver approfittato delle condizioni di minorata difesa delle vittime e dalla transnazionalità del reato, nonché il reato di riciclaggio dei proventi del reato.

L’approccio delle vittime è risultato rispondere a un consolidato protocollo criminale; tuttavia i criminali hanno dimostrato di essere in grado di adattarsi alle diverse condizioni delle donne, riuscendo a far leva sui loro punti deboli sempre per conseguire l’obiettivo finale di ottenere l’invio di denaro.

Ad esempio, quando hanno scoperto che una delle vittime non aveva potuto coronare il proprio desiderio di maternità, hanno inserito nella storia la figura di “Elvis Brooks”, figlio del sedicente militare, con il compito di instaurare una stretta relazione con la donna fino a spingersi al punto di chiamarla “mamma”. In taluni casi per suscitare la compassione delle donne, il figlio veniva descritto come gravemente malato e bisognoso di costose cure. 

Agli indagati è stato contestato anche il reato di sostituzione di persona; difatti “Larry Brooks” è persona realmente esistente negli USA, e la foto utilizzata nei profili falsi è di un avvocato statunitense che in relazione alle condotte descritte ed infamanti ha presentato denuncia alle autorità USA.

Il romance scam è un fenomeno di fattispecie criminale diffuso su tutto il territorio nazionale, quasi sempre perpetrato nei confronti di persone sole, spesso donne.

Il danno patrimoniale spesso è ingente e talora la vittima è indotta anche ad indebitarsi pur di aiutare una persona che sente vicina; ma il danno maggiore è di ordine psicologico: la difficoltà di accettare che il rapporto sentimentale lungamente coltivato non sia mai esistito, la consapevolezza, spesso rifiutata, di essere vittima di persone che hanno approfittato di una propria intima vulnerabilità, spesso causano un importante trauma psicologico.

La difficoltà di accettare la realtà e il sentimento di vergogna spesso inducono la vittima a non raccontare la propria storia neanche alle persone più care; delle 32 vittime accertate infatti, solo 8 hanno voluto formalizzare una denuncia.

Per i motivi indicati il fenomeno criminale è in parte sommerso, come dimostrato anche dal fatto che in molti casi le segnalazioni giungono dai parenti delle vittime insospettiti e preoccupati dalle improvvise inspiegabili difficoltà economiche e psicologiche delle vittime. 

La convinzione di stare vivendo realmente una storia d’amore, ed il grave disagio psicologico creato dai criminali è così forte che in alcuni casi le donne hanno inviato somme di denaro anche mesi dopo essere state informate dalla polizia di essere cadute vittime di spietati truffatori.

Si rappresenta che il procedimento penale è ancora in fase di indagini preliminari e che i soggetti indagati devono ritenersi non colpevoli sino alla condanna definitiva.

Per evitare di essere vittima di romance scam, la Polizia Postale suggerisce di controllare su un comune motore di ricerca il nome e le immagini del profilo delle persone che ci richiedono questo tipo di attenzioni, verificando che non vi siano già segnalazioni da parte di altri utenti.

Nei contatti in rete si rivela determinante utilizzare il normale grado di cautela nella valutazione delle relazioni interpersonali, diffidando dei messaggi in italiano spesso sgrammaticato, originato dai traduttori automatici gratuiti e disponibili online, e soprattutto delle richieste di denaro.

In molti casi il confronto con un parente o con una persona amica consente di evitare il doloroso raggiro; difatti le vittime spesso sono persone sole che desiderano intessere relazioni e che offuscate non riescono a valutare e riconoscere il pericolo che corrono.

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Cronaca

Bruno Astorre, il figlio della tradizione contadina…

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Il segretario del PD Lazio amava citare spesso un proverbio africano: “Se vuoi andare veloce vai da solo. Se vuoi andare lontano vai insieme.”

Il video servizio dedicato al senatore Astorre all’indomani della sua elezione a segretario PD Lazio [Officina Stampa del 24/01/2023]

Figlio della tradizione contadina secondo cui un albero che cresce è tale sia se guardato dalla finestra di una casa sia se ammirato dalla piazza di un paese. Quella tradizione contadina, però, che sa che è importante che ci sia tanto in quella casa quanto in quel comune che amministra il massimo della collaborazione della lealtà della assunzione di responsabilità per far sì che l’albero viva. Così si autodefiniva Bruno Astorre senatore della Repubblica per il Partito Democratico di cui era il segretario regionale del Lazio.

Astorre ha da sempre militato nelle formazioni giovanili della Democrazia Cristiana, provenendo dal mondo del volontariato cattolico, una formazione giovanile quella di Bruno Astorre che lo ha visto attivo nel mondo della parrocchia dove ha affrontato un percorso intenso, una scuola che ha sostenuto la sua crescita interiore e sociale.

Politicamente con la fine della prima Repubblica e con la conclusione della grande storia della Democrazia Cristiana aderisce al Partito Popolare per poi approdare nella Margherita e fino ad oggi, dopo aver partecipato alla sua nascita, è stato un esponente del partito democratico.

“Il mio essere cristiano cattolico è un punto di partenza ed un porto di approdo da questo molo mi incammino ogni giorno perché ritengo necessario confrontarmi con la società questa esigenza nasce dal desiderio di costruire essere al servizio della comunità delle famiglie che la compongono dei cittadini tutti i protagonisti in cui mi riconosco perché io a loro appartengo con tutto il mio essere e dunque anche con la mia fede e i miei errori”. Parole queste con le quali Astorre ha descritto quello che era il suo credo, il suo modo di vedere e affrontare le sfide che si incrociano lungo il percorso della vita e che gli hanno fatto da preludio a quella che è stata sua mission di segretario dem del Lazio.

“La nuova rotta sulla quale il Partito Democratico deve posizionarsi – aveva detto Astorre appena eletto segretario PD Lazio – partendo dalle sezioni che devono ospitare le energie per poter essere tra i più indifesi coi cittadini che hanno difficoltà e quindi utilizzando piccoli team di professionisti di avvocati o di commercialisti sul modello di quelli di strada che danno una mano fanno consulenze gratuite a tante persone che mi hanno bisogno e desiderano un consiglio su un problema”. Una nuova rotta quella disegnata dal senatore che aveva suscitato grandi entusiasmi nel popolo del PD che era tornato a sentir parlare dei suoi principi e dei suoi valori.

Bruno Astorre amava citare spesso un proverbio africano: “Se vuoi andare veloce vai da solo. Se vuoi andare lontano vai insieme.” E aggiungeva a conclusione dei suoi interventi politici: “Andiamo uniti e andremo lontani insieme.”

IL SENATORE BRUNO ASTORRE APPENA ELETTO SEGRETARIO PD LAZIO OSPITEB A OFFICINA STAMPA PER UNA INTERVISTA CON CHIARA RAI [24 GENNAIO DEL 2019]

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Dove va il PD? il senatore Bruno Astorre intervistato da Chiara Rai a Officina Stampa

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MORTO IL SENATORE E SEGRETARIO DEL PD LAZIO BRUNO ASTORRE

Il senatore e segretario del Partito Democratico Bruno Astorre ospite di Chiara Rai nel corso della puntata di oggi venerdì 3 marzo di Officina Stampa ha parlato del nuovo corso del PD.

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